BENVENUTI AD UN SITO CON RESIDENZA ONLINE IN ITALIA.IO SONO UN MEDICO PSICHIATRA E QUESTO NON E UNO SPAZIO VIRTUALE MA REALE,CHE VORREI DIVENTI UN VERO "VIDEO-CITOFONO ONLINE"DA DOVE POTRETE ACCEDERE AL MIO POSTO DI LAVORO,ED INTERAGIRE CON ME
(Questo blog sara dedicato alle ripercussioni pubbliche dei libri.Esporro su tutte le conseguenze"post-pubblicazione" in modo attualizato:VIDEO-CITOFONO IN "TEMPO REALE")(Leggi cronologicamente)
lunedì 29 aprile 2013
BOICOTEARE L'EXPO MILANESE 2015,IL "DIGITAL VENEZIA" E L'ASEM
-"PUBBLICAZIONE SOTTO PROTESTA":
NO AL COLPO DI PALAZZO.NO AL GOVERNO DEL PRESIDENTE.NO AL NEOLIBERALISMO
ILLUSTRAZIONE ALLUSIVA: "EPPUR SI MUOVE"
Galileo di fronte al Sant'Uffizio, dipinto di Joseph Nicolas Robert Fleury
-NOTA SUL CORRIERE DELLA SERA:
l'evento 2015
L'impegno di Letta: «Nomineremo subito un commissario unico per Expo»
Il premier: «Presto sarò a Milano per presentare il decreto e lanciare l’ultimo miglio di questo evento strategico»
Enrico Letta (LaPresse)
L'Expo milanese del 2015 al centro dell'attenzione del nuovo governo. Ne ha parlato il premier Enrico Letta nel suo discorso per la fiducia alla Camera. «L'Italia e il made in Italy sono le miglior carte per valorizzare il nostro Paese - ha detto Letta -. Perciò tra i primi atti nomineremo un commissario unico per l'Expo, una grande occasione che non dobbiamo mancare». «Nei prossimi giorni sarò a Milano per presentare il decreto e lanciare l’ultimo miglio di questo evento strategico», ha aggiunto Letta.
Padiglione Italia, i primi 5 classificati:
FOTOGRAFIE CANCELLATE
SALA - In tutta probabilità il commissario unico sarà l'attuale ad di Expo, Giuseppe Sala, mentre a questo punto dovrebbe sostanzialmente uscire di scena l'ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che finora aveva ricoperto il ruolo di commissario straordinario. PISAPIA - «Le parole su Expo del Premier Enrico Letta sono la migliore garanzia del suo impegno per favorire il successo di un evento decisivo e strategico, come è stato definito dallo stesso Letta, per l’intero Paese. Per questo lo ringrazio», ha scritto in una nota il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. «La presenza a Milano di Enrico Letta nei prossimi giorni sarà l’occasione per ribadire insieme la volontà di collaborazione tra le diverse istituzioni per la buona riuscita di Expo 2015», aggiunge il sindaco, che ha rivolto parole di elogio anche al riferimento del premier alla sobrietà della politica e alla necessità di un allentamento del patto di stabilità interno «che oggi mette i Comuni in una drammatica condizione di difficoltà di bilancio».
L'Infopoint per Expo: FOTOGRAFIE CANCELLATE
MARTINA - Il segretario e consigliere regionale del Pd Maurizio Martina plaude alla dichiarazioni del premier: «Gli impegni presi da Letta rappresentano una svolta necessaria per il futuro di Expo - dichiara Martina -. Accogliamo con grande soddisfazione la concretizzazione della scelta di nominare il Commissario unico. La volontà del nuovo governo di mettere tra i primi punti della sua agenda l'Expo ripropone la portata nazionale di questo evento quale grande strumento di rilancio per l'intero Paese».Redazione Milano online
REAZIONE:ENRICO LETTA E QUESTO "GOVERNO" NON SONO "NUOVA ERA",SONO NEMICI PER TANTO IN NOME DELLA "NUOVA ERA" E IN PROTESTA PER IL "GOLPE DI PALAZZO" IN ITALIA INVITO A TUTTI I SUOI OPERATORI,ALLE AZIENDE DELLE TELECOMUNICAZIONI ,A BOICOTEARE QUESTO EVENTO.
D'ALTRONDE SE QUESTO E' IL PRIMO PROVEDIMENTO DI QUESTO "GOVERNO" PARLA DI DUE COSE:DELLA PRIORITA CHE DA ALLA "INFILTRAZIONE" NELLA VISIONE DEL MONDO DELLA "NUOVA ERA",E DELLO SCARSO VOLO DI QUESTI "GOVERNANTI":UNA EXPO NON PUO ESSERE TUTTO A QUANTO ASPIRA UN GOVERNO INSERITO CON GRANDE BOATO, DICENDOCI CHE ERA UNA SVOLTA EPOCALE E NON SO QUANTE ALTRE CLICHE PROPAGNADISITI. QUELLO DEL TITOLO.
NO AL NEOLIBERALISMO
Austerity e crescita, Letta da Rajoy
"Non è match contro Germania"
"A giugno scelte decisive per la ripresa"
Il premier dal suo omologo spagnolo per discutere dei piani di rilancio dell'economia: "Onoreremo gli impegni, ma Ue sia operativa o perde credibilità". "Task force contro disoccupazione". Stamane incontro con i vertici dell'Expo 2015:"Mafia non entrerà"
Il governo ideale per gli italiani di ILVO DIAMANTI
E Bologna aumenta Imu
BLOG Professionalità all'Ambiente di V.GUALERZI
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REAZIONE:QUESTA NOTA DA CONTO DELL'IMPORTANZA CHE I SUOI NEMICI NEOLIBERALI ASSEGNANO ALLA NUOVA ERA:LA TECNOLOGIA DELLE TELECOMUNICAZIONI DELLA NUOVA ERA NON DA DA MANGIARE AI CORVI,DOMANI TI SCIPERANNO GLI OCCHI.
ESSORTO NUOVAMENTE A TUTTI GLI OPERATORI AZIENDALI E AL PUBBLICO A BOICOTEARE QUESTA EXPO FIN CHE NON SI RSTITUISCA LA VOLONTA POPOLARE ESPRESSA NELL'ULTIMO VOTO UNIVERSALE E DEMOCRATICO CHE HA SANCITO IL TRIONFO DELLA VISIONE DEL MONDO DELLA NUOVA ERA E PORTATO A LIVELLO NAZIONALE L'ESSITO DEL VOTO DELL'AUTONIMIA SICILIANA CHE IL COLPO DI PALAZZO(CON LA COMPLICITA DEI TRANSFUGA ISOLANI NON ELETTI,E "IN ODORE DI MAFIA") HA STRONCATO.
PD:LA MIA SQUALIFICAZIONE DELLA FIERA DI BARCELLONA HA AVUTO EFETTI DEVASTANTI MALGRADO SIA STATA SPONSORIZZATA DAL PRESIDENTE USCENTE DI GOOGLE(NON DA GOOGLE),FIGURIMOCI QUESTA VOLTA:SPERO QUESTO APELLO ABBIA EFETTI PROPORZIONALMENTE ALL'ALTEZZA IN GRADO DI SCORAGGIARE I GOLPISTI.
VORREI AGGIUNGERE INOLTRE CHE GLI ACCORDI FATTI DAL COMUNE DI MILANO CON IL GOVERNO LETTA E IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDA,IL LEGHISTA MARONI CON LA NOMINA DI SALA COMISSARIO DELLA EXPO HANNO SNATURALIZZATO ASSOLUTAMENTE IL GRANDE TRIONFO DELLA NUOVA ERA A MILANO METTENDOLA IN MANO AL NEOLIBERALISMO.DA OGGI IN AVANTI DICHIARO IL COMUNE DI MILANO NON PIU RAPRESENTATIVO DELLA NUOVA ERA.
-APPENDICE(25 MAGGIO 2013):EXPO-MILANO,QUALCOSA SI MUOVE
-SU GOOGLE NEWS:
Giornale on-line della Fondazione Magna Carta
Sabato 25 Maggio 2013
Tutte le News
Scala di Milano senza finanziamenti. Pisapia: "Eccellenza per Expo"
24 Maggio 2013
La crisi colpisce anche la Scala di Milano. Ieri i vertici dell'ente lirico milanese se la sono presa con il Governo, chiedendo fonti, finanziamenti, altrimenti le attività sono a rischio. Attualmente, i fondi pubblici stanziati sono 43 milioni, su 116. A fronte di una stagione lirica di successo, la crisi morde anche La Scala che annuncia una riduzione delle opere in cartellone per il 2013. Da 13 a 10. Intanto, il direttore musicale, Barenboim, dice che nell'interregno del nuovo sovrintendente destinato a sostituire Lissner, la programmazione del teatro rischia la paralisi. Lissner intanto si congeda con un "Sostenere la Scala è sostenere il Paese", dicendo di aver mostrato come si fa teatro pubblico. Il sindaco di Milano ha comunque confermato il cambio della guardia e, nel suo ruolo di presidente del Cda, ha promesso che per luglio il nuovo sovrintendente sarà in azione. Secondo Pisapia, La Scala è una "eccellenza preziosissima in vista di Expo". Il prossimo dicembre, La Scala metterà in scena la Traviata di Verdi diretta da Daniele Gatti, nel bicentenario dalla nascita del grande musicista che fece l'Unità d'Italia. L'evento sarà trasmesso in diretta televisiva.
REAZIONE:LA SCALA PRESENTE(HO BUONI RICORDI DELLA GENTE DELLA SCALA,SONO STATI GENTILI CON ME,IL MIO SALUTO ONLINE)
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-VEDI PUBBLICAZIONE ORIGINALE DI QUESTO SCRITTO SUL BLOG: http://blog.libero.it/CIANCIMINO/12077864.html
-TITOLARE 1:ALLA VILLA REALE DI MONZA L'AVVIO DEL «WORLD EXPO TOUR
Letta: obiettivo ripresa legato all'Expo
Napolitano: occasione per tutta l'Italia
Il Capo dello Stato e il premier Letta alla Villa Reale di Monza: mappa e orari La rinascita di Villa Reale di Riccardo Rosa Corteo di antagonisti e «No Tav» di Federico Berni Multimedia: video e foto
-TITOLARE 2:PAPA FRANCESCO AI SEMINARISTI
"Portiamo gioia in periferia della vita" Viaggio povero a Lampedusa|guarda
L'artigiano «Un calice per il Papa con il legno delle barche degli immigrati» di A. Sciacca
Attesi in 15 mila sull'isola La Chiesa dei poveri guarda a Sud A. Riccardi La «papamobile povera» I preparativi per l'accoglienza La visita:infografica «No ai preti con l'auto di lusso»Video
La sindaca di Lampedusa: «Vogli i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato» di P.Pica Video
REAZIONE:QUESTI DUE TITOLARI DEL NUOVO CORRIERE DELLA SERA SONO UNA PROVOCAZIONE ALLA NUOVA ERA E LA NUOVA ERA RACOGLIE IL GUANTO:
C'E' LA PALESE INTENZIONE DI AGGIUDICARE ALLA NUOVA ERA INTENZIONI PROSELITE :NON LE HA.LA NUOVA ERA,EGEMONICA IN TUTTO IL MONDO,SI SVILUPPA SU UNA REALTA CONCRETA E HA UNA SUA VISIONE DEL MONDO CHE ANCHE HA ESPRESSIONI POLITICHE SI,MA NON FA NESSUN PROSELITISMO NE AZIONE POLITICA O RELIGIOSA DA PARTE.NON OSTANTE NON RIFIUTA LE SUE RISPONSABILITA E IN QUESTO SENSO SUBITO VA DETTO CHE LA NUOVA ERA NON TRANSIGE CON CHI NEGA LA SUA ESSENZA E DISTRUGGE I SUOI FONDAMENTI SCINETIFICI,LA NUOVA ERA NON ENTRA IN PATTI CON IL NEOLIBERALIMO O ALTRE ORIENTAZIONI IDEOLOGICHE,FILOSOFICI,RELIGIOSI,ECC INCOMPATIBILI CON LA SUA ESSISTENZA,NON E' POSSIBILE E SAREBBE SUICIDA.
LA NUOVA ERA RIBADISCE IL SUO APELLO A BLOCCARE L'EXPO DI MILANO E NON SOLO,APELLA ANCHE HA BOICOTEARE OGNI IMPRENDIMENTO CHE NON SI ADEGUE ALLA SUA ESSENZA PER PARTE DEI PERSONERI DEL NEOLIBRALISMNO O LO STALINISMO COME SONO LETTA,NAPOLITANO E IL PAPATO.
RIBADISCO INOLTRE CHE SAREBBE UNA INESCUSABILE MOROSITA POLITCA PRETENDERE CHE IL SUCCESSO DI UN GOVERNO PUO DIPENDERE DI UNA EXPO.QUESTO GOVERNO E' ILLEGITIMO,E' UN GOVERNO DI PALAZZO VARATO FRA GALLI E MEZZE NOTTI A SPALLE DELLA VOLONTA POPOLARE LIBERRIMAMENTE ESPRESSA NEL VOTO POPOLARE DEMOCRATICO CHE NON E' STATO RISPETTATO,UN GOLPE NEOLIBERALE ANTI-NUOVA ERA INSOMMMA.E LA NUOVA ERA NON PUO ESSERE TRANSIGENTE CON TALE DETERMINATEZZA E FANATISMO DEI SUOI NEMICI.
IN QUESTO SENSO QUESTI TITOLARI DEL CORRIERE DELLA SERA SIGNIFICANO ANCHE UN CORRERE AI RIPARI,UN APRIRE L'OMBRELLO DI FRONTI AI FATTI DELLA TURCHIA IL BRASILE,LA GRECIA E L'EGITTO(MA ANCHE AL RIGUARDO DELL'EUROPA):SI PRENDA ATTO CHE NESSUNO PUO GOVERNARE CONTRO LA VOLONTA POPOLARE.RISPONDEREI CON UN DETTO SPAGNOLO:"QUANDO VEAS LAS BARBAS DE TU VECINO ARDER PON LAS TUYAS EN REMOJO".
E NON VORREI FINIRE SENZA FARLI PRESENTE A QUESTO GOVERNO ANCHE LE SUE RISPONSABILITA INTERNAZIONALI,PRIMA DI TUTTO CON LA ENORME COLETTIVITA ITALIANA ALL'ESTERO DA CUI DESSERTANDO A DIFENDERE LE SUE ISTITUZIONI ESTERI HA VENUITO A MENO NELLA DIFESA DELLA NOSTRA SOVRANITA E LI HA GETTATO NELLE ZAMPE DELLO STRANIERO DOVE RESTANO COME OSTAGGI:NON ESSISTE NESSUN MOTIVO NE POLITICO NE ECONOMICO O DI ALTRO SPAZIO PER LASCIARE GLI ITALIANI NEL DESTERRO LONTANI DELLA PATRIA SOTTOMESSI A REGIMI A VOLTE SELVAGGI E DESPOTE.
MA ANCHE LE SUE RISPONSABILITA NEI CONFRONTI DELLA COMUNITA DI PAESI CIVILIAZZATI,OCCIDENTALI E ALLEATI DOVE NON SEMPRE LO SI HA VISTO AGIRE "DALLA PARTE DELLA SOLUZIONE" DEI PROBLEMI.
AL PAPA:SE DAVERO VUOLE PORTARE GIOIA ALLE PERIFERIE E AI POVERI RINNUNCI SUBITO ALLE SUE AMBIZIONI DI POTERE E SE NE TORNI ALLA DIOCESI DEL VIRREINATO DEL RIO DE LA PLATA.HA LAVORO DA FARE, E COME.
AL CORRIERE DELLA SERA:E' STATO SEMPRE UN GIORNALE UFFICILISTA DI TUTTI I TEMPI E ADESSO HA CONSEGNATO IL PACHETTO AZIONARIO MAGGIORITARIO E A QUANTO SI VEDE L'ORIENTAMENTO GIORNALITICO AL NELIBERALISSIMO CLAN ELKAMAN CHE INOLTRE IN COMPLICITA CON GLI ESPONENTI NEOLIBERALI TRANSATLANTICI DELL'AMMINISTRAZIONE OBAMA HA PRESO ANCHE IL CONTROLLO DELLA FIAT SPIAZZANDO IL VECCHIO CLAN TORINESE DEGLI AGNELLI:ANCHE A LORO SONO INDIRIZZATE LE PAROLE DI SOPRA.
LA NUOVA ERA SI PRENDE LE SUE RISPONSABILITA E NON LI MANDA A DIRE. E LA NUOVA ERA PUO PRESCINDERE DI QUESTO GOVERNO "ITALIANO",DATO NON TRANSCURABILE.
APPENDICE:FENOMENOLOGIA DELLE PERIFERIE
"ALLE PERIFERIE E AI POVERI" HO DETTO SOPRA.NON SONO COSE IDENTICI.VEDI IO HO LA MIA RESIDENZA A CREBBIO,ABBADIA LARIANA IN PROVINCIA DI LECCO,LOMBARDIA DOVE PRESTO TORNERO PERO ADESSO MI TROVO MOMENTANEAMENTE IN MONTEVIDEO,URUGUAY SUDAMERICA NELLE CASE PATERNE E IO ABITO IN PERIFERIA.A PRESCIDERE DI 4 STRADE ALL'INTORNO,CIO'E' 400 METRI CUADRI DOVE VERSO GLI ANNI '50 SI HA FRAZIONATO UN TERRENO PER DARE POSTO ALL'IMMMIGRAZIONE ITALIANA CON LA PROMESSA DI UNA CITTA GIARDINO DOPO FRUSTRATA PER L'INCURIA DI TUTTE LE AUTORITA DI QUESTO PAESE,QUESTA E' UNA PERIFERIA RICCA IN SUDAMERICA,E NON SOLO.QUI RISIEDONO LE RICHE E ANTICHE FAMIGLIE DI QUESTO PAESE,I COSI DETTE OLIGARCHIE,CUI ABITABNO DA TEMPI IMMEMORIALI E ANCHE GLI IMMIGRANTI ITALIANI ED EUROPEI CHE HANNO FATTO FORTUNA.BASTA FARE UN GIRO A PIEDE O IN MACHINA PER COLON,LEZICA,MELILLA,AGUAS CORRIENTES,CERRILLOS,BARRA DE SANTA LUCIA,RINCON DEL COLORADO,LA BRUJAS,ECC PER FARSI UNA IDEA DI QUESTA VERITA:VEDRAI UNO STILE COLONIA EUROPEA CON STUPENDI CASA-GRANJA,STUPENDI CHALETS,MACHINE LUSSOSI,DONNE BELLE BEN VESTITE E DI ESSUBERANTE SALUTE FISICA.VEDRAI L'ARIA ESCLUSIVA DEL POSTO DOVE LE MASSE NON PASSEGGIANO PER STRADA NE DISTURBA IL FRASTUONO DEI CENTRI URBANI E SI RESPIRA UN SILENZIO,UN ORDINE E UN BENESSERE "ELITTISTA".VEDRAI PARCHI E GIARDINI DELIZIOSI,VEDRAI UN AEROPORTO PER PICCOLI VELIVOLI QUASI UN CLUB PRIVATO ED ESCLUSSIVO,INSOMMA VEDRAI L'ABBONDANZA E LA GIOIA DI VIVERE.PERO INSIEME VEDRA DEI TUGURI CHIAMATI CANTEGRIL,O FAVELAS IN BRASILE E VILLA MISERIA IN ARGENTINA DOVE LA VITA NON VALE NIENTE E NE ANCHE I MAIALI CI ABITEREBBERO.CASE DI LEGNO E CARTONE SENZA NESSUN SERVIZIO DI AQUA,LUCE E IGIENE SANITARIA.
LA PAROLA PERIFERIA IN SUDAMERICA HA UNA CATTIVISSIMA STAMPA PERCHE HA PASSATO A ESSERE SINONIMO DI POVERTA ED ESCLUSSIONE PERO CI SONO PERIFERIE E PERIFERIE E COSI INSIEME AL LUSSO E L'ABBONDANZA TROVERAI QUELLI POVERI EMIGRANTI INTERNI DELLE ZONE RURALI DEL "PROFONDO NORD" DELLE PAMPE CHE APRODANO IN CITTA ATTIRATI DEL BAGLIORI LUCICANTI DEI MIRAGGI URBANI IN CERCA DI OPPORTUNITA E FINISCONO INTRAPOLATI NELLA MISERIA INDEGNA DI QUESTE PERIFERIE:IN CITTA,NEL BORGO, NON CI ENTRERANNO MAI.
MA PERIFERIA SONO ANCHE NON SOLO QUESTA MA TUTTI I RICHI QUARTIERI ESCLUSSIVI DI QUESTI PAESI:CARRASCO,SHANGRILA,SOLIMAR,PIEDRAS BLANCAS,PEGNAROL VIEJO PER MENZIONARNI ALCUNI IN URUGUAY.
MA VEDI ANCHE QUELLI CHE IL PAPA SUDAMERICANO SI AZZARDA A CHIAMARE PERIFERIE COME SONO LE REGIONI DEL SUD DI ITALIA SONO I POSTI DOVE ROMA,LA LEGA NORD,IL PDL E TUTTI GLI ALTRI ATTINGONO PER NUTRIRE LE SUE "ARCHE DI NOE".
INSOMMA A QUALI PERIFERIE RIFERISCE IL PAPA?:L'ITALIA NON E' IL SUDAMERICA,COSI COME BUENOS AIRES NON E' IL GRAN BUENOS AIRES.(1)UN PAPA INADEGUATO E AMBIZIOSO.MISURE LE SUE PAROLE,E' DA BUON FORASTIERO.
(1)BUENOS AIRES E' IL CONO URBANO,LA CAPITALE FEDERALE,LA BUENOS AIRES PROPIAMENTE DETTA CHE TUTTI VOI CONOSCETE.IL COSI DETTO "GRAN BUENOS AIRES" E' LA CITTA DI BUENOS AIRES "ALLARGATA",L'ENORME PERIFERIA ABITATA DI MISERI SPOSIEDUTI,DI SOLITO INDIANI VENUTI DALLA CAMPAGNA(I COSI DETTI "CABECITAS NEGRAS"),CHE CIRCONDA IL CONO URBANO E LO RADOPPIA O TRIPLICA IN DIMENSIONE.CONOSCO BENE IL POSTO PERCHE NELLA ZONA "3 DE FEBRERO" HO LAVORATO COME MEDICO IN UNA CLINICA PSICHIATRICA(OSPIZIO GERIATRICO)PER UN ANNO.SO DI COSA PARLO
.VEDI LA PUBBLICAZIONE ORIGINALE DI QUESTO SCRITTO SUL BLOG:
La Finanza perquisisce l'associazione di Enrico Letta
Le Fiamme Gialle nella sede di VeDro, il thonk tank fondato dal premier per verificare la correttezza di una serie di finanziamenti effettuati dal Consorzio Venezia Nuova al centro di un'inchiesta della procura di Venezia
Lo lego dopo
VENEZIA - Ammonterebbero a diverse decine di migliaia di euro i finanziamenti che il Consorzio Venezia Nuova - al centro di un'inchiesta della Procura di Venezia - ha dato come sponsorizzazione al think tank 'VeDro' fondato da Enrico Letta. Lo si apprende da fonti vicine all'inchiesta. Gli uomini della Gdf stanno ora passando al setaccio conti e fatture per vedere se vi siano o meno irregolarità. Le sponsorizzazioni erano per il meeting estivo che l'associazione ha organizzato negli ultimi anni nella cittadina trentina di Dro.
APPROFONDIMENTI
Perquisito Capecchi, il tesoriere di VeDrò Espresso Ecco chi finanzia l'associazione
REAZIONE:IL CONSORCIO VENEZIA NUOVA E' UNA FONDAZIONE VARATA DAL DUO BERLUSCONI-PRODI ANNI FA.FINANZIA DIVERSI PROGETTI IN VENEZIA E NEL NORD EST IN GENERE.FINO AL MOMENTO ERA INDAGATO IN RAPPORTO AL FINANZIAMENTO DEL PROGETTO "MOSE" CHE SI ADOPERA PER LAVORI SULLA LAGUNA,ADESSO LO E' ANCHE PER LA CREAZIONE POLITICO-IMPRENDITORIALE DI LETTA PER CUI SIAMO AL PROCESSO DELLA "SANTISSIMA TRINITA " CHE HA MANAGERIATO NEGLI ANNI PRECEDENTI L'ITALIA.INFATTI COME HO SPIEGATO IN QUESTE PAGINE "I LETTA",PRIMA IL PADRE E ORA IL FIGLIO,SONO STATI PERSONAGGI "DIETRO LE QUINTE" COME SGRETARIO DEI GOVERNI SIA DI BERLUSCONI CHE DI PRODI SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA.
ANCHE IL SINDACO DI MILANO,PISAPIA,HA AVUTO DEI GUAI POICHE AL SUO SEGRETARIO LI E' STATA RIFIUTATA LA VISA AL PASSAPORTO PER VIAGGIARE IN USA
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VEDI ALCUNE NOTE CHIRIFICANTI DI SEGUITO:
1-IL MOSE E IL VEDRO DI LETTA
Inchiesta sul Mose: perquisito anche Capecchi, tesoriere di «VeDrò»
Prosegue l’inchiesta che ha portato agli arresti Mazzacurati. Nel mirino degli investigatori anche le sponsorizzazioni del Consorzio Venezia Nuova, tra cui quella alla fondazione vicina al premier Enrico Letta. Il direttivo del Consorzio: "Estranei ai fatti, bisogna completare il Mose"
Ombre sul Mose, arrestato Mazzacurati
Tutti i nomi dei 14 coinvolti nell'inchiesta
Chi è Mazzacurati L'ingegnere padre del progetto Mose
L'intervista Cacciari: "Ora tocca ai politici"
Mazzacurati e il Mose: il progetto di una vita
VENEZIA. È stato perquisito anche Riccardo Capecchi tra gli oltre cento controlli effettuati dalla Guardia di Finanza in occasione dell’operazione che ha portato agli arresti domiciliari Giovanni Mazzacurati, l’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, e altre sei persone. Nel mirino degli investigatori infatti ci sono le sponsorizzazioni effettuate dal Consorzio, concessionario unico dei lavori dello stato in Laguna (in primis quelli del Mose), in questi anni. Un’opera di «finanziamento» del territorio che è andata bel oltre i confini veneziani.
Tra le sponsorizzazioni del Consorzio Venezia Nuova infatti c’è anche quella della fondazione «VeDrò», il think tank creato da Enrico Letta, che ogni anno organizza incontri politici nella cittadina di Drò, in Trentino. C’è da dire che la fondazione vicina all’attuale presidente del consiglio ha ricevuto finanziamenti da diverse aziende (come ricostruito da L’Espresso) e che il finanziamento del Consorzio non sarebbe rilevante ma ammonterebbe a diverse decine di migliaia di euro.
Capecchi non risulta indagato. I finanzieri, su decreto di perquisizione del pm Paola Tonini, si sono recati nell'abitazione di Capecchi, a Perugia, e nella sede dell'associazione politico-culturale, a Roma. Qui hanno acquisito documenti contabili e fatture sulle sponsorizzazioni che il Consorzio Venezia Nuova ha dato negli anni a "VeDrò", al pari di molte altre società, per l'organizzazione del meeting estivo nella cittadina trentina, iniziativa partita nel 2005 e interrottasi quest'anno, con la nomina di Letta a presidente del Consiglio. Perquisito anche un finanziere, sospettato di essere una talpa. Nel corso dell’operazione della Finanza è stato perquisito anche un ufficiale della Guardia di Finanza legato al Reparto Aeronavale. Il pm Paola Tonini sta dando la caccia alle “talpe” che passavano informazioni, agli indagati, sugli sviluppi delle indagini. Un aspetto già emerso dall’inchiesta del pm Stefano Ancilotto che aveva portato in carcere Piergiorgio Baita, un altro “pezzo da novanta” del mondo dell’imprenditoria veneta legata alle grandi opere. C’è il sospetto che questo ufficiale abbia passato qualche informazione agli indagati poi finiti agli arresti domiciliari. L’ufficiale, comunque, non è indagato. Lunedì alcuni finanzieri si sono presentati a casa dell’ufficiale e poi sono andati anche nel suo ufficio. Cercavano le prove che fosse lui una delle “talpe” e se magari avesse pure degli atti del procedimento. Il Consorzio Venezia Nuova: "Il Mose va terminato". Intanto si è riunito anche il consiglio direttivo del Consorzio Venezia Nuova, dopo il rinnovamento dei dirigenti dello scorso 28 giugno che ha visto l'addio di Giovanni Mazzacurati (pochi giorni prima dell'arresto) e la nuova presidenza di Mauro Fabris con Hermes Redi direttore generale. In una nota il Consorzio ha voluto sottolineare "l'estraneità della società nell'inchiesta della magistratura veneziana", e ha ribadito che il Mose «va terminato nei tempi previsti».
«Dopo un'attenta e vasta disanima delle vicende in cui si vorrebbe vedere coinvolto il Consorzio
Venezia Nuova, emerse nei giorni scorsi, - precisa la nota - il direttivo ha ritenuto di confermare allo stato la totale estraneità del Cvn ai fatti oggetto delle indagini in corso e ha ribadito la propria completa disponibilità e il proprio interesse a collaborare pienamente con la Magistratura». Il direttivo ha quindi «dato ampio mandato a Redi, che già aveva ricevuto i necessari poteri, di procedere a una complessiva riorganizzazione del Consorzio. Quale primo atto, il direttore ha proceduto al ritiro delle deleghe, in precedenza attribuite ad altri, per esercitarle direttamente». La nota si conclude sottolineando «la determinazione del Cvn e delle imprese che lo costituiscono ad onorare l'impegno assunto con lo Stato del completamento delle opere del Mose, oggi realizzate per oltre il 75%, entro il 2016».17 luglio 2013
COMMENTO DEI LETTORI
Elise Rodar · Top Commentator · Lione
Coinvolti un po' tutti, tutti hanno preso soldi. Bel nord-est, pieno di gente con le mani lunghe e appiccicaticce.
Poveri veneti, e si,siete peggio dei vostri maestri ma non volete ammetterlo. Non siate modesti. Ormai siete i primi in Italia in fatto di corruzione e appropriazione con il benestare della lega ( ormai estinta ).
Enel, soprattutto. Ma anche Eni, Telecom, Vodafone, Sky, Lottomatica, Sisal, Autostrade per l'Italia, Nestlé, Farmindustria e il gruppo Cremonini. Sono i generosi sponsor della fondazione VeDrò, da cui nasce la rete di potere del premier incaricato. Chissà se avranno qualcosa in cambio (25 aprile 2013)
Chi finanzia VeDrò, il think-tank bipartisan che ha fatto di Enrico Letta l'uomo giusto per un governo di larghe intese?
Sponsor privati, ovviamente. Dall'Enel al gruppo dell'industria alimentare Cremonini, fino all'Eni e ad Autostrade per l'Italia. Il motivo? Ritorno di visibilità, loghi su brochure e siti internet. E la politica? La politica non c'entra, dicono: «Noi non negoziamo la nostra posizione intellettuale», dice subito il tesoriere Riccarco Capecchi.
Vedrò, anzi vedremo: «Dobbiamo lavorare molto sul tema delle privatizzazioni», è la posizione nota di Enrico Letta: «Il patrimonio pubblico è ancora enorme: bisogna cominciare a mettere nel mirino nuove privatizzazioni pezzi di Eni, Enel e Finmeccanica». E poi: «Sarà uno dei temi del nostro governo, quando gli elettori ci faranno governare», conclude il prossimo Presidente del Consiglio.
Sul tema dei finaziamenti privati ai think-tank, Mattia Diletti, docente e ricercatore di scienza politica all'Università La Sapienza di Roma, ha fatto un lavoro molto articolato: «Questo tipo di fondazioni politiche hanno bilanci molto simili e possono contare su budget medi di 800 mila euro». E Vedrò? «E' poco sopra la media», dice Diletti. «Quello che colpisce però del sistema di finanziamento riguarda soprattutto i finanziatori piuttosto che i finanziati», spiega: «Sono prevalentemente ex monopoli pubblici, che hanno un rapporto ancora stretto con la politica e che finanziano un po' tutti, con cifre ridotte, a pioggia, sia la destra che la sinistra.
Funziona un po' «all'americana», dice Diletti. E come si riempie, in America, un bilancio da 800 mila euro? Lo si capisce prendendo in mano una qualunque brochure delle attività di Vedrò. Enel, Eni, Edison, Telecom Italia, Vodafone, Sky, Lottomatica, Sisal, Autostrade per l'Italia, Nestlé, Farmindustria, il gruppo Cremonini (la carne Montana): sono tante le aziende che concorrono al fabbisogno del pensatoio.
Quello che non sappiamo è quanto sia il contributo specifico di questi sponsor, quali sono economici e quali invece in servizi. Quello che sappiamo è che gli sponsor hanno spesso un ruolo attivo, all'interno del dibattito, contribuendo al contenitore ma anche al contenuto.
Enel, ad esempio, promuove così l'appuntamento estivo di Vedrò, sul proprio sito: «Un think-net aperto e dedicato anche alla mobilità elettrica e alle smart cities», dove «Enel, sponsor della manifestazione, è protagonista del working group 'Vedrò Energie'».
Vedrò vive tutto l'anno, organizza convegni, aperitivi e presentazioni. L'evento centrale è però la tre giorni che si svolge a fine agosto a Dro', paese trentino di 4.500 abitanti, una quindicina di chilometri a nord del del lago di Garda, in un'ex centrale idroelettrica.
Nonostante la chilometrica lista di sponsor, l'evento non è gratuito. Anzi. Gli hotel della zona costano cari, e tutti gli ospiti - o quasi - pagano di tasca propria. In più, ovviamente, c'è una quota di iscrizione: 150 euro per gli under trenta, 300 euro o più per tutti gli altri.
Avarizia degli organizzatori? Piuttosto, ricerca dell'esclusività. Già così - per la prossima edizione - sono previste oltre mille persone: ben più di quelle arrivate l'anno scorso, che erano 800. «Le loro quote», ci spega il tesoriere Riccardo Capecchi, «servono a coprire i costi vivi della manifestazione, l'allestimento della centrale, le navette con gli alberghi, il catering per i tre giorni».
Ma non bastano. A Vedrò lavora una decina di persone («ma io come altri sono volontario», dice sempre Capecchi) e sono le sponsorizzazioni a tenere in piedi il tutto. Con quanto? Quanto basta per coprire tutti i costi, ma di più non si può sapere: «Noi - dice Capecchi - per ovvie ragioni di privacy non diffondiamo l'entità delle contribuzioni». Ma bisogna stare tranquilli, assicura, perché ««gli accordi che prevalentemente sono sulla visibilità, rispettano i parametri standard».
«Quello che posso dire», continua Capecchi, «è che la contribuzione media è di circa 30 mila euro. Anche se poi, ovviamente c'è chi dà meno e chi dà molto di più».
C'è poi chi è proprio affezionato: il premio di più fedele supporter va proprio all'Enel che a Vedrò ci va dalla prima edizione. «Con loro, così come con tutti gli altri», spiega il tesoriere, «c'è la condivisione di un progetto». Basta la condivisione a coprire tutti i costi? Pare di sì. «Anzi», si vanta Capecchi, «siccome io sono un gestore oculato, riusciamo anche ad avere un lieve avanzo di bilancio». Bilancio che però non aiuta a scoprire le cifre precise, perché le voci sono accorpate: «La nostra volontà di trasparenza è però certificata dal fatto che abbiamo fatto una società, al 100 per cento partecipata da Vedrò, che ha l'obbligo di presentare un bilancio pubblico, invece di fare tutto come associazione».
Resta da capire se le sponsorizzazioni diano o meno i loro frutti. Politicamente parlando., s'intende.
CUA DIRETTAMENTE: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ecco-chi-paga-enrichino/2205723//0
3-COSA DICONO I POLITICI: Cacciari: «Un mostro creato dai politici e adesso tocca a loro»
L’ex sindaco: colpa di chi ha difeso il regime di monopolio. Ne denunciai i pericoli alla Corte dei conti, fu tutto archiviato,di Alberto Vitucci
REAZIONE:OVVIAMENTE DIETRO LETTA C'E' BERLUSCONI-PRODI.NON SCOPRO NIENTE.PENSO PERO CHE CACCIARI SU MAZZACURATI DOVRA FARCI UN PENSIERINO.E ANCHE LA SERRACHINI SU LETTA OLTRE AL RIFIUTO DI BERLUSCONI.ENTRAMBI RISCHIANO ESSERE TRAVOLTI DAL PARTITO.
23 LUGLIO 2013:IMBERBE
-TITOLARE SUL CORRIERE DELLA SERA:
IN ARRIVO 18.500 VOLONTARI PER L'ASSISTENZA AI VISITATORI
Expo, accordo sui contratti flessibili Letta: «Può essere modello nazionale»
Siglata l'intesa con i sindacati in vista dell’esposizione universale del 2015 a Milano.
Il premier: «Un laboratorio per il Paese e un volano
per l’economia» Ecco il nuovo apprendistato: arriva l’operatore Grandi Eventi
REAZIONE:POTREBBE
DILUNGARMI SUL PERCHE QUESTO "MODELLO NAZIONALE" PER LA EXPO PRENDENDO
COME SCUSA I SINDACATI E' DESTINATO A FALLIRE,PERO SAREBBE POCO SERIO
SPIEGARE AL LAVORO ITALIANO PERCHE NON DEVONO LASCIARSI ILLUDERE,NON E'
QUESTO IL PUNTO.IL PUNTO E' CHE LA STRATEGGIA DI TROVARE UN NEMICO
"ESTERNO" PER AMMUCHIARE TUTTI DIETRO UNA CAUSA COMUNE E' UNA STRATEGGIA
POLITICA TANTO VECCHIA COME IL MONDO CHE NON HA MAI PORTATO A BUON
PORTO ANCHE SE A RISPOLVERARLA E' IL "GIOVANE" LETTA.ESSEMPI CE NE SONO
TANTI PERO PENSATE SOLO ALL'ARGENTINA DI LEOPOLDO FORTUNATO GALTIERI E
LE FAULKLAND.QUALCUNO CREDE SUL SERIO CHE IL COLPEVOLE DEI GUAI DEGLI
IATLIANI VENGA DALL'ESTERNO(COME SUGERISCE ANCHE BERLUSCONI PROPIO
OGGI)E SIA LA NUOVA ERA?
VEDI IL NUOVO PAPA HA VOLUTO RISPOLVERARE
LA FIGURA DEL "DEMONIO" E LE PAURE MEDIAVALI DEL SATANISMO,MA IL
DEMONIO LO HA TROVATO DENTRO(SIA A CASA CHE ALL'ESTERO)PORTA SOTTANA E
SI CHIAMA "RICCA",IL SUO VICINISSIMO CO-RELIGIONARIO "RINNOVATORE" DELLO
IOR.
NO,LA NUOVA ERA E' CONSOLIDATA ANCHE IN ITALIA,MA IL NEOLIBERALISMO NON E' INVITATO ALLA "NOSTRA EXPO"(1):TUTTO CUA.
(1)"LA
"EXPO"',COME LA NUOVA ERA CHE LA HA PROPIZIATO PER NON DIRE CREATO, E'
UN EVENTO TANTO GLOBALE COME ITALIANISSSIMO.IO STESSO IN QUESTE PAGINE
HO LODATO A LUNGHO CON SUCCESO QUELLA DI SHANGAI.
VEDI QUESTO SCRITTO SULLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE DEL BLOG: http://blog.libero.it/CIANCIMINO/12221033.html
BAVAGLIO,"LARGHE VERGOGNE":IL GOVERNO DI PALAZZO ATACCA LA NUOVA ERA
-NOTA SU "LA REPUBBLICA"
Sei in:Repubblica;Pubblico
Diffamazione, stop al carcere primo ok
Salvi i blog, rettifica per testate on line
La
commissione giustizia alla Camera ha terminato l'esame degli
emendamenti al testo base e ora si attende il parere delle commissioni
competenti. Passa l'emendamento riformulato dai relatori. M5s vota
'No', mentre Sel si è astenuta. A favore Pd, Pdl, Scelta civica e Lega
Lo leggo dopo
ROMA -
Primo via libera sulle nuove norme sulla diffamazione. La commissione
giustizia alla Camera ha terminato l'esame degli emendamenti al
testo base e ora si attende il parere delle commissioni competenti,
tra cui la affari costituzionali e la cultura. Viene dunque eliminato
il carcere, restano le multe per il reato di diffamazione a mezzo
stampa.
Viene dunque eliminato il carcere, restano le multe per il reato di diffamazione a mezzo stampa.
Tra le novità introdotte, l'obbligo di rettifica anche per i siti
giornalistici on line registrati in base all'articolo 5 della legge
sulla stampa. La rettifica, per tutte le testate (quindi anche quelle
cartacee), dovrà avvenire entro 48 ore e "senza commento". La rettifica
tempestiva e completa, dopo una valutazione del magistrato, eviterà
anche le sanzioni pecuniarie.
E' stato inoltre sciolto in
Commissione giustizia alla Camera, grazie a un accordo
maggioranza-governo, il nodo dei siti internet per quanto riguarda le
norme sulla diffamazione a mezzo stampa. L'obbligo di rettifica, e le
sanzioni in caso di pubblicazione di notizie diffamatorie, varranno
solo per i siti on line giornalistici: ossia, le testate web
registrate e con un direttore responsabile. Salvi quindi i blog.
Su
proposta dei relatori Enrico Costa (Pdl) e Walter Verini (Pd), e con
il parere favorevole del governo, è stata infatti approvata una
riformulazione agli emendamenti Chiarelli (Pdl) e Ferranti (Pd) che
proponevano di estendere le norme della legge sulla stampa del 1948
anche ai siti internet. Una proposta che prevedeva l'arresto in caso
di mancato pagamento della multa per diffamazione e la chiusura dei
siti Internet, blog compresi. M5s ha votato contro. Sel si è
astenuta, mentre hanno votato a favore Pd, Pdl, Scelta civica e Lega.
"Abbiamo votato no perché riteniamo che si tratti di un 'grimaldello'
per colpire anche i blog", ha spiegato Alfonso Bonafede, deputato M5s e
vice presidente della Commissione giustizia della camera, spiegando il
voto contrario del suo gruppo.
REAZIONE:QUESTO
GOVERNO DI PALAZZO CHE ALTRO NON E' CHE IL VECCHIO CETO POLITICO CHE
NON SE NE HA VOLUTO ANDARE E HA FATTO UN COLPO PALAZZERILE,CHE NON HA
VARATO UNA SOLA MISURA DI GOVERNO TRASCENDENTE CHE NON HA TIRATO
L'ITALIA FUORI DELLA STAGNAZIONE ECONOMICA,CHE SI TROVA ISOLATO
INTERNAZIONALMENTE E SOLO TIRA A CAMPARE,CONTEMPOREGGIA,SI DEDICA PERO A
VARARE MISURE CHE CONSENTANO LA LORO CONTUINITA ANCORA.E' IN QUESTO
SENSO CHE DEVONO VEDERSE LE POCHE MISURE CHE LI VEDE DI ACCORDO COME
SONO QUELLI DI ASSICURARSI IL CONTROLLO DEI MEZZI DI DIFUSSIONE E LE
LEGGE E RIFORME AL RIGUARDO DEL SISTEMA ELETTORALE.
INSOMMA
QUESTO "GOVERNO" DELLE LARGHE VERGOGNE ALTRO NON FA COME TUTTI I
GOLPISTI CHE ABBAVAGLIARE IL DISSENSO E GESTIRE A CONVENIENZA SUA LO
STATO DI DIRITTO.
QUESTO E QUELLO CHE
SI VEDE SOPRA IN QUESTA LEGGE BAVAGLIO CHE SI STA VARANDO PROPIO ADESSO E
CHE TROVA TUTTI DI ACCORDO SINISTRA E NEOLIBERALISMO,PD E
PDL,BERLUSCONI E "LA REPUBBLICA,ECC.
LA
CORTINA DI FUMO DI "LA REPUBBLICA" CI DICE CHE NON CI SARA CARCERE MA
MULTE:PER LA SINISTRA,SEMPRE MATERIALISTA,MULTA E' MEGLIO DEL
CARCERE,QUINDI NESSUNA CONCESSIONE AL BAVAGLIO.
MA
VEDIAMO PIU IN PARTICOLARE:L'ATTACO DI QUESTA LEGGE A INIZIATIVA DI
BERLUSCONI E' VERSO LA INTERNET ,LE SOCIAL NETWORK E QUINDI LA NUOVA
ERA,FORSE TRA LE ALTRE MOTIVI GIA ELENCATE NEGLI SCRITTI ANTERIORI,COME
PUNIZIONE PER IL MANCATO APOGGIO ALLA EXPO DI MILANO.UNA LEGGE CHE VEDE
IN PRIMA LINEA DI ATTACO ANCHE "GOOGLE NEWS" UN'ALTRA VOLTA,VEDI:
L'obbligo
di rettifica, e le sanzioni in caso di pubblicazione di notizie
diffamatorie, varranno solo per i siti on line giornalistici: ossia, le
testate web registrate e con un direttore responsabile.
UN
ATACCO CHE TROVA D'ACCORDO TUTTA LA STAMPA:UNA PUNIZIONE PER LE MIE
CRITICHE AL CORRIERE DELLA SERA E LA REPUBBLICA ?UN ATTACO PORTATO
AVANTI DA LORO?
INSOMMA
COME AI VECCHI TEMPI DELLA COMUNA MILANESE DELLA MORATTI-DELLA VALLE
BERLUSCONI,LE SUE TV E IL SUO OSSOLETO MODO DI COMUNICARE CON LA GENTE
TORNA ALL'ATACCO DEI NUOVI MEZZI MA ORA CON IL CONSENSO DELLA SINISTRA
NEL "GOVERNO" GOLPISTA DELLE "LARGE VERGOGNE".(TANTO PISAPIA L'HO
CACCIATO DELLA NUOVA ERA PER VENIRE A PATTI COL NEOLIBERALISMO).
ATTENZIONE L'ITALIA,SIAMO NEL CAMMINO DEL PAKISTAN.
PD:NESSUNO SI CONFONDA GOOGLE Eì AVANGUARDIA DELLA NUOVA ERA E CHI ATACCA GOOGLE ATACCA LA NUOVA ERA.
DIVERSO
E' IL DISCORSO SULL'OPERATO DEL SIGNOR ERIC SMICHDT CHE HA VARATO LE
MISURE SUL SISTEMA IMPOSITIVO EUROPA,PRESO MISURE IMPRENDITORIALI
CONTRARIE ALLA VISIONE DEL MONDO DELLA NUOVA ERA ANCHE SE REDITUABILI
ECONOMICAMENTE,E ALTRE PROVEDIMENTI MOROSI PER QUELLA.MA LUI ANCHE SE
ANCORA DENTRO GOOGLE ORMAI OCCUPA SOLO UN POSTO PIU TOSTO SIMBOLICO E
LONTANO DEGLI ASPETTI "TECNICI" DELL'AZIENDA.
AH....LA SOLA STAMPA CHE IO LEGO E' QUELLA INTERNET,NON QUELLA CARTACCIA.
APPENDICE:LA NUOVA ERA SI DIFFENDE
.TITOLARE "LA REPUBBLICA":Google ci riprova con la televisione e la mette in una "chiavetta" hdmi - video
Si chiama Chromecast e va collegata alle moderne tv piatte. Costa poco
più di un terzo della Apple tv e porta nel salotto di casa ciò che
vediamo su computer, tablet e smartphone. Ecco come.condividi
LA NOTA COMPLETA:Google ci riprova con la televisione e la racchiude in uno stick hdmi
Si
chiama Chromecast e va collegata alle moderne tv piatte. Costa poco
più di un terzo della Apple tv e porta nel salotto di casa ciò che
vediamo su computer, tablet e smartphone. Ecco come
Lo leggo dopo
ROMA
- Google s'incammina sulla strada già tracciata da Apple. E lo fa con
Chromecast, un dongle che assomiglia a una "chiavetta" usb (anche se
l'attacco è hdmi) che si collega ai moderni tv piatti e fa una cosa
semplice semplice che ricorda non poco l'airplay di Cupertino. E' un
ricevitore wi-fi in grado di rendere "intelligente " la nostra tv ad
alta definizione: permette di portare sullo schermo di casa tutti i
contenuti televisivi che normalmente vediamo sui nostri dispositivi
mobili e sui nostri computer. Poi è low cost: costa 35 dollari e il
primo riscontro è stato molto positivo, visto che le scorte di Amazon
sono evaporate in poche ore (l'app che lo gestisce è in vendita su Play
Store). Insomma, Chromecast è un tramite, ha una delle funzioni della
Apple Tv (che costa 99 dollari) ma non le altre come la possibilità di
noleggiare film. Ma è già un passo.
Chromecast - che si basa
su una versione ridotta del già di suo leggero sistema operativo Chrome
sviluppato da Mountain View - mette in discussione l'intera politica
di Big G nella Google TV, che in realtà non ha mai convinto del tutto.
Anzi suona come un azzeramento e una ripartenza. Sì, perché qui cambia
molto rispetto alle ambizioni del passato, si semplifica assai il modo
di fiuizione dei contenuti rendendo il tutto pià snello. Il dispositivo
è compatibile anche con i contenuti di Netflix, YouTube, Google Play
Movies & Tv e Google Play Music. Altre applicazioni, come Pandora
per la radio in streaming, promette Mountain View, arriveranno presto.
Anche il telecomando sarà sostituito visto che, una volta inserita la
chiavetta, i contenuti saranno "comandati" direttamente dalla fonte,
telefono, tablet o pc portatile, che simultaneamente potranno anche
essere usati per svolgere altre funzioni, dalla lettura della posta
elettronica alla navigazione online.
ASSESSORE ALLA PROVINCIA DI MILANO
Firme false per i referendum
Indagata
la nipote di Daniela SantanchèL’inchiesta su Silvia Garnero, delegata
alla Moda, è nata dalla segnalazione di un funzionario del Comune
Duecento
uomini della guardia di finanza impegnati all'alba nel blitz coordinato
dalla Procura di Milano. Con il manager di Infrastutture fermati anche
due personaggi eccellenti di Mani Pulite. In cella anche l'ex
parlamentare pdl Grillo. "Cene da Berlusconi e contatti con Previti",di PIERO COLAPRICO e EMILIO RANDACI Primo Greganti in una foto di due anni fa quando presentò il suo libro su Mani pulite (fotogramma) Milano
torna ai tempi di Tangentopoli. Angelo Paris, direttore pianificazione
acquisti della Expo 2015, e Primo Greganti, storico esponente del Pci
coinvolto in Mani Pulite, sono stati arrestati con altre cinque persone
per un'inchiesta della Procura milanese su presunti episodi di turbativa
d'asta e corruzione legati a Expo. Ordinanze di custodia in carcere
anche per l'ex parlamentare dc Gianstefano Frigerio, l'ex parlamentare
pdl Luigi Grillo, per l'intermediario Sergio Catozzo e l'imprenditore
Enrico Maltauro. Ai domiciliari Antonio Rognoni, ex direttore generale
di Infrastrutture Lombarde.
"La cupola degli appalti lombardi".
Nelle carte dell'inchiesta compaiono anche i nomi di Silvio Berlusconi,
Cesare Previti e Gianni Letta, che non risultano comunque indagati. Le
intercettazioni, che vengono definite «clamorose», dagli inquirenti,
arrivano fino alle ultime settimane del 2014. In Lombardia sarebbe
esistita una vera e propria "cupola per condizionare gli appalti",
alcuni dei quali relativi a Expo, hanno spiegato i pm titolari
dell'inchiesta nel corso di una conferenza stampa, chiarendo che la
'cupola' prometteva "avanzamenti di carriera" grazie a "protezioni
politiche" a manager e pubblici ufficiali.
Gli incontri al circolo Tommaso Moro.
Era nella sede sociale del circolo culturale Tommaso Moro che
l'organizzazione si sarebbe riunita. "Neppure con la più fervida
immaginazione si poteva immaginare tanto", è il commento del procuratore
capo Edmondo Bruti Liberati riferendosi al filosofo. In questo centro
culturale, "riferibile alla famiglia di Frigerio", ha spiegato il pm
Claudio Gittardi, "si tenevano riunioni giornaliere a cui partecipavano
direttori generali di aziende ospedaliere, imprenditori, personaggi di
rilievo politico". Se il centro dell'organizzazione "è Milano", gli
esponenti non disdegnano la capitale: "E' a Roma, ogni mercoledì, che si
svolgeva parte dell'attività associativa", aggiunge il pm Antonio
D'Alessio. La Tangentopoli di Expo: ecco i personaggi coinvolti "Vi do tutti gli appalti che volete".
Paris, 48 anni, è il top manager di Expo - con la qualifica di
direttore pianificazione e acquisti - raggiunto da uno dei sette ordini
di custodia cautelare con l’accusa di associazione per delinquere e
turbativa d’asta. Uno degli appalti pilotati riguarda le case per le
delegazioni straniere in arrivo all'Esposizione universale che Milano
ospiterà nel 2015. Un altro è il famoso e discusso progetto sulle 'Vie d’acqua'.
Si parla anche del progetto sulla 'Città della salute'. "Io vi do tutti
gli appalti che volete, se favorite la mia carriera", ha detto Paris in
un'intercettazione agli atti parlando con alcuni componenti
dell'associazione per delinquere. Da una telefonata intercettata fra e
un'altra persona emergerebbe "la circostanza per la quale Frigerio ha
effettuato, a dire degli stessi sodali, un ulteriore intervento presso
Roberto Maroni e presso Berlusconi per raccomandare la nomina di Paris
presso Infrastutture Lombarde spa" dopo l'arresto di Antonio.
Duecento finanzieri in campo.
Il blitz ha coinvolto 200 agenti della guardia di finanza. L’inchiesta è
condotta dai pubblici ministeri Gittardi (pool antimafia) e D’Alessio
(anticorruzione) e coordinata da Ilda Boccassini e dallo stesso
procuratore capo Bruti Liberati. Che ha spiegato: "Abbiamo reciso nel
più breve tempo possibile i rami malati, proprio per consentire a Expo
di ripartire al più presto". E l'amministratore delegato di Expo 2015,
Giuseppe Sala, non è coinvolto in alcun modo nell'inchiesta, ha
rimarcato il pm Claudio Gittardi, il quale ha aggiunto che non sono
stati sequestrati "atti dei procedimenti amministrativi in corso e
quindi Expo può tranquillamente procedere e operare".
I faccendieri di Tangentopoli. La grande sorpresa è nel nome dei due faccendieri principali, che risalgono all’epoca di Tangentopoli. Greganti è il 'Compagno G', l'ex cassiere di Pci e Pds che rifiutò ogni collaborazione con i magistrati ai tempi di Mani Pulite. E Gianstefano Frigerio,
ex segretario regionale della Democrazia cristiana, finito in carcere,
poi fatto eleggere in Forza Italia e poi cacciato dal parlamento quando
le condanne sono passate in giudicato. Era lui ad avere contatti anche
con Berlusconi: spesso non per telefono, bensì con messaggi scritti e
recapitati a mano. Ed è Berlusconi, in una cena collettiva su Expo, ad
avere al tavolo lo stesso Paris, che si era «messo a disposizione» dei
faccendieri. Greganti "copriva e proteggeva le cooperative", hanno
spiegato i pm rimarcando anche che la "saldatura" fra lui e Frigerio
"proteggeva le imprese riconducibili a tutti gli schieramenti politici".
VIDEO La 'tangente ridotta'.
Cosa ci facevano assieme l’ex comunista, ormai settantenne, e l’ex dc
di 75 anni? Di certo trafficavano sul fronte degli appalti e si
dividevano una parcentuale di tangenti. I due hanno a che fare con
appalti su ospedali lombardi e sul nucleare, ma arrivano anche dentro
Expo e le tangenti venivano pagate sotto forma di contratti di
consulenza (a Greganti) e in contanti (a Frigerio, il quale non vuole
lasciare tracce scritte del denaro che prende). Pare che la tangente sia
stata ridotta rispetto ai tempi di Tangentopoli: allora era il 5 per
cento, adesso lo 0,80.
I contatti con Previti.
Il costruttore di riferimento è Enrico Maltauro, che ha in effetti vinto
una gara d’appalto: i faccendieri, avvertiti per tempo da Paris, ne
rivendicano i meriti e quindi gli introiti illeciti. Insieme con questi
quattro finiscono nei guai Sergio Cattozzo, una sorta di longa manus di
Frigerio, e Luigi Grillo, ex parlamentare pdl, il cui nome è comparso
anche in altre inchieste. E’ Grillo che porta un altro manager (che non è
finito in carcere) a casa di Cesare Previti: c’è anche l’avvocato
romano, condannato per corruzione dei giudici a favore di Berlusconi,
nelle oltre 600 pagine dell’ordinanza di custodia. Non risulta comunque
indagato, così come Gianni Letta (anche il suo nome compare nelle carte
dell'inchiesta).
Rognoni e infrastrutture Lombarde. Il settimo arresto riguarda Antonio Rognoni, di Infrastrutture Lombarde
(la stazione appaltante voluta da Roberto Formigoni): è agli arresti
domiciliari per un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo
Robledo. Il monitoraggio degli affari loschi da parte della Procura
essere stato capillare anche su Expo. Bisogna ricordare che a dar vita
al blitz sono stati i rapporti occulti tra uomini della ‘ndrangheta e la
sanità lombarda. Da lì un troncone d’indagine aveva portato all’arresto di Massimo Guarischi, molto vicino all’ex governatore Formigoni. E un altro a questa retata.
"Robledo non ha vistato gli atti". L'inchiesta è una di quelle citate dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo nel suo esposto al Csm, il Consiglio superiore della magistratura,
contro il procuratore Edmondo Bruti Liberati per lamentare una serie di
irregolarità nell'assegnazione dei fascicoli. Il procuratore ha
spiegato oggi infatti che il suo aggiunto "non ha condiviso
l'impostazione e non ha vistato" gli atti dell'inchiesta.
Le reazioni dei politici.
"La politica non metta becco su indagini", è stato il primo commento
del premier Matteo Renzi a proposito dell'inchiesta. "L'immagine del
Paese non è legata alla indagini giudiziarie". E il ministro Dario
Franceschini: "L'Expo non è a rischio e va avanti". Sulla vicenda
interviene anche il governatore lombardo Roberto Maroni: "Sono convinto
dell'assoluta necessità di assicurare assoluta pulizia. Per quanto mi
senta addolorato da quanto successo, spero si possa procedere
rapidamente nella realizzazione del crono-programma previsto" per Expo. http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/05/08/news/expo-85539313/?ref=HRER3-1
REAZIONE:A QUESTO PUNTO MI SEMBRA CHE NON CI SARA BISOGNO DI BOICOTT VERO E PROPIO.
ALTAMENTE SODISFATTO,PERO C'E' DA DIRE CHE QUESTA E' UNA STRANNA AZIONE GIUDIZIARIA:
1-QUANDO
I PREGIUDICATI SONO QUELLI DELLA LEGA NORD(E I FORMIGONIANI FRA ALTRI
LO SONO)E' ANCHE "TANGENTOPOLI"?:SI SA CHE QUESTA PAROLA HA UNA FORTE
CARICA EMOTIVO-POLITICA PER QUI VIENE ASSOCIATA A QUEL PROCESSO ALLA
MAFIA E ALLA SICILIA.QUINDI ANCORA COLPEVOLE,A PRESCINDERE DEL NOME E LA
FILIAZIONE DEI DELINQUENTI E' QUELLO LA POPOLAZIONE SICILIANA CHE VIENE
COSI STIMMATIZZATA ANCHE QUANDO NON C'ENTRA.STRANNA AZIONE GIUDIZIARIA.
-2-BERLUSCONI,GIANNI LETTA,CESARE PREVITI E MARONI SONO COINVOLTI MA NON VENGONO INDAGATI...."STRANNA AZIONE GIUDIZIARIA.
3-GLI
ATTI DELLA GIUSTIZZIA NON C'ENTRANO CON IL GOVERNO E L'IMMAGINE DEL
PAESE?CERTO,RENZI VUOLE SALVARE IL PATTO MA BERLUSCONI,IL SUO PRINCIPALE
SOCIO E' COINVOLTO ANCHE CUA.
4-LA EXPO NON E' A RISCHIO?BEL
OTTIMISMO CI VUOLE PER CREDERE QUESTE PAROLE DI FRANCESCHINI UNO DEI
RESPONSABILI PRINCIPALI DELLE LARGHE INTESE,E DI MARONI FORTEMENTE
COINVOLTO.
5-A QUESTO PUNTO QUESTA AZIONE COSI IMPOSTATA SEMBRA
UNA AZIONE MEDIATICO-GIUDIZIARIA CHE IN QUALCHE MODO FAVORISCE ALLA
LEGA.E CI VOLEVA DOPO LE ULTIMI CLAMOROSI PROCESSI A QUESTA
ORGANIZAZZIONE VIOLENTISTA TERRORISTA NEMICA DELLO STATO ITALIANO,
MANTENERE
IN ATTO LA RETORICA "TANGENTOPOLI" QUANDO TANTI DI QUELLI PROTAGONISTI
SONO STATE O PROCESSATE PER GLI STESSI DELITTI CHE IMPUTAVANO A I SUOI
ACCUSATI,E/O POLITICAMENTE SCONFITTI NELLE URNE(DI PIETRO E COSI VIA),E
GLI ACUSATI MASSIMI DI QUESTA INCHIESTA SONO ANCHE LEGHISTI,AD ALTRI NON
PUO GIOVARE CHE ALLA PROPIA LEGA,OVVIAMENTE.E MARONI NE PRENDE
L'OCCASIONE.
INSOMMA IL PATTO SEMBRA REGGERE NON SOLO IN POLITICA
MICROSOFT IN EUROPA:BOICOTTEARE IL DIGITAL VENEZIA
15 AGOSTO 2014:LA GENERAZIONE TELE(VIZIO)IN AZIONE
-SUL CORRIERE DELLA SERA:
Garante delle comunicazioni
Rapporto Agcom, Boldrini «Il digital divide è la nuova diseguaglianza»
Il presidente della Camera ha parlato prima di una relazione che
mostra solo segni negativi, dagli investimenti per la banda larga ai
ricavi del settore mobile,di Martina Pennisi
1 Tecnologia
Dopo Digital Venice, è la volta della presentazione alla Camera della
relazione annuale del Garante delle Comunicazioni, altro tassello che
compone il puzzle del digitale nostrano e dà importanti indicazioni
sull’approccio futuro. In particolare, è stata la presidente della
Camera Laura Boldrini ad aprire l’evento sottolineando la necessità di
stabilire, anche in occasione del semestre europeo di presidenza
italiana, “nuove regole” per non rimanere sotto lo scacco di altri Stati
o di colossi del settore. Dopo aver citato i temi di neutralità della
Rete, privacy dei dati e odio online, Boldrini ha parlato
dell’importanza di “ridurre il divario digitale che rappresenta il nuovo
volto della vecchia disuguaglianza” e ha invitato a non “trascurare il
pluralismo dei media” in nome “dell’attenzione richiesta alla Rete”. In
linea l’intervento del presidente dell’Autorità Angelo Cardani, che ha
ricordato la recente introduzione del regolamento per la tutela del
diritto d’autore online, ed è entrato nel merito delle nuove aree in cui
andare a dettare, anche livello europeo, legge: fra le priorità il
rapporto fra i cosiddetti Over The Top, i vari Google o Skype, e gli
operatori tradizionali di telecomunicazioni che devono sottostare a
“regolamentazione ex ante”, le politiche legate allo spettro radio
tenendo conto “dei crescenti fabbisogni della banda larga mobile per
sostenere lo sviluppo dell’Internet delle cose” e il ruolo dell’Agcom in
materia di Big Data e Open Data, tornando sulla privacy su cui si è
soffermata la presidente Boldrini. E ancora, condizioni di utilizzo
delle applicazioni e tutela dei minori.
NON ESSISTE NE MENO QUESTA CONTRAPOSIZIONE FRA GLI OPERATORI DELLA
NUOVA ERA (GOOGLE,MICROSOFT,APPLE,ECC) E “OPERATORI TRADIZIONALI.O PER
DIRLA CON LE SUE PAROLE “fra i cosiddetti Over The Top, i vari Google o
Skype, e gli operatori tradizionali di telecomunicazioni”.NE
CONTRADIZIONE ESSISTE FRA “le politiche legate allo spettro radio” E
QUELLO “dei crescenti fabbisogni della banda larga mobile”,”per
sostenere lo sviluppo dell’Internet delle cose”.L’HO SPIEGATO SOPRA,SONO
TUTTI UNO E OGGI SI PARLA SOLO DI “NUOVI MEDIA”.
.
-APPENDICE:MICROSOFT,TENTATIVA DI USURPAZIONE NEL “DIGITAL VENEZIA”
.
-SU CORRIERE DELLA SERA:Sette giorni di innovazione in Laguna
Digital Venice, la strategia digitale europea e il semestre italiano
Al premier Renzi e al commissario Kroes è stato consegnato il
documento Restart Europe. Attesa per sapere chi sarà il direttore
dell’Agenzia per l’Italia Digitale
di Martina Pennisi
Tecnologia
La tavola rotonda Restart Europe (foto da Twitter)
http://www.corriere.it/tecnologia/economia-digitale/14_luglio_08/digital-venice-strategia-digitale-europea-semestre-italiano-98af2896-0676-11e4-addf-a4fb93907d37.shtml
-
REAZIONE:NATURALMENTE,NON BISOGNA DIRE CHE LA NUOVA ERA VEDE DI MAL
OCHIO QUESTA AMBIZIOSA INIZIATIVA DI MICROSOFT IN COLLABORAZIONE CON UN
GOVERNO GOLPISTA COME QUELLO DI RENZI,PIAGATA DI BUONE INTENZIONI CHE
PERO RESTA SOLO UNA ESPRESSIONE DI DESIDERIO.IL FATTO CHE PER
L’INCONTRO SIA STATA SCELTA LA CITTA DI VENEZIA E’ LA PROVA PALESE CHE
SI TRATTA DI UN INTENTO DI UISURPAZIONE DELLA VISIONE DEL MONDO DELLA
NUOVA ERA .RISULTA CHIARO CHE MICROSOFT NON HA IMPARATO LA LEZIONE DELLA
NUOVA ERA CHE DOPO QUEL CONCORSO DOVE HA RESPINTO LE MIE TESI AL
RIGUARDO HA FINITO PER SMORONARSI E SCOMPARIRE.ORA CHE LI HA ADOTTATE
CCONVERTENDOSI ALLA NUOVA ERA CON QUESTE INIZIATIVE TORNA A ZOPPICARE
CON LA STESSA PIETRA:NULLA DI QUANTO PROIETTATO SOPRA ANDRA A BUON
PORTO,RESTA SOLO COME DETTO PRIMA,UNA ESPRESSIONE DI DESIDERIO DI UN
MUCCHIO DI “BUONE INTENZIONI” CHE ALTRO NON FANNO CHE CERCARE DI
USURPARLA.SI VEDE DIETRO L’INIZIATIVA LA MANO DI BILL CLINTON,IL
NEOLIBERALE PARRINO POLITICO DI RENZI.SOSPETTO CHE MICROSOFT DA ORA IN
AVANTI TORNERA A PERDERE TERRENO FRA I BIG DELLA TECNOLOGIA.LA NUOVA ERA
LI RITIRA OGNI FIDUCIA E INVITA AI SUOI OPERATORI A BOICOTTEARE QUESTE
INIZIATIVE:IL GENIO INNOVATIVO NON SI AQUISTA IN FARMACIA.INUTILE
INSISTERE IN QUESTA VIA.
DUE PAROLE ANCORA:
-QUANTO DETTO SOPRA PRIMA E’ ANCHE VALIDO PER QUESTO INCONTRO DELLA GENERAZIONE TELE-VIZIO.
2-RENZI E I SUOI NON DURERANNO AL GOVERNO E LE AUTORITA DELLA
COMMISIONE EUROPEA PARTECIPANTE SARANNO CAMBIATI UNA VOLTA NOMINATE
QULLE NUOVE USCITI DAL RECENTE VOTO,QUINDI QUESTE INIZAITIVE MICROSOFT
AVREBBE DOVUTO FARLI NEL MARCO DELLA VISIONE DEL MONDO DELLA NUOVA ERA E
CON CHI CORRISPONDE,CIO’E’ AVREBBE DOVUTO ASPETTARE CHE SIANO MESSE IN
CARICA LE NUOVI AUTORITA.E IL FATTO CHE SI SIANO AFRETTATI A FARE
L’EVENTO DIGITALE A VENEZIA E’ UNA MOSTRA DI QUANTO SIANO CONSAPEVOLI
DELLA FORZA E PORTATA DELLE VISIONE DEL MONDO DELLA NUOVA ERA IN
EUROPA,E QUINDI DI QUANTO FRAGILE SIA QUESTA INIZIATIVA.
3-”I giovani startupper di Restart Europe” ALTRO NON SONO CHE QUESTA GENERAZIONE TELE-VIZIO.(A)
4-A PURASSANTA LO SI VEDE OSSESIONATO DAL PROCESSO INNOVATIVO E LA
RICERCA E QUINDI SI FA ECO DELL’ESPERIENZA DI MICROSOFT CHE L’HANNO
PORTATA AL FALLIMENTO COME AVANGUARDIA DELLE TELECOMUNICAZIONI E “vede
di buon occhio le contaminazioni tra realtà consolidate e nascenti
soprattutto nell’ambito di ricerca e sviluppo”:IN MICROSOFT NON C’E
STATA NESSUNA “CONTAMINAZIONE” FRA “REALTA CONSOLIDATE E NASCENTI”,DOPO
CHE GOOGLE HA ACCOLTO LE MIE TESI SCIENTIFICI RESPINTI DA MICROSFT IN
AVANTI LA REALTA DI QUESTA AZIENDA E STATA SOLO QUELLA DELLO
SMORONAMENTO CONTINUO(INSIEME AL SISTEMA PC FISSO)FINO ARRIVARE AD OGGI
ASSOLUTAMENTE SMORONATA A MANO DEL MOBILE.PENSAVO CHE LA CONVERSIONE
ALLA NUOVA ERA FOSSE GENUINA PERO—–
“INNOVAZIONE COLLABORATIVA?.RIPETO,IL GENIO INNOVATIVO NON SI COMPRA IN
FRMACIA E MICROSOFT NON SEMBRA AVERE UNO SPECIALE FIUTO NEL
TROVARLO:”CIO CHE NATURA NON DA LA NUOVA ERA NON IMPRESTA”.I GIOVANI
TELEMACI SONO CONTAMINATI SI MA DALLA CULTURA DEI MEZZI TRADIZIONALI E
QUINDI SONO CONDANNATI AL FALLIMENTO IN ANTICIPO,NELLA NUOVA EUROPA
DELLA NUOVA ERA NON PROSPERERANNO.
IL SETTORE PATTISTA DEL PARTITO DEMOCRATICO NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE
PROVA AD USURPARE LA NUOVA ERA:CI AVEVA PROVATO DALEMA,HA FALLITO
MISERAMENTE E SCOMPARSO DELLA SCENA POLITICA,NON SARA MEGLIO IL FUTURO
DI RENZI.
(A)TENTATIVA DI DOPPIAGGIO E INVERSIONE “TECNICA”?:
IL SISTEMA OPERATIVO DELLA MIA NETBOOK (PIATTAFORMA MOBILE QUINDI)CHE ADOPERO IN ITALIA E UN “WINDOWS STARTER”.
COME VOI SAPETE LE AREE DI ATTIVAZIONE DEI PRODOTTI CONNESSI
GLOBALMENTE ALLA RETE INTERNET SONO DIVISI IN 4 AREE CHE CORRISPONDONO A
DIVERSI CONTINENTI.IL MIO SISTEMA OPERATIVO,STARTER PERO, E’ DI
ATTIVAZIONE SOLO IN LATINOAMERICA,ANCHE SE DOPO PUOI USARLO OVUNQUE.
NE QUANDO SONO IN ITALIA NE QUANDO SONO IN LATINO AMERICA IL MIO
“STARTER” E’ USATO DA ALTRI CHE DA ME,E TANTO MENO DA QUESTI “giovani
(STAR)tupper di Restart Europe”.
TRANNE CHE PER QUALCHE RIPARAZIONE TECNICA IL MIO NETBOOK E’ DI USO ASOLUTAMENTE PERSONALE,RISERVATO E PRIVATO.
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-APPENDICE 2:NADELLA,INIZIA MALE
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-SU LE MONDE,Blogs
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18 juillet 2014, par Jean-Baptiste Jacquin
Microsoft: Des paroles… et des actes
Satya Nadella, directeur général de Microsoft (n.bhupinder-CC BY 2.0)
J’ai une bonne et une mauvaise nouvelle, par laquelle voulez-vous que
je commence ? Ce dilemme de cour de récréation se pose rigoureusement
dans les mêmes termes pour les chefs d’entreprise.
Satya Nadella, le nouveau directeur général de Microsoft, a lui aussi
été obligé de trancher. Dans un e-mail adressé, le 10 juillet, aux
salariés du groupe américain de logiciels, le successeur de Bill Gates
et de Steve Ballmer a promis « un changement de culture ».
Mercredi 16 juillet, M. Nadella a eu l’occasion de préciser sa « vision
stratégique » pour le groupe dont il a pris les rênes en février. Dans
une de ces grand-messes dont les multinationales ont le secret, il s’est
retrouvé seul sur une estrade, face à plusieurs milliers de «
partenaires » de Microsoft, venus du monde entier pour cinq jours.
Tel une rock-star, il a fait son Bercy, à Washington ! Un discours
enthousiaste d’une heure, sans notes, arpentant la scène dans un costume
sombre, chemise grise ouverte. Un vrai bonheur « Nous sommes dans un monde plus global où 3 milliards de
personnes ont un terminal connecté à Internet, où plus de 200 milliards
de capteurs et de terminaux seront en circulation en 2020. S’il n’y a
pas le cloud [l’informatique à distance], il n’y aura pas d’expérience
globale possible. C’est une opportunité extraordinaire. »
M. Nadella définit un nouveau credo pour Microsoft : « Le mobile
d’abord, le cloud d’abord. » « Tout cela va représenter une explosion
des dépenses dans les technologies de l’information. » « C’est l’une des raisons pour lesquelles être dans cette
industrie est un vrai bonheur. Il n’y a pas un secteur de l’économie, de
l’industrie ou de la vie des gens où les logiciels et les objets
fonctionnant avec des logiciels ne sont pas un élément essentiel. »
Etre capable de galvaniser une salle fait partie des talents exigés
d’un grand patron. C’est pourquoi M. Nadella ne s’est pas arrêté là. Il
en est venu au rôle que pouvait jouer « l’entreprise dans laquelle [il] a passé toute [sa] vie d’adulte ». Il a 47 ans et y travaille depuis vingt-deux ans. Accomplir davantage « Nous sommes l’entreprise et l’écosystème qui vont bâtir la
productivité et les plates-formes pour ce monde du mobile first cloud
first (…) Nous allons permettre à chacun et à chaque organisation de la
planète de faire plus, d’accomplir davantage. C’est notre mission, c’est
dans notre âme, c’est ce que nous allons faire. »
Le lendemain, jeudi, il annonçait la suppression de 18 000 postes
dans le groupe. Une décision dont personne n’avait anticipé l’ampleur.
La mauvaise nouvelle risque fort d’éclipser la bonne sur « les opportunités formidables ».
La veille encore, M. Nadella expliquait que l’une de ses principales tâches était de « rechercher comment permettre aux salariés de Microsoft de donner le meilleur d’eux-mêmes ». A chacun sa méthode.
http://ecobusiness.blog.lemonde.fr/2014/07/18/microsoft-des-paroles-et-des-actes/
À propos de Jean-Baptiste Jacquin
Je suis arrivé au Monde en 2011 où j’ai fait partie pendant deux ans
de la rédaction en chef emmenée par Erik Izraelewicz. Je suis désormais
chroniqueur économique. Cela fait 25 ans que je suis la vie des
entreprises en tant que journaliste. Je suis passé par Les Echos,
L’Expansion et La Tribune.
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REAZIONE:QUESTO NADELLA NON E” QUELLO CHE LA NUOVA ERA SI ASPETTAVA,QUALCOSA HA CAMBIATO DOPO LA NOMINA E QUINDI INIZIA CON MAL PIEDE.
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16 AGOSTO 2014:AMAZON IN CONFLITTO CON L’INDUSTRIA DEL LIBRO
-SU LE MONDE,Technologies
Filippetti accuse Amazon de « pratiques inqualifiables »
LE MONDE | 12.08.2014 à 11h15 ,Mis à jour le 12.08.2014 à 18h21 | Par Olivier Faye
La ministre de la culture Aurelie Filipetti soutien le combat des
ecrivains Americains contro le distributier en ligne.AFP/PATRIK KOVARK
Le cri de colère poussé contre Amazon dimanche 10 août par 900 écrivains américains dans les colonnes du New York Times a trouvé un écho favorable en France, où la ministre de la culture, Aurélie Filippetti, contactée par Le Monde, mène de son propre aveu un « combat » contre le distributeur en ligne.
Lire (édition abonnés) : Aux Etats-Unis, 900 auteurs contre Amazon
Une coalition d’auteurs a dénoncé dans une publicité de deux pages
les pratiques de la firme de Seattle. Le groupe est engagé depuis de
longs mois dans une lutte avec Hachette, qui refuse de casser les prix
des livres numériques sur le marché américain. En retour, Amazon
pratique des mesures de rétorsion contre la maison d’édition française :
délais de livraison allongés, impossibilité d’effectuer des
précommandes et suppression des éventuelles réductions sur les livres. « UNE ATTEINTE INACCEPTABLE »
La ministre de la culture avait déjà fustigé en mai le « chantage »
pratiqué selon elle par Amazon sur ce dossier. Aurélie Filippetti se
trouve aujourd’hui confortée par la sortie des auteurs américains. « Cet épisode est une nouvelle révélation des pratiques inqualifiables et anticoncurrentielles d’Amazon, dit-elle. C’est
un abus de position dominante et une atteinte inacceptable contre
l’accès aux livres. Amazon porte atteinte à la diversité littéraire et
éditoriale. » La ministre se défend de venir spécifiquement en aide à la filiale du groupe Lagardère. «
Les auteurs qui ont signé la tribune ne sont pas tous publiés par
Hachette, ils ont simplement conscience de l’intérêt général. Pour ma
part, je défends l’écosystème du livre en entier, pas un acteur en
particulier », précise-t-elle.
Aurélie Filippetti chez Jean-Jacques Bourdin – 12/02
Invitée de BFMTV et RMC, Aurélie Filippetti a évoqué les questions de fiscalité liées aux géants du web.
Lire aussi : En guerre commerciale avec Hachette, Amazon courtise les écrivains
Depuis son arrivée Rue de Valois en mai 2012, Mme
Filippetti ne cesse d’ouvrir des fronts contre le géant américain. En
juin 2013, elle s’élevait déjà contre la politique du groupe, l’accusant
de recourir à des « pratiques (…) destructrices d’emploi, destructrices de culture, destructrices de lien social » qui font « mourir les petites librairies dans les centres-villes ». Elle appelait alors Amazon à « payer ses impôts »
en France, le siège européen du site Internet étant situé au
Luxembourg. Une enquête fiscale a été ouverte à ce sujet, ainsi qu’au
Royaume-Uni.
Cette lutte s’est concrétisée le 10 juillet avec l’entrée en vigueur
de la loi sur le prix des livres sur Internet, dite loi « anti-Amazon ».
Ce texte, déposé par l’UMP et soutenu par la majorité, supprime la
possibilité pour les sites de vente en ligne de cumuler la réduction de 5
% sur le prix du livre avec la gratuité des frais de port. Une mesure
dirigée contre la firme américaine, qui a réagi en fixant ses frais de
port à hauteur de… 1 centime.
Lire aussi : La loi « anti-Amazon » votée par le Parlement « COMBAT MODERNE » « Nous n’avions jamais dit que cette loi allait tout régler. C’était un combat politique, se défend Mme Filippetti. Nous
savions qu’ils allaient chercher à la contourner. Nous avons agi par la
loi pour que cette entreprise ne puisse pas utiliser l’argument
commercial de la gratuité des frais de port. Ce sont des banderilles que
nous continuerons à planter dans le flanc d’Amazon. »
Un temps esseulée, la Commission européenne voyant cette croisade
d’un mauvais œil, la ministre de la culture a trouvé du soutien du côté
de l’Allemagne, où le syndicat des libraires et éditeurs a déposé une
plainte antitrust contre Amazon, avec l’appui du gouvernement. Bruxelles
a ouvert une enquête à la suite de cette plainte. « Cela montre que nous ne sommes pas dans le combat du village
gaulois contre l’ogre américain. C’est un combat global contre une mise
en péril de l’écosystème du livre. La France n’est pas seule », veut croire Mme Filippetti. « Nous sommes à la pointe d’un combat moderne contre des pratiques qui ressemblent au XIXe siècle, contre le monde des grands trusts et de la concentration, ajoute-t-elle avec emphase. Ce n’est pas parce que l’on parle de numérique que l’on est moderne. »
Olivier Faye ,Journaliste au Monde .
http://www.lemonde.fr/technologies/article/2014/08/12/aurelie-filippetti-accuse-amazon-de-pratiques-inqualifiables_4470395_651865.html
-APPENDICE:PER CAPIRE TUTTO
-SU LE MONDE,Économie:
Tout comprendre du conflit entre Amazon et l’industrie du livre
Le Monde.fr | 13.08.2014 à 17h42 ,Mis à jour le 13.08.2014 à 18h02 | Par Audrey Fournier
La fronde du milieu de l’édition contre Amazon, géant de la
distribution en ligne, a gagné en ampleur le week-end du 9 août, avec la
publication aux Etats-Unis d’une lettre de protestation signée par 900
écrivains de renom. En France et ailleurs, les librairies « en dur »
peinent à faire face à la concurrence de l’e-commerce. Quelles sont les
racines du conflit ?
Que reprochent les maisons d’édition à Amazon ?
Le groupe est engagé depuis de longs mois dans une lutte avec
l’éditeur français Hachette, qui refuse de baisser le prix de ses livres
numériques sur le marché américain. Amazon, qui souhaitait imposer un
prix unique de 9,99 dollars (7,50 euros) sur les livres électroniques
d’Hachette, a en effet tout à y gagner, car cela lui permettrait
d’inciter les lecteurs à utiliser sa liseuse électronique Kindle. Le
site commence déjà à tirer les tarifs vers le bas : par exemple, le
best-seller américain Gone Girl de Gillian Flynn est
disponible, en version originale, à 5,98 euros en format Kindle sur
Amazon, contre 7,80 euros sur le site de la Fnac (mais en format ePub,
qui peut être lu sur plusieurs dispositifs différents, pas seulement sur
le Kobo, la liseuse « maison »).
Lire la synthèse : Aux Etats-Unis, 900 auteurs contre Amazon
Ce qui avait commencé comme un simple conflit commercial a peu à peu
dégénéré et Amazon a pris des mesures de rétorsion contre la maison
française : délais de livraison allongés, impossibilité d’effectuer des
précommandes et suppression d’éventuelles réductions sur les livres.
Un groupe de 900 écrivains, réunis sous la bannière « Authors united » a publié une double page dans le New York Times
le week-end dernier pour dénoncer ces pratiques. Parmi eux, de grands
noms de la littérature, comme Paul Auster, John Grisham, Stephen King,
Donna Tartt, mais aussi la canadienne francophone Nancy Huston, qui
donnent de l’écho au combat, qui concerne moins Hachette en particulier
que la défense du rôle des maisons d’édition en général.
Pour Amazon et Hachette, les enjeux ne sont pas comparables.
L’e-commerce est une activité bénéficiaire pour Amazon, mais elle ne
représente qu’une partie minoritaire de son chiffre d’affaires. Si
Amazon recule sur le prix des livres électroniques, l’impact dans ses
comptes sera donc faible, d’autant plus qu’elle détient 60 % de parts de
marché aux Etats-Unis. Le préjudice pour Hachette serait
vraisemblablement beaucoup plus important.
Peut-on parler de concurrence déloyale ?
Si le marché du livre électronique reste modeste (seulement 5 % du
marché en France, mais plus de 20 % aux Etats-Unis), les ventes à
distance (livres papier et électroniques) ne cessent de progresser : + 6
% en 2013 en France.
Amazon s’est positionnée depuis la fin des années 1990 sur ce créneau
en proposant une offre large, expédiée dans des délais très serrés.
Mais la loi Lang de 1981 sur le prix unique du livre contraint les
libraires à ne pas dépasser les 5 % de rabais, ce qui limite leur marge
de manœuvre et ne leur permet pas de jouer sur les volumes de vente.
Cherchant un moyen de faire baisser les prix sur le marché français,
Amazon a tenté de faire passer les frais de livraison à 0 euro. La Fnac
l’a imitée. Ce dumping n’a pas été vu d’un bon œil par le Parlement, qui
a voté au printemps une loi dite « anti-Amazon » pour interdire le
cumul de la gratuité des frais de port et le rabais de 5 %. Réponse des
intéressés ? Faire passer les frais de port de 0 à… 1 centime d’euro « sur les commandes contenant des livres ». Et la Fnac de lui emboîter le pas.
Le but de ce texte, aussitôt promulgué, aussitôt contourné, était de
protéger un secteur malmené depuis quelques mois, en figeant les prix.
Sauf que l’attractivité d’Amazon ne tient pas seulement à sa volonté de
proposer des prix bas, mais aussi, et surtout, à la taille de son
catalogue et à ses moyens logistiques pour assurer une livraison rapide.
Et sur ces points, les moyens déployés par Amazon sont effectivement
disproportionnés par rapport à ceux des libraires indépendants, grâce
notamment à une politique d’investissement massif dans les centres
logistiques.
Un détail, et pas des moindres, Amazon est régulièrement pointé du
doigt pour ses pratiques fiscales : la société paierait en effet un
impôt largement inférieur à ce qu’elle devrait verser au vu de son
chiffre d’affaires réalisé sur le territoire. Cet argument est repris
par les pourfendeurs de la firme américaine, qui estiment qu’elle
bénéficie de fait d’un avantage concurrentiel injustifié.
Lire le point de vue : Internet, bouc émissaire du marché du livre
Comment s’en sortent les distributeurs français de produits culturels ?
Ancien hérault du cassage de prix, jusqu’à la promulgation du prix
unique du livre en 1981, la Fnac tente de jouer à armes égales avec
Amazon, en s’appuyant sur son vaste réseau de magasins et sur le Kobo,
sa liseuse maison, adossée à sa propre plateforme de distribution de
livres électroniques. L’agitateur culturel a publié des résultats
positifs en début d’année, fruit de sévères mesures d’économie et d’un
plan social. Le but : livrer aussi vite qu’Amazon tout en proposant des
prix attractifs, et se diversifier sur d’autres produits
(électroménager). La stratégie s’est avérée payante, à court terme.
Au contraire, le réseau de librairies Chapitre, deuxième en France
après la Fnac, a mis la clé sous la porte en début d’année. Constitué de
librairies indépendantes regroupées pour mieux survivre, ce réseau a
échoué à faire repartir son chiffre d’affaires et les 57 magasins ont
été mis en vente pour les transformer en « réseau de librairies
indépendantes ». La stratégie du groupe, qui a consisté à uniformiser
les librairies en les faisant passer sous la toise de France Loisirs,
n’a pas convaincu la clientèle de revenir.
La France est-elle la seule à faire de la résistance ?
Non. De grands libraires américains pâtissent aussi de la concurrence
d’Amazon. Barnes & Noble a ainsi vu son chiffre d’affaires chuter
de 10 % en deux ans, victime de l’essor du commerce en ligne et du
développement des livres numériques, dans un pays où lire sur tablette
est devenu banal. Pour survivre, Barnes & Noble vient d’annoncer
avoir noué un partenariat avec Google sur la livraison, pour pouvoir
acheminer plus vite les commandes grâce au service de messagerie Google
Shopping Express.
Le libraire a en outre laissé tomber sa liseuse Nook, et noué un
partenariat avec Samsung pour proposer sa plateforme de livres
numériques sur les tablettes du fabricant coréen. En cinq ans, Barnes
& Noble a fermé une soixantaine de librairies aux Etats-Unis, mais a
réussi à compenser le repli du chiffre d’affaires par des coupes dans
ses dépenses. Reste à savoir combien de temps cette stratégie sera
efficace.
Lire la synthèse : Amazon : un business model en pleine évolution Audrey Fournier,Journaliste Nouvelles Technolog
http://www.lemonde.fr/economie/article/2014/08/13/comprendre-le-conflit-entre-amazon-et-l-industrie-du-livre_4470796_3234.html
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REAZIONE:AMAZON E’ USURPATORE DELLA NUOVA ERA.NE HO GIA PARLATO.VEDI CUA: http://cianciminotortoici.blogspot.com/2013/06/nuova-era-e-costumeun-mondo-senza-fili.html
16 AGOSTO 2014:ACCORDO FINALE UNIONE EUROPEA-CANADA
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-SU LE MONDE,Économie:
Ce que révèle la version fuitée de l’accord de libre-échange Europe/Canada
Le Monde.fr | 16.08.2014 à 14h39 , Mis à jour le 16.08.2014 à 21h33 | Par Maxime Vaudano
La télévision allemande Tagesschau a révélé mercredi 13 août la
version finale et pour l’instant confidentielle de CETA, un accord
commercial entre l’Union européenne et le Canada scruté de très près par
les négociateurs, car il devrait servir de modèle pour le traité
transatlantique Europe/Etats-Unis. Parmi les dispositions les plus
controversées figure le mécanisme de règlement des différends
investisseurs-Etats (ISDS), un tribunal arbitral censé trancher les
conflits entre les gouvernements et les entreprises.
Pour tout comprendre sur ce mécanisme : L’Europe et le Canada disent « oui » à la justice privée
Selon les négociateurs, le CETA introduit d’importants progrès par
rapport à la précédente génération des accords commerciaux à ISDS (comme
l’Alena, signé en 1994 entre les Etats-Unis, le Mexique et le Canada),
vivement critiquée pour avoir accordé trop de pouvoir aux
multinationales. En réalité, peu de choses changent. Alors que la
Commission européenne a mis en pause les négociations sur l’ISDS dans le
traité transatlantique pour prendre en compte les propositions du
public, elle n’en a pas fait de même pour CETA, qui reste dans la droite
lignée de ses positions jusqu’alors.
Transparence :
Si les multinationales raffolent de l’arbitrage, c’est en partie pour
sa discrétion. Dans certains cas, il est même impossible d’accéder au
verdict du tribunal d’arbitrage, ce qui pose question du point de vue
démocratique.
Si le CETA consacre l’ouverture des débats au public et la
publication de tous les documents relatifs à l’arbitrage, il autorise à
se soustraire à ces obligations si des informations commerciales
confidentielles sont en jeu.
Conflits d’intérêt :
Le texte s’aligne sur des standards internationaux communs, mais
critiqués, en matière de prévention des conflits d’intérêts dans le
choix des arbitres. Si certaines pratiques sont interdites ou
déconseillées, une mesure radicale préconisée par les ONG et certains
arbitres auto-critiques a été écartée : empêcher tout simplement aux
mêmes personnes d’occuper alternativement le rôle d’arbitre ou d’avocat.
Chevaux de Troie :
Un article vise à empêcher une pratique de plus en plus répandue,
consistant pour les multinationales à installer une boîte postale dans
un pays simplement pour pouvoir attaquer un autre Etat avec lequel est
signé un accord commercial à ISDS. L’entreprise devra prouver qu’elle
exerce effectivement une activité au Canada ou en Europe pour pouvoir
lancer une procédure.
Propriété intellectuelle :
Refusant d’exclure les questions de propriété intellectuelle du champ
de l’ISDS, les Européens ont concédé aux Canadiens un rendez-vous trois
ans après l’entrée en vigueur du traité pour s’assurer que la capacité
des Etats à règlementer n’a pas été contrée par les tribunaux
d’arbitrage.
Définition de l’expropriation :
Le flou qui entourait la notion d’« expropriation indirecte » d’une
entreprise par un gouvernement faisait partie des faiblesses des traités
d’investissement signés par le passé. Une annexe du CETA s’attache à la
définir clairement.
Il s’agit d’une mesure qui « prive substantiellement l’investisseur des attributs fondamentaux de propriété sur ses investissements ».
Reconnaissant qu’il faudra procéder au cas par cas, le texte recommande
de prendre en considération les « effets économiques » et de chercher à
savoir si la mesure porte « atteinte aux attentes définies et
raisonnables fondées sur l’investissement ».
L’annexe précise aussi que les mesures servant des « objectifs légitimes d’intérêt public, tels que la santé, la sécurité ou l’environnement » ne relèvent pas de l’expropriation, « sauf dans les rares circonstances où l’impact de la mesure [...] apparaît manifestement excessif ».
En cas d’incertitude sur l’interprétation du texte, il est prévu
qu’un comité canado-européen publie des avis pour le clarifier, que les
arbitres devront respecter. Maxime Vaudano ,Journaliste au Monde.fr
REAZIONE:VOI CAPIRETE,SOLO VOGLIO METTERE IN RILIEVO QUALCOSA:
1-SI TRATTA DI QUALCOSA BEN PIU IMPORTANTE E GRANDE CHE QUESTO
INCONTRO DEGLI USURPATORI DELLE GENERAZIONE TELEMACO DI RENZI A
VENEZIA.E SI TRATTA DI QUALCOSA BEN CONCRETA E NON ENNUNCIAZIONE DI
DESIDERI,CASTELLI IN ARIA INSOMMA.
2-COME SI VEDE SI PARLA DI “PROPIETA INTELLETUALE” E NON DI “DIRITTI DI AUTORE”,E VA TUTELATA AL MASSIMO LIVELLO.
3-L’ACCORDO EUROPA-STATI UNITI NON SI FARA MAI PERCHE NON C”E NE BISOGNO.
4-DELLE GRANDI AZIENDE DELLE TELECOMUNICAZIONE AMERICANE SOLO GOOGLE OPERA IN VOLUME IMPORTANTE IN CANADA.
6-VITTORIA.
VEDI QUESTA ATTUALIZAZZIONE NEL CONTESTO DELLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE NEL MIO BLOG DEI FATTI INTERNI:
3 SETTEMBRE 2014:IN OGNI MODO VI RACCONTO CHE NOKIA HA SCOMPARSO
-
-SU LA STAMPA:Stop a Nokia, Microsoft abbandona il marchio
.
Il nome sarà eliminato in favore di Lumia
1/09/2014
ROMA
Microsoft eliminerà, per finalità di marketing, l’uso dei marchi
Nokia e Windows Phone dai suoi telefonini, in favore del brand Lumia. La
notizia sarebbe contenuta in un documento aziendale intercettato dal
sito GeeksOnGadgets . «Come parte della nostra transizione graduale – si
legge nella nota interna – elimineremo il nome del produttore dalle
referenze del prodotto» durante la campagna promozionale in vista della
stagione natalizia. Nelle promozioni Windows Phone sarà sostituito da
Windows.
Il passaggio da Windows Phone a Windows a fini di marketing è in
realtà già presente. Negli ultimi spot del Lumia 930, ci si riferisce al
sistema operativo di Microsoft chiamandolo solo Windows, e stessa cosa
accade nella reclame del One M8 di Htc e in quelle dei Lumia 530, 730 e
830.
La mossa potrebbe spiegarsi con l’intenzione di Microsoft di
unificare i sistemi operativi su cui girano pc, telefoni, tablet e la
console Xbox. «Snelliremo la prossima versione di Windows, da tre
sistemi operativi ad uno solo, integrato, per schermi di tutte le
dimensioni», aveva annunciato nel luglio scorso l’ad di Redmond, Satya
Nadella. «In passato avevamo più squadre al lavoro sulle diverse
versioni di Windows, ora ne abbiamo una con un’architettura comune.
Questo ci consente di creare l’Universal Windows Apps». (Ansa)
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http://lastampa.it/2014/09/11/tecnologia/stop-a-nokia-microsoft-abbandona-il-marchio-rfoSss3VtA5v3Ku68ShKDP/pagina.html
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REAZIONE:IL DIGITAL VENEZIA DELLA GENERAZIONE TELE-VIZIO NON HA
DECOLLATO NE DECOLLERA MAI MA NOKIA,CHE PRETENDEVA AVERE INVENTATO IL
CELLULARE E CHE C’E’ CHI LO VOLEVA INALZARE ALLA PUNTA DI LANCIA EUROPEA
DI UNA SFIDA TECNOLOGICA EUROPA-USA,NON ESSIETE PIU.QUELLO DEL TITOLO.
27 OTTOBRE 2014:ATTUALIZAZIONE NADELLA
-GLI ERRORI CONTRO NADELLA
Echo Chambers
10 ottobre 2014 Ultimo aggiornamento alle 17:55 ET
Consigli su ‘karma’ di Satya Nadella: ‘deplorevole e scorretto’
BBC News Washington, DC
CEO di Microsoft Satya Nadella detto che le donne dovrebbero fare affidamento sul “karma” per aumenti di stipendio
Quando sei un altoparlante ad una “celebrazione delle donne in
computing”, non è probabilmente una buona idea per fare
off-the-bracciale osservazioni su come le donne dovrebbero fidarsi “il
sistema” per dare loro la paga che meritano.
Questa è la lezione CEO di Microsoft Satya Nadella ha imparato nel modo più duro il Giovedi.
«Non è proprio di chiedere per il rilancio, ma conoscendo e avendo
fede che il sistema sarà effettivamente vi darà il diritto alza come si
va avanti”, ha detto Nadella durante un’intervista sul palco.
“Perché questo è un buon karma. Essa tornerà perché qualcuno sta
andando a sapere che è il tipo di persona che voglio avere fiducia,” ha
detto
Dato che si trattava di una conferenza di settore tecnologia,
osservazioni controverse del sig Nadella apparsi su Twitter e altri siti
di social media praticamente nel momento in cui sono state pronunciate.
Al mattino stavano facendo i titoli nazionali.
Il commento che ne risulta è la roba di Microsoft pubbliche relazioni incubi.
“Nadella raggiunto questo coinvolgimento emotivo offrendo il
consiglio più deplorevole e scorretto delle donne sul posto di lavoro
dal momento che Joan Holloway ha detto Peggy Olson di indossare qualcosa
che ha mostrato le caviglie cari”, scrive Nitasha Tiku sul blog di
tecnologia Valleywag, riferendosi al televisore programma di Mad Men,
che raffigura la cultura ufficio nel 1960.
Al tempo, Laura Stampler scrive: “Differenziale retributivo di genere
si scese Prendete un corso accelerato da Etiquette Academy di CEO di
Microsoft Satya Nadella Per Polite signore giovani:?. Sorriso bella e
non essere così sconveniente, per chiedere un urto stipendio Dopo tutto ,
un rilancio è un po ‘come un corteggiatore di sesso maschile, e se si
perseguono, si potrebbe semplicemente guidare via “.
Anche se la parte “karma” del discorso di Nadella ha guadagnato più
attenzione, Stampler riserva le sue parole più taglienti per “il
sistema” che il signor Nadella dice che si prenderà cura delle
lavoratrici.
. “Purtroppo, quel sistema che Nadella vuole le donne a mettere tutta
la loro cieca fiducia in esse fornisce solo 78 centesimi per dollaro di
ciò che gli uomini guadagnano E se guardiamo più da vicino le donne
Nadella è stato specificamente rivolgeva, la realtà è piuttosto triste:
un divario retributivo tra i sessi esiste ad ogni livello di Stem
[scienza, la tecnologia e la matematica] posti di lavoro. Nella Silicon
Valley, gli uomini con i gradi del bachelor guadagnano il 40% in più
rispetto ai loro omologhi di istruzione femminile, ”
Secondo Microsoft, solo il 30% dei dipendenti sono donne
Lei continua a dire che alcune aziende tecnologiche hanno anche
approfittato del presupposto che le donne sono pagate meno. Racconta la
storia del fondatore di start-up Evan Thornley, che ha detto all’inizio
di quest’anno che un vantaggio di donne che assumono è che il loro
stipendio è ancora “relativamente a buon mercato rispetto a quello che
avremmo mai dovuto pagare qualcuno meno bene di un genere diverso” .
Come l’indignazione cresceva, il sig Nadella ha fatto marcia indietro
tardo pomeriggio di Giovedi, tweeting : “. Era re inarticolato come le
donne dovrebbero chiedere per elevare la nostra industria deve chiudere
divario retributivo di genere in modo un rilancio non è necessaria a
causa di un pregiudizio.”
Egli ha ribadito l’idea un’ora più tardi in una e-mail ai dipendenti ,
dicendo che crede che uomini e donne dovrebbero avere parità di
retribuzione a parità di lavoro.
“Ho risposto a questa domanda completamente sbagliato”, scrive.
“Senza dubbio, appoggio pienamente i programmi di Microsoft e del
settore che portano più donne in tecnologia e chiudere il divario di
retribuzione. Credo che uomini e donne dovrebbero avere parità di
retribuzione a parità di lavoro.”
Che non vola per Nicole Kobie del PC Pro Blog, però. Si ricorda che
il sig Nadella, come amministratore delegato di una delle 10 più grandi
aziende tecnologiche al mondo, ha una capacità unica nel settore per
chiudere il gap – e non è da tweeting su di esso.
“Vuoi chiudere il divario di retribuzione Ecco cosa fare:? Esaminare
gli stipendi delle donne e degli uomini a Microsoft in lavori analoghi”,
scrive. “Ritiene ci sembrano essere un divario No. Impressionante;?
Emettere un comunicato stampa su come sei meravigliosa, ma se c’è un
divario di retribuzione Fix it li Pagare di più.?.».
In realtà, pochi giorni prima del discorso, Microsoft ha rilasciato i
dati sulla sua diversità personale. Rivista Time Charlotte Alter
utilizza quei numeri a dimostrare che a Microsoft, come molte aziende di
tecnologia, un divario di retribuzione non è l’unica discrepanza tra
uomini e donne.
“La leadership di Microsoft è solo il 17,3% di sesso femminile” ,
scrive . Allo stesso tempo, “donne costituiscono meno del 30% di tutta
l’azienda nel suo complesso.”
Grazie alle osservazioni del suo CEO, Microsoft improvvisamente è
diventato il bambino del manifesto per ciò che i critici vedono come un
problema più grande di retribuzione disparate nel settore della
tecnologia e non solo. Con i riflettori fissato sul gigante informatico,
vedremo se ha un buon karma sinistra. (In Michea Luxen)
CITAZIONI(“Start Quote):
1-Quel sistema che Nadella vuole le donne a mettere tutta
la loro cieca fiducia in loro fornisce solo 78 centesimi al dollaro di
ciò che guadagnano gli uomini “
magazine Laura Stampler Tempo
2-Appoggio pienamente i programmi di Microsoft e del
settore che portano più donne in tecnologia e colmare il divario di
retribuzione “
10 ottobre 2014 Ultimo aggiornamento alle 08:19 ET
Nadella di Microsoft si dispiace per i commenti salariale delle donne
Il boss di Microsoft, Satya Nadella, ha chiesto scusa per le
osservazioni che ha fatto consigliare alle donne di non chiedere un
aumento di stipendio, ma di avere “fiducia nel sistema”.In una
conferenza per celebrare le donne nella tecnologia, ha suggerito che le
donne non chiedono un aumento era “buon karma”.Le osservazioni hanno
suscitato indignazione e il sig Nadella ha ora chiesto scusa.
In una e-mail al personale , ha detto che ha risposto alla domanda
“completamente sbagliato” e “cuore” programmi per colmare il divario di
retribuzione supportato.
Alla conferenza, chiamata la Festa Grace Hopper di Donne in
Informatica, ha detto: «Non è proprio di chiedere per il rilancio, ma
conoscendo e avendo fede che il sistema sarà effettivamente vi darà il
diritto solleva come si va avanti.
“Perché questo è un buon karma. Essa tornerà perché qualcuno sta
andando a sapere che è il tipo di persona che voglio fidarmi”, ha detto.
‘Inarticolati’L'intervistatore durante l’evento, Maria Klawe,
presidente di Harvey Mudd College e direttore di Microsoft, subito in
disaccordo con lui. Invece, ha suggerito le donne fanno i compiti sui
livelli salariali e poi pratica chiedendo aumenti salariali.
I commenti hanno causato un furore su Twitter e il signor Nadella poi
twittato che era “disarticolato” nella sua risposta su come le donne
dovrebbero chiedere un aumento di stipendio.
Questo è stato poi seguiti con una e-mail al personale in cui ha
detto:. “Maria mi ha chiesto quale consiglio vorrei offrire alle donne
che non sono confortevoli per chiedere aumenti salariali ho risposto a
questa domanda completamente sbagliato.
“Senza dubbio, appoggio pienamente i programmi di Microsoft e del
settore che portano più donne in tecnologia e colmare il divario di
retribuzione. Credo che uomini e donne dovrebbero avere parità di
retribuzione a parità di lavoro.
“E quando si tratta di consulenza di carriera su come ottenere un
rilancio quando pensi che sia meritato, il consiglio di Maria era il
consiglio giusto. Se pensi di meritare un rilancio, si deve solo
chiedere.”
Indiano di nascita Signor Nadella è diventato amministratore delegato
all’inizio di quest’anno, prendendo il posto di Steve Ballmer.
Più su questa storia
-
http://www.bbc.com/news/business-29571754
-
REAZIONE:CERTAMENTE QUESTO E’ UN ERRORE DEPLOREVOLE DI NADELLA MA IO
NON SONO PER LA DISCRIMINAZIONE POSITIVA DELLE DONNE,NON LI FAREI MAI
QUESTO PREGGIO DI TRATTARE LE DONNE COME DIVERSI,DEVONO GUADAGNARSI IL
SUO POSTO E STIPENDIO CON LE STESSE REGOLE DEGLI UOMINI.PERO NADELLA NON
DEVE TRATTARE LE DONNE MICROSOFT COME QUELLI DELLA INDIA,IL KARMA NON
CENTRA.
QUINDI NON CHIEDERO LA SUA DIMISSIONE PER QUESTA GAFFE E FOSSE IO NON MI PREOCUPERI NE MENO DI MANDARE QUELLA MAIL.
ALTRI ERRORI SONO PIU GRAVI E MERITANO UN RIPENSAMENTO DELL’AZIENDA,L’HO GIA SPIEGATO:NO AL DIGITAL VENEZIA.
PER QUESTO SI,VIA L’INDIANO,SIA AMMINISTRATORE DELEGATO QUELLO VOLUTO DALLA FORD.
12 OTTOBRE 2014:NIENTE TRATTATO COMMERCIALE EUROPA-USA
Affari
11 ottobre 2014 Ultimo aggiornamento alle 13:34 ET
Le preoccupazioni aumentano su negoziati commerciali USA-UE
Per Andrew Walker BBC World Service Economics corrispondente
I manifestanti sono scesi in piazza a Berlino il Sabato
Ci sono preoccupazioni piu crescenti in Europa per i negoziati volti a liberalizzare gli scambi con gli Stati Uniti.
Il progetto, il Trans-Atlantic Trade and Investment
Partnership(Trans-Atlantici Scambi e Partenariato per gli Investimenti),
o TTIP, si propone di eliminare una vasta gamma di ostacoli al
commercio bilaterale.
Manifestazioni si svolgevano in tutta Europa il Sabato, con un gran numero di eventi in Germania, Francia, Spagna e Italia,
In Gran Bretagna, gli eventi sono stati pianificati in almeno 15 città e cittadine.
Un attivista coinvolti nella pianificazione della giornata di azione,
ha detto che si aspettava almeno 400 azioni locali in circa 24 paesi
europei.
L’UE e gli Stati Uniti hanno lanciato i negoziati lo scorso anno e
l’obiettivo è quello di stimolare di più il commercio e gli investimenti
e, nel processo,produzione di una maggiore crescita economica e
occupazione.
Esso ha dimostrato di essere estremamente controverso.
Sicurezza alimentare
Un obiettivo dei negoziati è quello di ridurre i costi per le imprese
de il rispetto delle normative. Una ditta in, diciamo Europa, che vuole
esportare negli Stati Uniti spesso deve rispettare due serie di regole.
I critici dicono che il risultato di questo sarebbe l’abbassamento
del livello di protezione per i lavoratori, i consumatori e l’ambiente.
La sicurezza alimentare è una particolare preoccupazione tra gli
oppositori europei dei negoziati.
La gente nella città francese di Narbonne si unirono alle proteste
I manifestanti nel Regno Unito sono preoccupati per l’impatto sul Servizio Sanitario Nazionale
Nell’UE gli attivisti dicono che i consumatori potrebbero trovarsi di
fronte a cibo più geneticamente modificati,manzo e carne di pollo
trattatii con ormoni è sciacquato con il cloro.
Un’altra grande preoccupazione è le disposizioni in discussione per
consentire agli investitori stranieri ,per esempio le imprese americane
che investono nella UE,di citare in giudizio un governo ospitante in
alcune circostanze se sono colpiti da un cambiamento nella politica.
Questo si è rivelato essere così controverso che la Commissione
europea ha deciso di tenere una consultazione pubblica . Ci sono state
150.000 risposte che la Commissione sta ancora analizzando.
La conduzione dei negoziati è anche controversa. Gli attivisti dicono
che sono segreti e antidemocratici. Essi contestano inoltre pretese
sostenuti nel TTIP ‘circa i vantaggi economici.
La Commissione europea respinge queste critiche . Si insiste sul
fatto che gli standard saranno mantenuti e che i negoziati sono
responsabili e trasparenti.
Analisi: Roger Harrabin,Analista Ambientale
Il governo britannico ha convocato una riunione con i gruppi ambientalisti il Lunedi per sedare la loro opposizione al TTIP.
I gruppi sono preoccupati perche il piano avrebbe consentito
all’industria Americana troppa influenza sulla definizione di norme per
migliorare l’efficienza delle merci.
Gli ambientalisti sono anche disturbati dai piani per una procedura
di risoluzione delle controversie. Dicono che potrebbe essere utilizzato
da multinazionali per bloccare movimenti per la tutela dell’ambiente.
La riunione di governo,al Foreign Office,è stata chiamata dal ministro dei cambiamenti climatici Ambra Rudd.
Lei dirà che la rimozione delle barriere commerciali per i beni e
servizi verdi, come i pannelli solari, andrà a vantaggio dell’ambiente,
aiutando a ridurre i costi e favorire l’innovazione. Lei dice che non
vede l’ora di sentire le opinioni dei gruppi.
Tom Burke dal corpo dell’organizzazione ambientale e3g dirà a lei che
l’accordo sarà inaccettabile a meno che non garantisce che i più alti
standard possibili si applicherebbero sempre.
‘Irreversibile sell-off’(ndr:vendita)
In Gran Bretagna, esiste una preoccupazione specifica tra gli
attivisti circa il possibile impatto sul Servizio Sanitario Nazionale
(NHS). Essi temono che se un governo vuole invertire qualsiasi appalto
di servizi sanitari fatte da un’amministrazione precedente, potrebbe
essere costoso perché, dicono,che tutte le aziende americane che
perdono affari come risultato potrebbero citare in giudizio, per
l’utilizzo di tali disposizioni controverse per gli investitori
stranieri .
Alcuni attivisti ritengono addirittura che TTIP potrebbe costringere i governi a privatizzare alcuni servizi sanitari.
Il sindacato Unite vuole la salute esplicitamente esclusa da
qualsiasi accordo TTIP. iL Segretario Generale del Sindicato Gail
Cartmail ha recentemente dichiarato: “E ‘chiaro che questo governo ha
pensato di poter fare questo accordo in segreto, un accordo che
significherebbe l’irreversibile svendita dei nostri NHS in America.”
Ma il ministro della Salute Earl Howe dice che non sarebbe
nell’interesse delle imprese farmaceutiche britanniche escludere la
salute dalle trattative in quanto attualmente stanno affrontando
barriere commerciali negli Stati Uniti.
Anche in questo caso, la Commissione europea dice che le
preoccupazioni sono fuori luogo, affermando che TTIP “non potrebbe avere
alcun impatto sul diritto sovrano del Regno Unito di apportare
modifiche al NHS.”
Più su questa storia:ARTICOLI CORRELATI
*UE rivela gol in USA negoziati commerciali,9 ott 2014, EUROPE
*Negoziati commerciali ‘dovrebbero includere la salute’,13 settembre 2014, SALUTE
*I sindacati si oppongono US accordo commerciale con l’UE,10 set 2014, BUSINESShttp://www.bbc.com/news/business-29572475
REAZIONE:LA NUOVA ERA NON SOSTIENE QUESTO ACCORDO E LE MASSE MI DANNO
RAGIONE.IL MOTIVO L’HO GIA SPIEGATO:LA COOPERAZIONE
EUROPA-USA,SOPRATUTTO IN MATERIA DI TELECOMUNICAZIONI,ESSITE GIA E
QUESTA E’ SOLO UNA MANOVRA DELL’AMMINISTRAZIONE OBAMA A SCOPO DI
CONTRASTARE LA CORELAZIONE DI MERCATI DOVE VIENE ACETTATA LA VISIONE DEL
MONDO DELLA NUOVA ERA.
DIVERSA E’ LA SITUAZIONE COL CANADA CON QUI SI E’ STATO FATTO
UN’ACCORDO COMMERCIALE GIA,ED E’ AVANGUARDIA IN MATERIA DI DIFUSSIONE
DELLA NUOVA ERA.
-
-APPENDICE SU LE MONDE:Économie mondiale
La galaxie hétéroclite des anti-TTIP
LE MONDE ECONOMIE | 11.10.2014 à 10h18 ,Mis à jour le 11.10.2014 à 17h29 | Par Cécile Ducourtieux (Bruxelles, bureau européen)
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Qu’avaient en commun, samedi 11 octobre, les distributeurs de
tracts des marchés de Manosque, de Rome et d’Athènes ? Ceux
qui battaient le pavé entre Stalingrad et la place de la République, à
Paris ? Qui se sont rassemblés dans les rues d’Heidelberg (Allemagne),
de Ljubljana (Slovénie), ou de Maastricht (Pays-Bas) ? Qui ont palabré
pendant des heures à la Tricoterie, haut lieu de la culture alternative
bruxelloise ?
Ces citoyens ordinaires, ces élus, ces membres d’organisations non
gouvernementales, sont des anti-TTIP convaincus, des anti-CETA, voire
des anti-ISDS. Pour ceux qui ignorent encore ces sigles, ils désignent,
pour les deux premiers, des traités de libre-échange négociés par la
Commission européenne. Avec les Etats-Unis, depuis juin 2013 dans le cas
du TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), et le Canada,
pour ce qui est du CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement),
dont la négociation s’est achevée fin septembre. L’« ISDS » (Investor
State Dispute Settlement), prévu par les TTIP et CETA, permet aux
entreprises de saisir des tribunaux d’arbitrage pour se protéger d’un
Etat qui mettrait en péril leurs investissements.
A l’initiative de la mobilisation du 11 octobre : des collectifs
citoyens actifs sur les réseaux sociaux, comme D19-20 et AlterSummit en
Belgique ou #noTTIP au Royaume-Uni. Ils se sont constitués pour la
plupart fin 2013, quand la Commission européenne a reçu un mandat pour
négocier le TTIP des chefs d’Etat et de gouvernement des 28 pays de
l’Union. Attac, les partis de la gauche radicale et les Verts ont suivi.
Presque tout ce que l’Europe compte de mouvements anticapitalistes et
écologistes milite aujourd’hui contre ces négociations avec Washington.
L’opposition au traité de libre-échange entre l’Europe et les
Etats-Unis a animé la campagne des élections européennes en mai. Le
TTIP a été en partie récupéré par l’extrême droite. Significatif :
Marine Le Pen a choisi, une fois réélue au Parlement de Strasbourg, de
participer à la commission du commerce international INTA.« Avant, les gens ne se bousculaient pas pour venir. Mais le TTIP est devenu un thème grand public » relève l’eurodéputée conservatrice Tokia Saïfi, vice-présidente de cette commission.
Que dénoncent les anti-TTIP/CETA/ISDS ? D’abord, la nature inédite de
ces négociations de libre-échange. De fait, le but du traité
transatlantique – c’est aussi le cas pour le CETA, considéré comme son
« petit frère » – est moins d’abaisser des droits de douane entre les
Etats-Unis et l’Europe (ils ne sont plus très élevés) que d’harmoniser
les réglementations des deux côtés de l’Atlantique, dans un très grand
nombre de secteurs. A l’exception notable de la culture, exclue des
négociations à la suite d’un lobbying intense de la France. UN GIGANTESQUE TRAVAIL DE MISE EN COHÉRENCE DES STANDARDS
Il s’agit d’un gigantesque travail de mise en cohérence des
standards, pour former une sorte de marché commun de près de
800 millions d’individus. Il faudra ainsi définir des « crash tests »
similaires dans le secteur automobile, aboutir aux mêmes exigences de
contrôle qualité dans la fabrication des plats cuisinés, etc. Beaucoup
d’opposants à ce grand dessein, croyant savoir que les standards
américains sont plus bas que les européens, crient au nivellement par le
bas. Certains, comme Olivier Malay, étudiant en sciences économiques à
l’Université catholique de Louvain, redoutent même « une privatisation des services publics, comme l’enseignement ».
Les « anti » dénoncent aussi le manque de transparence des
discussions. Ils ont longuement réclamé la publication du mandat de la
Commission, avant que le Conseil européen annonce, jeudi, que les 28
Etats membres avaient enfin donné leur assentiment. Ne pas déclassifier
ce document n’avait en réalité plus guère de sens : cela fait des mois
que son contenu « fuite » sur le Web. La légitimité des négociateurs est
aussi questionnée. « Notre sort est confié à des fonctionnaires qui
n’ont pas été élus démocratiquement, alors qu’ils vont s’attaquer à des
normes sociales et environnementales adoptées par desEtats
souverains ! », s’emporte le syndicaliste Bruno Poncelet, éditeur du site No-transat.be. L’ISDS AGIT AUSSI COMME UN REPOUSSOIR
L’intérêt pour les entreprises serait évident – les milieux
d’affaires sont, il est vrai, globalement favorables aux TTIP et CETA.
Standardiser les processus de fabrication, de mise sur le marché, etc.,
leur permettra de réaliser des économies substantielles. Mais quid de
l’avantage pour les citoyens, demandent les « anti » ? Ils contestent
les rares chiffres avancés par Bruxelles – un gain de 119 milliards
d’euros par an pour l’Union – et estiment que le jeu n’en vaut pas la
chandelle. « L’historique des traités de
libre-échange le prouve, on est loin du compte en termes de création
d’emplois, c’est plutôt la course au moins-disant social », affirme ainsi Nabil Sheikh Hassan, de la plate-forme belge D19/20.
L’ISDS agit aussi comme un repoussoir. Ses détracteurs en contestent
la nécessité : s’il y a contentieux, les entreprises n’ont qu’a saisir
la justice ordinaire des pays. Raoul-Marc Jennar, ex-homme politique
belge très actif dans les milieux anticapitalistes, dénonce « une remise en cause aberrante de l’Etat de droit ».
Il a lancé une initiative originale : les communes qui se déclarent
symboliquement « hors TTIP ». Dans l’Hexagone, elles sont plus de 70 à
avoir voté ce type de résolution (Florac, Aubenas, Besançon,
Montreuil…). « Le but est de pousser la France à sortir des
négociations. C’est ce qu’avait fait Lionel Jospin, en 1998, quand il a
laissé tomber les négociations sur l’accord multilatéral sur
l’investissement », rappelle M.Jennar.
La mobilisation « anti » a surpris à la puissante DG Trade, la
direction générale chargée du commerce à la Commission. Les experts
européens, libre-échangistes convaincus pour la plupart, ont eu du mal à
comprendre les inquiétudes qui s’expriment. Ils pointent du doigt la
récupération par les partis populistes. Et se défendent d’avoir fait des
erreurs. « Le commissaire au commerce, Karel De Gucht, n’a peut-être pas mis les formes, mais il a respecté le mandat des Etats membres » selonun officiel européen. « On n’a jamais été autant transparents qu’avec ce traité ! Le Parlement européen est
tenu au courant de toutes les étapes de la négociation. Faire plus,
c’est difficile : les Américains, en face, ne le toléreraient pas », expliqueune autre source bruxelloise. « IL S’AGIT DE FAIRE CONVERGER, DEUX SYSTÈMES DE PRÉCAUTION »
La Commission répète sur tous les tons qu’il n’est pas question
d’ouvrir les frontières au poulet chloré, aux OGM et autre bœuf aux
hormones américains. Ni de toucher aux services publics. Las, elle
semble inaudible, les opposants au traité continuant inlassablement à
mettre en avant ces supposés dangers. « L’erreur initiale,
c’est qu’au lieu d’expliquer qu’on a affaire à un traité d’un genre
nouveau, on a continué à parler de négociations classiques. Alors qu’il
s’agit rien de moins que de rapprocher, de faire converger, deux
systèmes de précaution »,estime Pascal Lamy, ex-directeur général de l’Organisation mondiale du commerce.
A ce stade,« le TTIP est mal barré », estiment
plusieurs sources. De fait, pour être validé, il devra obtenir le feu
vert du Parlement européen, où il a, aujourd’hui, nombre d’opposants, y
compris chez les conservateurs. Ils redoutent que l’Europe pèche par
naïveté et ouvre trop grand ses frontières aux Américains, sans avoir
négocié la réciproque.
Pour la Commission, le TTIP et le CETA avant lui restent une
priorité : ces traités doivent aider à relancer la croissance sur le
Vieux Continent. C’est donc pour sauver ces traités que les patrons de
la DG Trade et le commissaire De Gucht multiplient les conférences
partout en Europe. « Mais leurs moyens de communication sont limités, il faudrait que les pays membres prennent le relais », regrette une source européenne.
« Angela Merkel est très en faveur du TTIP, c’est elle qui a poussé
pour l’entrée en négociation, mais le sujet est devenu si sensible que
la classe politique allemande est très embêtée », assure une autre source bruxelloise.
Comment faire, alors, pour repartir de zéro avec l’opinion publique ? « Il
faut donner un sens aux discussions, expliquer que c’est un processus
long, au cours duquel on fera de la convergence réglementaire, en étant
le plus transparent possible. Et il faudrait affirmer que là où les
procédures sont différentes, on n’y touche pas, ou on s’aligne sur celle
qui est la plus protectrice », conseille M. Lamy. Pour les plus
pessimistes, à Bruxelles, le TTIP ne sera sauvé que si la Commission
accepte de faire une croix sur l’ISDS. Et si la Suédoise Cecilia
Malmström, la remplaçante de M. De Gucht, qui doit prendre son poste
d’ici à la fin de cette année, arrive à renverser la vapeur. Elle a un
peu raté son entrée en matière, lors de son audition devant le Parlement
européen fin septembre, en se contredisant sur l’ISDS : après avoir dit
le vendredi qu’elle ne le soutenait pas, elle a affirmé le contraire le
lundi suivant…
Cécile Ducourtieux (Bruxelles, bureau européen)
Journaliste au Monde
http://www.lemonde.fr/economie-mondiale/article/2014/10/11/la-galaxie-heteroclite-des-anti-ttip_4504604_1656941.html
.
REAZIONE:RIBADISCO LA MIA ASSOLUTA OPPOSIZIONE A QUESTO TRATTATO.
-
-VEDI QUESTO SCRITTO NELLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE SUL MIO BLOG DEI FATTI INTERNI: http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/faitesi-nternes-1continuation-155.html
-
17 OTTOBRE 2014:BOICOTTEARE ASEM
-ASEM,SUMMIT COMUNISTA NON DELLA NUOVA ERA
.
-SU LA REPUBBLICA:
.
Europa-Asia, affari d’oro dal summit di Milano. Li Keqiang attacca la contraffazione
Nel capoluogo lombardo sono presenti le delegazioni di oltre 50
Paesi. E’ l’incontro dell’Asem, che unisce il Vecchio continente e i
principali Paesi orientali. Il premier cinese parla dei problemi legati
al copyright, spesso motivo di discordia tra Europa e Cina. Gli scambi
commerciali tra l’Ue e l’Oriente si sono impennati nell’ultimo decennio.
Firmati contratti per 8 miliardi con la Cina.
ottobre 2014
.
MILANO- Un attacco alla contraffazione che arriva proprio dal numero uno
della Cina. Il primo ministro cinese,Li Keqiang,ha sottolineato che
Italia e Cina devono “tutelare i diritti della proprietà intellettuale”.
E’ un passaggio del suo intervento al Politecnico di Milano, al fianco
del presidente del consiglio Matteo Renzi. “Solo così – ha proseguito Li
Keqiang – possiamo portare avanti la collaborazione”. E ha subito
indirizzato il pensiero alle grandi opere dei maestri italiani,
celebrando i capolavori del Rinascimento: “i due Paesi devono lavorare
fianco a fianco per avere più idee. Dobbiamo integrare creatività e
innovazione” come facevano i grandi del Rinascimento.
“Voi siete molto fortunati di poter studiare qui, in questa
università prestigiosa dove potete integrare idee cinesi e italiane,
così potete avere più idee e creatività. L’innovazione tecnologica non è
solo quella proveniente dalle conoscenze scientifiche, ma anche dalla
creatività e dalla idee” ha concluso rivolto agli studenti in sala, tra i
quali una parte dei circa mille cinesi iscritti all’ateneo milanese. Renzi, invece, non ha toccato temi
scottanti. “Per l’Italia e la Cina non è facile immaginare il futuro –
ha detto il premier – senza pensare al grandioso passato che ci
accomuna. Ma in alcuni casi, come in Italia, sembra che questo grande
passato un pò ci freni, un pò ci blocchi e ci lasci inchiodati. Invece
qui al Politecnico respiriamo il futuro”.
“L’Italia ha una lunghissima storia e una splendida civilta’, la Cina
rappresenta la civilta’ orientale – ha continuato poi il primo ministro
cinese, citando Marco Polo come simbolo di antico legame con l’Italia,
che si perpetua fino a oggi con Matteo Ricci -. La cooperazione tra Cina
e Italia apre una nuova pagina con nuovi accordi di collaborazione
imprenditoriale e commerciale per 10 miliardi di dollari” spiega Li
Keqiang, in vista di un “rafforzamento tecnico, scientifico e
finanziario”, in nome “dell’innovazione e dell’alta tecnologia.
Solo con l’innovazione possiamo portare avanti la nostra industria,
non solo con la conoscenza scientifica”, avverte il premier cinese, “ma,
anche, con la creativita’ e le nostre idee”. “Ieri sono andato al Museo
Borghese – racconta – dove ho ammirato tanti capolavori che mi hanno
lasciato una profonda impressione di creativita’ e immaginazione
artistica. L’Italia e’ piu’ dinamica nel settore innovativo ma, se non
ci fosse stato il Rinascimento, non ci sarebbe stata la rivoluzione
industriale”, sottolinea.
“Dobbiamo integrare l’innovazione e la creativita’”, ribadisce, “per dare una vita migliore a tutti”.
Asia ed Europa, insieme, valgono oltre il 60 per cento della
popolazione mondiale, più della metà del Prodotto interno lordo globale.
Le esportazioni da parte dell’Unione europea, nel 2013, hanno toccato
la cifra di 1.250 miliardi di euro, mentre gli investimenti diretti dal
Vecchio continente hanno sfiorato la soglia di 500 miliardi. Sono questi
alcuni dei numeri dell’asse tra la Ue e l’Asia, che si salda nel summit
del gruppo Asem (Asia-Europe Meeting) di Milano.
Costituito nel 1995, il gruppo ha preso avvio nel marzo del 1996 con
un primo vertice dei capi di Stato e di governo tenutosi a Bangkok; i
summit successivi sono biennali e si tengono in maniera alternata tra
Asia ed Europa. Ha attualmente raddoppiato i membri a quota 51 partner,
che presto diventeranno 53: sono i 28 Paesi dell’Ue, con Norvegia e
Svizzera, più Australia, Bangladesh, Brunei, Cambogia, Cina, India,
Indonesia, Giappone, Corea, Laos, Malesia, Mongolia, Myanmar, Nuova
Zelanda, Pakistan, Filippine, Russia, Singapore, Tailandia e Vietnam.
“L’intero processo nasce dall’idea di dare una cornice istituzionale,
ampia e strutturata ai rapporti tra le due aree interessate in campo
economico, politico e culturale. Il processo opera in un contesto
informale e si articola in diversi livelli decisionali, da quelli
politici (Summit e incontri ministeriali), a quelli tecnici. Il
coordinamento del processo è affidato a un gruppo costituito, per
l’Europa, da Presidenza e Commissione Europea e, per l’Asia, da due
paesi a rotazione”, spiega il Tesoro sul suo sito. Telecom, Enel, Saipem e i media l’Italia. Un mercato low cost per lo shopping della Cina
Il capoluogo lombardo diventa così svincolo importante, con la
presenza di 56 capi di Stato e di governo, e un’occasione per l’Italia
per stringere importanti accordi strategici. In parte lo ha già fatto
con la Cina, con la quale sono stati siglati contratti per 8 miliardi di
euro (10 miliardi di dollari): da Enel a Agusta Westland, a Intesa
Sanpaolo passando per Cassa Depositi e Prestiti e ministero dello
Sviluppo economico: sono tantissime le aziende coinvolte dal premier
italiano Matteo Renzi e quello cinese Li Keqiang.
Asem, i numeri dell’asse tra Asia ed Europa
1 di 7,Slideshow
L’importanza strategica dei Paesi non europei presenti nell’Asem si
capisce anche guardando lo stretto rapporto commerciale del Vecchio
continente con loro: i Paesi orientali, tra il 2003 e il 2013, hanno
visto incrementare la loro quota dell’export europeo dal 25 al 30%, e
rappresentano il 44% dell’import dell’Europa a 28 membri, rispetto al
40% del 2003. Il deficit dell’Europa con questi Paesi è così salito da
162 miliardi di euro del 2003 fino al picco del 2008 a 308 miliardi,
prima di scendere a 219 miliardi nel 2013.
“Fuori da Usa e Germania comprano a man bassa, ma solo sui mercati deboli”
La manifattura rappresenta una quota dell’86% dell’export e il 68%
dell’import. Cinque Paesi dell’Asem sono tra i primi 10 partner
commerciali dell’Europa per l’export: la Cina con 148,3 miliardi, la
Russia (119,8 mld), il Giappone (54,1 mld), Corea del Sud (40 mld) e
India (35,9 mld). Cina al primo posto anche per l’import con 280,1
miliardi, Russia a 205,9 miliardi. Nella classifica degli scambi,
l’Italia si classifica al quarto posto tra le economie Ue, sia per
import che per export
REAZIONE:QUESTO SUMMIT CON TUTTI QUESTI VISTOSI NUMERI E’ UN SUMMIT
COMUNISTA NON DELLA NUOVA ERA CHE CONDANNA LA TENTATIVA DEL GOLPISTA
RENZI DI USURPARE LA SUA VISIONE DEL MONDO TANTO A MILANO ORA COME A
VENEZIA CON IL “DIGITAL VENEZIA” PRIMA,E INVITA I SUOI OPERATORI A
BOICOTTEARLO COSI COME SI STA FACENDO CON SUCCESSO ALL’EXPO 2015.
.
1-IL GOLPISTA RENZI NON PROTEGGE MA USURPA LA PROPIETA INTELLETUALE.
.
2-LA NUOVA ERA NON E’ NATA NE A MILANO,NE A VENEZIA NE A FIRENZE MA
NEL VENETO.MA QUESTA E’ SOLO UNA COINCIDENZA GEOGRAFICA CHE NON FA
STORIA:GESU E’ NATO IN GALILEA E HA PREDICATO A GERUSALEM MA IL VATICANO
E’ IN ITALIA,ROMEO E GIULETA E” IL ROMANZO ITALIANO PIU FAMOSO AL MONDO
MA FU SCRITTO IN GRAN BRETAGNA DA UN NON ITALIANO,MARX CONCEPI IL
COMUNISMO ALLA BIBLIOTECA DI LONDRA MA SI E’ INSDIATO IN RUSSIA PER
PRIMO,E COSI POTREBBE CONTINUARE AD ESSEMPIFICARE IL RIDICOLO TENTATIVO
DI DARLI QUESTO RIDICOLO MARCO GEO-STRATEGICO TERRITORIALE CHE
L’USURPATORE RENZI PRETENDE INSERIRE AI SUOI AFFARI A IMMAGINE E
SOMMIGLIANZA DELLA VISIONE DEL MONDO DELLA NUOVA ERA.LA NUOVA ERA
SPLENDE LA SUA LUCE DA OCCIDENTE VERSO L’ORIENTE E ASIA MA NON DA UNO
SPECIFICO LUOGO TERRITORIALE.
3-LA NUOVA ERA SI ISPIRA SI ALL’UMANESIMO RINASCIMENTQALE(CHE HA
AVUTO COME EPICENTRO FIRENZE E NON MILANO)PERO IL SUO FONDAMENTO
SCIENTIFICO PRENDE ORIGINE ALLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E LE IDEE
DELLL’ILLUMINISMO CHE CERTAMENTE NON HA AVUTO PROTAGONISTA PRINCIPALE
L’ITALIA MA LA FRANCIA E L’INGLITERRA OTTOCENTESCHE.IN QUESTO CONTESTO
PRETENDERE DARE UN RUOLO SUBALTERNO ALLA SCIENZA DI PER SE SQUALIFICA
QUESTO SUMMIT.
INNOVAZIONE,CREATIVITA A MILANO?RIPETO QUANTO HO DETTO PER IL
DIGITAL VENEZIA:LA MELA CHE COLPI NEWTON IN TESTA NON SI VENDE NE SI
COMPRA NEL POLITECNICO DI MILANO.
LA NUOVA ERA SI ISPIRA SI ALLA STORICA REPUBBLICA DI VENEZIA MA E’
SOLO UNA ISPIRAZIONE TEORICA,LA VENEZIA DI OGGI NON E’ QUELLA DI
ALLORA,E SOPRATUTTO IL REVIVAL DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE DI OGGI CHE
LA NUOVA ERA HA ISTAURATO ANCHE SE NON RICONOSCE LIMITI GEOGRAFICI
SPLENDE LA SUA LUCE CON ALTRE NAZIONI INDUSTRIALIZZATI CHE NON SONO
QUESTE CUI ACCOMUNATI.
NOTAMENTE LA CINA E’ SOLO UN GRANDE MERCATO IN UN PAESE ANCORA
EMERGENTE,LA RUSSIA NON E’ UN PAESE DI DIFUSSIONE DELLA NUOVA ERA E
L’UNIONE EUROPEA NON PUO CONSIDERARSI LA MISURA DI TUTTI GLI EUROPEISMI E
NON RAPRESENTA NELL’INSIEME UN AREA NUOVA ERA,E’ SOLO UNA UNIONE
MONETARIA CON TROPPE SPINTE NEOLIBERALI CHE STANNO MINACCIANDO FARLA
IMPLODERE:L’EUROSCETTICISMO E’ VINCENTE NELL’EUROZONA.
4-NESSUNA DELLE PRINCIPALI
NAZIONI INDUSTRIALIZZATE CHE SONO IL “NUCLEO DURO” DELLA NUOVA ERA SONO
RAPRESENTATI A TITOLO PIENO QUI A MILANO NE ALLA VENEZIA DEL “DIGITALE”
DI MICROSOFT-RENZI,E L’ITALIA VERA,QUELLA DOVE LA NUOVA ERA HA VINTO
ANCHE POLITICAMENTE NEL VOTO DEMOCRATICO ULTIMO E BEN LONTANA DI ESSERE
RAPRESENTATA DA QUESTO SPREGIUDICATO GIOVANOTTO GOLPISTA E LE SUE LARGHE
INTESE.UN COLPO DI STATO VUOLE TRASCURARLA.
IN UN CERTO SENSO RENZI PRETENDE IMITARE CIO CHE E’ STATO LA
DIFUSSIONE DELLA NUOVA ERA ALL’INIZIO QUANDO PRIMA DELLA EXPO DI SHANGAI
HILLARY CLINTON FACEVA IL GIRO DEL MONDO PORTANDO LE MIE IDEE IN
INNUMEREVOLI FORUM PRINCIPALMENTE IN ASSIA.DOPO SI HA SBILANCIATO VERSO
IL NEOLIBERLISMO E HA SMESSO DI ESSERE RAPRESENTATIVA PERO LA DIFUSSIONE
DELLA VISIONE DEL MONDO NUOVA ERA RESTA PRESENTE TUTT”OGGI IN QUELLI
POSTI E ALTRI GIOVANI COME VITTORIA CLINTON E JENNA BUSH IN AMERICA O LA
NUOVA COPPIA REALE IN GRAN BRETAGNA E LA COMMON WEALTH SONO ATTUALMENTE
IN UN CERTO SENSO IL FRUTTO GENUINO DELLA SUA SEMINA.LA PROPIA HILLARY
CLINTON CI HA RIPENSATO E DISCOSTANDOSI DI OBAMA TORNA SU QUEL PERCORSO E
SARA CANDIDATA PRESIDENZIALE NEL 2016.
TORNA ANCHE SARKOZY UN’ALTRO IMPORTANTE RAPRESENTANTE DI QUEL
PERIODO CHE PER NULLA HA RIMASTO NELL’OBLIO,ANZI TRANNE CHE NELL’ITALIA
DELLE LARGHE INTESE RESTA PRESENTE.
DI SEGUITO VI DO UNA SERIE DI LINK PER RINFRESCARVI LA MEMORIA:
18 OTTOBRE 2014:IL GIORNO DOPO,IL 1/2 BICCHIERE VUOTO E IL 1/2 BICCHIERE PIENO
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Al vertice Asem di Milano è guerra fredda Merkel-Putin. Ma Renzi è ottimista: “E’ iniziato un percorso…”
Pubblicato: 17/10/2014 21:40 CEST Aggiornato: 17/10/2014 21:42 CEST
Che Angela Merkel non si fidi di Vladimir Putin è noto dall’invasione
russa in Ucraina dopo la firma del protocollo di Minsk sul cessate il
fuoco. Ma il vertice euroasiatico di Milano, l’Asia Europe Meeting
(Asem) terminato oggi e dominato dalla crisi tra Mosca e Kiev, ha di
fatto cristallizzato una sorta di guerra fredda tra i due ‘giganti’ di
Berlino e Mosca. Lei che parla russo, la leader europea che meglio
conosce il dossier ucraino. Lui, magnetico, calmo da non perdere mai la
pazienza, eppure irremovibile sul punto che a lei sta più a cuore:
elezioni democratiche in Ucraina. Su questo tema a Milano è muro contro
muro. Ma nonostante il gelo e la diffidenza, nelle girandole di incontri
del vertice Asem è successo qualcosa, è la lettura di Palazzo Chigi:
“Scintille di ripresa di confronto”. Renzi è ottimista.
Già in mattinata, si è capito che l’aria a Milano era pesante, alla
colazione di lavoro che ha messo intorno allo stesso tavolo Merkel,
Putin, il ‘padrone di casa’ Renzi, il ministro Federica Mogherini (quasi
lady Pesc), il presidente francese Francois Hollande, il premier
britannico David Cameron e, soprattutto, il presidente ucraino Petro
Poroshenko. La scena è più o meno questa: tavolo rotondo, da una parte
la Cancelliera, già nervosa – dicono i rumors – per non essere riuscita a
ottenere un bilaterale con Putin ieri sera, prima che il presidente
russo incontrasse il presidente Giorgio Napolitano. Motivo:
l’imperdonabile ritardo del leader russo. Di fronte alla Merkel, Putin:
rilassato eppure inflessibile, in maniche di camicia bianca come Renzi e
Poroshenko, i soli senza giacca, mentre Hollande e Cameron sono rimasti
nella tenuta di ordinanza, giacca e camicia azzurrina, malgrado i toni
non certo formali della discussione. Merkel insiste sul rispetto del
Protocollo di Minsk, lo legge addirittura in russo per parlare
direttamente a Putin, insiste sulla necessità di risolvere il tema delle
elezioni in Ucraina, con le regole vigenti in Ucraina, anche nelle
regioni ribelli. Lui non si smuove.
E’ per questo che a metà giornata Merkel parla di “nessuna apertura”
da parte del presidente russo. A Milano insomma si sfiora lo strappo
diplomatico. Ma alla stessa colazione di lavoro della mattinata, dove
anche Hollande usa toni duri con Putin sul nodo delle elezioni a Kiev e
nelle regioni ribelli e dove Renzi e Mogherini assumono il ruolo di
stemperare le tensioni, è Merkel a insistere per sfruttare il resto
della giornata per continuare gli incontri, per non lasciarsi così.
Obiettivo: evitare la catastrofe. E infatti nel pomeriggio va un po’
meglio. Il bilaterale tra Putin e Poroshenko porta ad un ‘mezzo’ accordo
sulla questione del gas russo: almeno per l’inverno, Mosca non taglierà
i rifornimenti a Kiev. E il tavolo tra allargato tra i leader (Italia,
Germania, Gran Bretagna, Francia, Russia, Ucraina) dà la disponibilità
anche italiana, che si aggiunge quindi a quella francese e tedesca, a
“fornire droni e personale militare necessario all’impiego dei mezzi”
per il pattugliamento delle zone di frontiera tra Ucraina e Russia, in
attuazione del protocollo di Minsk.
Ma è il cosiddetto ‘quartetto normanno’ – Germania, Francia, Russia e
Ucraina – a occuparsi di quella che Merkel definisce “la questione
cruciale”. Cioè il tema delle elezioni. E all’interno dello stesso
quartetto è un po’ come se la questione fosse lasciata all’iniziativa
della Merkel, lei che conosce bene la questione ucraina, che capisce
Putin mentre parla il russo, ne nota tono e inflessioni della voce,
mentre gli altri devono accontentarsi della fredda traduzione. Il timore
è che Putin possa metterci il cappello, piazzare i suoi a Kiev, magari
arrivare a un referendum separatista e risolvere la questione ucraina
così: con le urne, ‘democraticamente’. E su questo l’aria a Milano non
si è alleggerita.
Ma nonostante ciò per Renzi e la presidenza italiana dell’Ue il
bilancio sul vertice Asem è positivo per quello che si può prendere di
positivo. Sia perché ha portato a Milano leader europei e asiatici al
massimo livello, consolidando la rete commerciale ed economica che il
premier ha cominciato a costruire nei mesi scorsi con i suoi bilaterali
in Vietnam, Kazakhistan e altri paesi emergenti dell’Asia. Sia perché la
due giorni internazionale nel capoluogo lombardo ha comunque segnato
passi in avanti nel confronto tra occidente e Russia sulla questione
Ucraina, ha prodotto incontri a raffica, ha riportato i riflettori sul
braccio di ferro Mosca-Kiev che di fatto blocca l’iniziativa
internazionale su dossier ancora più scottanti, come quello delle
minacce del califfato dell’Isis tra Iraq e Siria.
Innanzitutto, Renzi è soddisfatto per essere riuscito a portare allo
stesso tavolo Putin e Poroshenko: non era scontato, il primo parla russo
nei consessi internazionali, il secondo parla inglese. Per dire di
quanto i due vogliano mostrarsi distanti agli occhi della comunità
internazionale. Eppure a Milano hanno anche avuto dei bilaterali. E poi
Renzi stesso oggi a margine del vertice Asem ha avuto il suo primo
incontro a quattr’occhi con Putin. Anche questo non è un risultato da
poco per Palazzo Chigi.
Perché l’obiettivo della presidenza italiana di turno dell’Ue è
riportare la Russia “a giocare un ruolo nelle principali questioni
internazionali, numerose e preoccupanti”, dice Renzi. E lo ha detto
anche a Putin, nel corso di un pranzo di lavoro durato un’ora e mezza in
Prefettura a Milano, davanti ad una tavola apparecchiata con fiori
bianchi. Per dirla in altre parole, oggi che sulle spalle dell’occidente
pende la minaccia dell’Isis – e anche l’incognita ebola – è più che mai
necessario chiudere la crisi Ucraina nel migliore dei modi e riportare
Mosca alle responsabilità internazionali. E’ anche per questo che al
vertice di Milano non si è parlato di sanzioni alla Russia: un modo per
stemperare il clima dei mesi scorsi. E se l’obiettivo non è
perfettamente riuscito, a sera Renzi raccoglie gli aspetti positivi. “No
nonsense” era la linea del premier per questo vertice, costruito senza
pretese roboanti e senza fare “catering diplomacy”, dicono i suoi.
Modalità sobria, processo avviato, anche è per il momento è solo una
“scintilla”.
.
http://www.huffingtonpost.it/2014/10/17/asem-milano-renzi_n_6004612.html?1413574864&utm_hp_ref=italy
REAZIONE:RENZI CINA E RUSSIA
-IL MEZZO BICHIERE VUOTO:RENZI E CINA COMUNISTA,LA QUESTIONE ECONOMICA ASIATICA
“Ma nonostante ciò per Renzi e la presidenza italiana dell’Ue il
bilancio sul vertice Asem è positivo per quello che si può prendere di
positivo. Sia perché ha portato a Milano leader europei e asiatici al
massimo livello, consolidando la rete commerciale ed economica che il
premier ha cominciato a costruire nei mesi scorsi con i suoi bilaterali
in Vietnam, Kazakhistan e altri paesi emergenti dell’Asia.”
SU QUESTO IL MIO PARERE L’HO ESPRESSO SOPRA,E QUELLA RESTA LA MIA
OPINIONE:QUESTA RETE COMMERCIALE DI RENZI NON APPARTIENE ALLA NUOVA ERA E
NON HA ALCUNA POSIBILITA DI SUCCESO.QUELLA PIAZZA E’ GIA OCCUPATA.E POI
RENZI NON DURERA.
-IL MEZZO BICHIERE PIENO:RENZI E RUSSIA,L’UKRANIA,IL NEOLIBERALISMO E LA NUOVA ERA DELLE REGIONI LIBERATI.
SUCCESSO ASSOLUTO,”COMMANDA” LA NUOVA ERA:LE REGIONI LIBERATI
DELL’EST UKRAINO RESTANO LIBERATI E LA MERCKEL CHE COME HO GIA ESPRESSO
NON COMMANDA PIU HA VISTO FRUSTRATE LE SUE INTENZIONI DI ANNESSARSI
QUELLE TERRITORI NUOVA ERA.HA FALLITO PRIMA PER LA FORZA E COME HO
PRECONIZZATO DALL’INIZIO IN QUESTE PAGINE HA VINTO LA NON BELIGERANZA
RUSSIA-KIEV LIBERANDO COSI GLI SFORZI INTERNAZIONALI PER OCCUPARSI DEL
PERICOLO DELLO STATO ISLAMICO.IL NEOLIBERALISMO NON C’E’ L’HA FATTA. E
HA FALLITO ORA ANCHE CON LA SUA PERFIDA OFFERTA DI ELEZIONI GENERALI
DOVENDO ACONTENTARSI DOPO LA NEGATIVA DI PUTIN A ELEZIONI CONGIUTE CON
LE ZONE LIBERATI,CON LA FORNITURA DEL GAS RUSSO.KIEV HA FATTO COLPO DI
STATO COME L’ITALIA E NON MERITAVA ALTRO,ANZI…LE PAROLE DI PUTIN IN
QUESTO SENSO SONO LE MIE PAROLE.E SI HA LIMITATO SOLO A CONCESSIONI
UMANITARIE SIA CON KIEV PER VIA DEL GAS CHE CON DONESTK E LUGHANS PER
VIA DEL CONVOGLIO DEI CAMION.INSOMMA DONESTK E LUGHANS MALGRADO IL
VORACE APETITTO DEI NEOLIBERALI DI KIEV COMMANDATI DALLA MERCKEL RESTANO
ZONE LIBERTI SIA DALL’UNIONE EUROPEA CHE DALLA RUSSIA.LA MERCKEL COME
RENZI DOVREBBERO COMMINCIARE A PENSARE AL SUO RITIRO.
LA VISITA DI PUTIN A BERLUSCONI?BHE UN GESTO UMANITARIO COME IL GAS A
RUSSIA E IL CONVOGLIO A DONESTK,UNA VISITA DI PROTOCOLARE CORTESIA AD
UN VECCHIO CONOSCENTE CADUTO IN DISGRAZIA.SOLO UN GESTO UMANITARIO NON
SCAVALCABILE TRATTANDOSI DELLA PRESENZA A MILANO PERO SENZA CONSEGUENZE
POLITICHE DI ALCUN GENERE BERLUSCONI E’ IL PASSATO ANCHE PER PUTIN.
VVEDI QUESTO SCRITTO NELLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE NEL MIO BLOG DEI FATTI INTERNI: http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/faites-internes-continuation-158.html
-
giovedì 30 ottobre 2014
NOKIA,MICROSOFT E "MICROSOFT LUMIA","RIVOLUZIONE SECOND HAND"
30 OTTOBRE 2014:NOKIA,MICROSOFT E "MICROSOFT LUMIA","RIVOLUZIONE SECOND HAND"
-SU LA STAMPA:
economia
Microsoft pensiona i cellulari col marchio Nokia
La rivoluzione dell’ad Satya Nadella lascia l’amaro in bocca ai vecchi clienti
.
REUTERS
Un cellulare prodotto da Nokia
23/10/2014
Addio a Nokia e Windows Phone. Microsoft dà il via alla
rivoluzione dei suoi cellulari, sostituendo lo storico marchio
finlandese: gli smartphone si chiameranno infatti Microsoft Lumia e non
più Nokia Lumia com’erano conosciuti fino a poco tempo fa. Il colosso di
Redmond nei mesi scorsi aveva lasciato intravedere cambi all’orizzonte e
ora li rende ufficiali. Il nuovo corso si aprirà dalla Francia, il
primo Paese che inizierà a usare Microsoft Lumia anche per gli account
Facebook e Twitter. Poi seguiranno tutti gli altri Paesi. La rivoluzione
non segnerà però la fine di Nokia, che continuerà a esistere come
società separata senza piu le attività di smartphone e concentrata sulle
mappe e l’infrastruttura delle reti.
L’operazione di Microsoft, con l’addio alla scritta Nokia, si
inserisce nel cambio di rotta impresso dall’amministratore delegato,
Satya Nadella, che ha annunciato di recente un forte taglio dei posti
lavoro, meno 18.000 unità di cui 12.500 proprio in Nokia. Per Microsoft
il cambio di nome rappresenta - secondo alcuni osservatori - una
scommessa: Nokia è infatti un nome popolare, soprattutto nei mercati
emergenti, e vanta un elevato livello di fedeltà fra i suoi clienti.
http://www.lastampa.it/2014/10/23/economia/microsoft-manda-in-pensione-i-cellulari-col-marchio-nokia-zErJSjYT7L3YHRg3Sg15MO/pagina.html;jsessionid=F60D67CD7D4731EA87B8BE9FF79D3B48
REAZIONE:RIVOLUZIONE?FORSE
PRETENDE ESSERLA,MA CASO MAI POLITICA E NON TECNOLOGICA,E TANTO MENO
NUOVA ERA.VI SPIEGO:WINDOWS PHONE NON E' NESSUNA CREAZIONE
RIVOLUZIONARIA DI MICROSOFT PERCHE E' SOLO STATO IL SEGNO DI UN
FALLIMENTO,IL FALLIMENTO DELLA POLITICA INNOVATIVA DI MICROSOFT A MANO
DELLA NUOVA ERA VANGUARDATA DA GOOGLE CHE AVEVA ACCOLTO I MIEI CONCETITI
SCIENTIFICI:INFATTI WINDOWS PHONE FU LA RISPOSTA DI "SECOND HAND" ALLA
CREAZIONE E LANCIO NEL MERCATO DI NEXUS ONE,IL PRIMO SMARTPHONE CON IL
SISTEMA OPERATIVO PER MOBILI, L'ANDROID.ERA IL PRIMO TELEFONO MOBILE CHE
CREAVA MICROSOFT ED E' STATA "LA SVOLTA DEL FALLIMENTO" POICHE FINO
ADESSO SOLO OPERAVA CON LA VECCHIA INTERNET SUL PC FISSO.MICROSOFT ERA
IL CONIGLIO CHE CORREVA DIETRO LA CAROTTA DI GOOGLE.(1)DI NOKIA LUMIA
COSA DEVO DIRVI?NOKIA PRETENDEVA ESSERE L'INVENTORE DEL CELLULARE E
CAPEGGIARE UNA SFIDA EUROPEA AGLI STATI UNITI E PER L'APPUNTO CONTRO
GOOGLE:TUTTE BUGGIE,E COME SI HA DIMOSTRATO NOKIA NON AVEVA INVENTATO
UN BEL NIENTE E FINALMENTE ASSORVITA DA MICROSOFT SCOMPARSI.PERO
MICROSOFT O PIU TOSTO BILL GATE HA CEDUTO A DELLE PRESSIONI ERRONEE E HA
DECISO "IMPRESTARLI" IL COGNOME "LUMIA" DEL VECCHIO NOKIA AL SUO NUOVO E
"RIVOLUZIONARIO" "MICROSOFT LUMIA",PER CUI LO MANTIENE IN
VITA.IMPRESTITO CHE AVVIENE ALLO STESSO TEMPO CHE TRAMITE IL DIGITAL
VENEZIA FA UNA ALLENAZA EUROPEA CON IL GOVERNO GOLPISTA DI RENZI,E
QUESTO TRAMITE L'ASEM CON LA CINA COMIUNISTA,E IL TUTTO PER CONTRASTARE
IL TANDEM GOOGLE-FRANCIA-CANADA O IL TANDEM UNIONE
EUROPEA-CANADA.INSOMMA COME VEDETE E' UNA RIVOLUZIONE DI "SECOND HAND"
CASO MAI LO FOSSE,E' UNA RIVOLUZIONE POLITICA "TOUT COURT" E NON
TECNOLOGICA NE SCIENTIFICA(LO AMMETTE IL CINESE ALLA RIUNIONE
DELL'ASEM),O PER DIRLA PIU CHIARA E' UNA PRETESA RIVOLUZIONE
CATO-COMUNISTA TRAMITE IL CHIERICHETTO GOLPISTA RENZI E L'ASEM CON CINA
COMUNISTA. INVITO VIVAMENTE AI CONSUMATORI E SIMPATIZZANTI NUOVA ERA A
EVITARE L'AQUISTO DI QUESTO "PRESTANOME" "MICROSOFT LUMIA" E COMBATTERE
LA RIVOLUZIONE CATO-COMUNISTA RENZI-MICROSFT-CINA, CON QUELLA PARTE
DELLA CINA CHE VITTIMA DI CONTRADIZIONI INTERNE DOPO L'ULTIMO CONGRESSO
ALBERGA ANCORA IN SE IL SEME DELLA "CONTRORIVOLUZIONE" TRANSFORMISTA
ANTI NUOVA ERA VOLENDO ANNIENTARE LE LIBERALIZAZZIONI E RIFORME FIN QUI
FATTE.LO STESSO CHE AVEVA FATTO PUTIN CON DIMITRIV MEDVEDIEV,KIEV CON
UKRANIA,CAMERON CON NICK CLEIGH,BERLUSCONI CON BERSANI,NIETANYAU CON
TUPZI LEAVNI,LA MERCKELCONTRO LA NUOVA GROSSE KOALITION E OBAMA CON IL
DIPARTIMENTO DI STATO.
ITALIANO,NATO A RIBERA(AG)SICILIA,ITALIA il
6 LUGLIO 1951.
MEDICO LAUREATO A PARMA,ITALIA.//
LOCAZIONE E CONTATTI:Questo è un sito con residenza online reale e virtuale in ITALIA.
CONTATTI:
Tel Mobile: 3315686636
E-MAIL: dottcianciminotortorici@gmail.com
(NOTA:DAL 5 SETTEMBRE 2012 QUESTO TELEFONO E' IN SOSPESO PER VIAGGIO.FINO A NUOVO AVVISO PUOI CONTATTARMI AL 23227064,URUGUAY)
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"MINIBLOG LATERALE":"VIDEO-CITOFONO ONLINE DEL NORD"(ITALIANO,ENGLISH,FRANCAIS)
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A CAUSA DELL'OSCURAMENTO DEL SITO ITALIANO "LIBERO" CONTINUERO A PUBBLICARE IL BLOG DEI "FATTI INTERNI" IN ITALIA SU UN'ALTRO SITO (ANCHE IN ITALIA).CLICCA NUOVO LINK E LEGGI ANCHE TUTTO SULL'OSCURAMENTO:
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