domenica 28 luglio 2013

IL MERCATO DELLA NUOVA ERA E LA GLOBALIZAZZIONE DEL "SOGNO CINESE"

21 LUGLIO 2013:STUDIO DI MERCATI DELLA BBC

 -NOTA SULLA BBC ONLINE

BBCCapital

19 Luglio 2013

Desideraresti investire in azioni di smartphone?
By Bryan Borzykowski

Investire,Soldi,Personal Finance,Rischio.Tecnologia

Smartphone use is accelerating (iStockphoto)
L’uso di Smartphone si sta  accelerando (iStockphoto)

Allan Nichols, un analista di telecomunicazioni, fa in fretta ad ammettere che lui è un dinosauro quando si tratta di tecnologia mobile. Solo di recente ha acquistato uno smartphone per la sua famiglia. Quando lo ha fatto, ha anche firmato per un piano dati più robusto e più costoso
."Verizon è stato felice di vederci aggiorniandoci", ha detto Nichols, anziano  analista internazionale di telecoms per Morningstar,società di ricerca di investimenti. Più soldi in mano ogni mese, meglio è per la linea di fondo della società.
Ci sono milioni di persone in tutto il mondo che sono come Nichol, luddisti tecnologici che solo ora stanno acquistando dei data-suking smartphone.
Anche se possono sembrare onnipresente, solo il 31% delle persone in tutto il mondo utilizzano gli smartphone, secondo uno studio di gennaio 2013 pubblicato da eMarketer, una societa analista di dati statunitense che tiene traccia delle industrie digitali-mirate. Questo è contro il 10% di tre anni fa.
In soli quattro anni, il 50% della popolazione mondiale userà gli smartphone, l'azienda ha predetto.
Mentre sempre più persone abbracciano la tecnologia mobile, i ricavi del settore delle telecomunicazioni e gli utili sono destinati ad aumentare, e con loro i ritorni per gli investitori che detengono quote in alcune società di telecomunicazioni dominanti del mondo. Tuttavia, le prospettive di crescita per queste società variano ampiamente a seconda delle leggi della regione,la popolazione e lo scenario competitivo.
Dal 10 marzo 2009 il S&P Global 1200 Telecommunication Services Index è salito del 50%, rispetto al S&P Global 1200 Index, che ha aumentato del 114%.
Questo è un segno che il settore ha più spazio per crescere, ha detto Aditya Shivram, un gestore di portafoglio di Fidelity Investments.
"Non importa dove ti trovi nel mondo, il tema dipinto in grande è smartphone,il data e social networking su dispositivi mobili", ha detto Shivram. "Questi tutti richiedono una grande richiesta di dati."
Le Telecomunicazioni in generale, possono essere solidi investimenti perché le persone considerano il cellulare come una spesa necessaria, anche in tempi di crisi economica. Queste aziende sono anche considerati vacche da mungere, perché raccolgono ricorrenti pagamenti mensili, le previsioni di rendiconto delle entrate meno speculative.
Il settore globale delle telecomunicazioni può essere attraente per molti tipi di investitori.
Coloro che cercano crescere possono trovare operazioni in rapida rimonta nei mercati emergenti, l'Europa ha opportunità per coloro che cercano compagnie sottovalutate e persone in cerca di rendimento possono trovare aziende che pagano dividendi stabili nel Nord America.. Cosa comprare dipende dal tuo orizzonte temporale e propensione al rischio.
Esaminando l'Europa
Le telecomunicazioni Europee hanno preso una battosta durante la recessione. Molte aziende dell'Eurozona in realtà hanno visto la crescita del fatturato cadere tra il 2% e il 5% nel 2012 rispetto al 2011, ha detto Nichols. Questa tendenza sta continuando. I ricavi del primo trimestre di Deutsche Telekom sono scesi del 4,5% anno su anno. Arancione, Telecom Italia e KPN hanno visto simili diminuzioni di entrate.
Inoltre, diverse aziende hanno tagliato i dividendi, come la spagnola Telefonica, che ha visto il suo prezzo delle azioni precipitare del 53% negli ultimi cinque anni.
Il contesto competitivo e normativo è povero, ha detto Shivram. Multipe  telecoms contendono per i dollari dei consumatori e i regolatori hanno  storicamente mal visto le fusioni nel settore.
Mentre questi sviluppi potrebbero leggersi come conti cautelose alcuni esperti dicono che non si può andare peggio di cosi. Le valutazioni delle azione europei delle telecomunicazioni sono tra i più bassi di tutta la regione. Molte aziende stanno negoziando un rapporto di valore EBITDA per le imprese ,la metrica di valutazione che preferiscono utilizzare la maggior parte degli analisti per questo settore ,di 4,5 volte. Il numero è stato storicamente tra 6 e 7 volte EV / EBITDA.
L'EBITDA, una misura della capacità finanziaria di una società, si intende come il risultato prima degli interessi, imposte e ammortamenti.
Il settore è in crescita, ha detto Nichols. Gli investitori solo hanno bisogno di adottare un approcio a lungo termine. L'economia europea migliorerà e la gente ricominciera a spendere. "Vedremo la crescita", ha detto, probabilmente in un paio di anni.
Tina Sadler, un gestore di portafoglio del Templeton Global Equity Group, ha detto che i regolatori aspettano ci sara una reduzione delle restrizioni a un certo punto. "Il settore ha disperatamente bisogno di consolidamento", ha detto. "Questo potrebbe realmente aiutare le cose."
I mercati emergenti giocano
In generale, i ricavi e gli utili per i mercati emergenti delle telecomunicazioni stanno crescendo ad un tasso a due cifre, molto più veloce rispetto alla crescita media a una cifra per le aziende nelle nazioni sviluppate.
Ci sono due ragioni principali per la crescita più rapida. Molte aziende in mercati come la Thailandia e l'Indonesia hanno sviluppato meno imprese su rete fissa che l’opertiva fatta nei paesi sviluppati. Ciò significa che se la gente vuole parlare al telefono devono acquistare un dispositivo mobile il che significa più entrate per questi telecomunicazioni.
Inoltre, i produttori di smartphone cinesi, come Lenovo e Xiaomi, hanno sviluppato i telefoni a buon mercato che vendono per circa 1.000 renminbi (US $ 160), ha dichiarato Christine Tan, un gestore di portafoglio della Funds Management Excel. Ora molte più persone possono permettersi uno smartphone. Sottolinea che il monto di fabbricazione cinese di dispositivi mobili e’ il 30% della produzione di  smartphone e tblets a livello mondiale.
Tuttavia, investire in mercati emergenti delle telecomunicazioni non è tutto sottosopra. Tan specificamente ha ammonito gli investitori a evitare l'India, dove c'è un sacco di concorrenza. Mentre l'uso dello smartphone del paese è in aumento, le guerre dei prezzi brutali hanno redditi depressi.
I migliori investimenti sono quelli nei mercati "razionali", ha detto Tan, come la Thailandia, il Marocco, l'Indonesia e la Nigeria. Questi sono luoghi dove ci sono solo due o tre attori principali e dove i ricavi di dati sono bassi, ma in crescita.
La Cina, per esempio ,è ancora considerato un mercato emergente nel settore delle telecomunicazioni, ha una penetrazione di smartphone superiore a molti altri mercati emergenti, con quasi la metà del paese utilizzando uno, secondo Goldman Sachs. L'impresa di investimento ha detto che dovrebbe raggiungere i livelli degli Stati Uniti entro il 2015.
Nichols ha sottolineato che le valutazioni possono variare selvaggiamente. Ci sono aziende di negoziazione a tre volte EV / EBITDA, mentre per altri gli scambi sono circa sette volte, se non superiore.
Tan  cerca aziende con affari su  multipli più "ragionevoli",di circa cinque volte.
Navigazione Nord America
Canada e Stati Uniti hanno i mercati più stabili. I ricavi sono in espansione soltanto in una media di un digito, ma stanno crescendo. Secondo eMarketer la  penetrazione di smartphone in entrambi i paesi è tra il 51% e il 55%, e si prevede di colpire quasi il 80% in quattro anni.
Infatti, la penetrazione raggiungera alla fine il 100% o anche di più se la gente comincia a possedere più di uno smartphone, secondo eMarketer.
La maggior parte delle aziende anche pagano dividendi interessanti che non sono, a differenza dell'Europa,a rischio di un taglio, dice Shivram. AT & T, per esempio, ha un rendimento di  5%, mentre il Canada Rogers Communication paga 4,2%.
"In America del Nord le compagnie  di telecoms sono più dei possiedenti  di boni", ha detto Tan. "Loro hanno una bassa crescita, buon flusso di cassa libero e premiano gli azionisti con riacquisti obbligazionari e dividendi.
Le telecoms Statiunitense e canadiese si commerciano per multipli più elevati rispetto a quelli di altri paesi, che li rende un po' meno attraente,dicono esperti finanziari. Le compagnie hanno storicamente scambiato per circa sei-sette volte EV / EBITDA e, ha detto Nichols, stanno negoziaziando nell’estremo superiore  di quella gamma oggi.
Questo è in parte dovuto ai guadagni affidabili,gli investitori hanno a ruba le scorte poiché sanno quello che stanno ottenendo. Allo stesso tempo, gli investitori in cerca di reddito hanno aumentato  in queste stocks esclusivamente per i dividendi.
Qual è il miglior acquisto?
Ogni regione ha le sue opportunità, ma gli investitori dovrebbero prima essere chiari su ciò che cercano.
Se siete alla ricerca di operazioni sottovalutate e puòi essere paziente, allora l'Europa ha i migliori acquisti di qualsiasi regione, ha detto Nichols. Altri investitori di reddito avversi al rischio, però, potrebbero voler possedere le grandi aziende del Nord America.
Per gli acquirenti orientate alla crescita, valutazioni interessanti nei mercati emergenti delle telecoms sono una buona scommessa, anche se le note Tan di lungo orizzonte temporale sono necessarie  qui.
Non importa la regione, il consenso suggerisce che è difficile andare male con una telecom nel vostro portafoglio. "Ci sono buone compagnie in tutti i posti", ha detto Nichols.
CITAZIONE:Le telecomunicazioni in generale possono essere solidi investimenti perche la gente considera i suoi telefoni mobili necessarie
LEGGI CUA DIRETTAMENTE LA NOTA(inglese):http://www.bbc.com/capital/story/20130719-should-you-invest-in-smartphones
O PURE CUA LE TRADUZIONI:  :https://docs.google.com/document/d/1MtCFgux9kGqpaIT8cxCtTPFo4B18ZAwWQFjLw0Q3o9M/pub
REAZIONE:
"Anche se possono sembrare onnipresente, solo il 31% delle persone in tutto il mondo utilizzano gli smartphone secondo uno studio di gennaio 2013 pubblicato da eMarketer, una scieta di analisi di dati  statunitense che tiene traccia delle industrie digitali-mirate. Questo è contro il 10% di tre anni fa.
In soli quattro anni, il 50% della popolazione mondiale userà gli smartphone, l'azienda ha predetto.
Mentre sempre più persone abbracciano la tecnologia mobile, i ricavi del settore delle telecomunicazioni e gli utili sono destinati ad aumentare, e con loro ritorni per gli investitori che detengono le quote in alcune società di telecomunicazioni dominanti del mondo"
HO SCELTO QUESTO PASSAGGIO DELL'INTERESSANTE(E INCORAGGIANTE) STUDIO DI MERCATO PER GLI SMARTPHONES A LIVELLO MONDIALE PERCHE MI PARE CENTRALE PER CAPIRE  QUESTO ANALISI:QUI  CI TROVIAMO DI FRONTE AD UNA GENERALIZAZZIONE CHE POTREBBE SEMBRARE INGIUSTA,E INVECE NON LO E'.VEDIAMO:"IL 31 % DELLA POPOLAZIONE MONDIALE" QUANTE PERSONE SONO?SONO POCHE O MOLTE DAL PUNTO DI VISTA DELLA DIFUSSIONE DELL'USO DEGLI SMARTPHONES?L'ANALISIS NON LO CHIARISCE MAI E POTREBBE LASCIARE UNA IDEA SBAGLITA DELLA DIFUSSIONE ATTUALE DELLA NUOVA ERA.(1)IO NON CONOSCO DATI AL RIGUARDO DELL'USO DI ALTRI PRODOTTI DELLE TELECOMUNICAZIONI,E NON OCORRE CERCARLI,PERO QUALE SAREBBE LA PERCENTUALE DELL'USO DI TELEFONI FISSI,TV,FAX,ECC A LIVELLO MONDIALE?NON SI SA PERO CERTAMENTE NON E' DIFFICILE IMMAGINARE SE PENSIAMO ALLA QUANTIA ED ESTENSIONE DELLA DIFUSSIONE DEL PROGRESSO TECNOLOGICO "TOUT COURT" CHE QUESTA PERCENTULE ATTUALE DELLA DIFUSSIONE DELLO SMARTPHONE NON E' PER NULLA BASSA COMPARATIVAMENTE PARLANDO.
MA PERCHE L'ARTICOLISTA SI FERMA A QUESTI NUMERI GENERICHE E INESPECIFICHE?LA RISPOSTA E' CHE DIETRO A QUESTA PERSPETTIVA POTREBBE ESSERCI UN SOGNO.VEDI IO NEI GIORNI SCORSI SCRIVENDO IN QUESTE PAGINE DELL'ECLOSIONE FENOMENALE DELLA TECNOLOGIA DELLE TELECOMUNICAZIONI IN CINA E COMPARANDOLO CON IL BOOM DELLA DIFUSSIONE DELL'AUTOMOBILE IN USA NEL DOPO GUERRA,HO  AZARDATO CHE CI FOSSE DIETRO IL "SOGNO CINESE" DI ARRIVARE A "UN CINESE UNO SMARTPHONE".MA PERCHE NON FARE ESTENSIVO QUESTO SOGNO AD ALTRI PAESI?E PERCHE NON AL MONDO TUTTO?ECCO IL SOGNO CHE POTREBBE ESSERCI' DIETRO QUESTO ANALISI PIANETARIO DI MERCATO,IL SOGNO CHE UN GIORNO OGNI UOMO AVRA UNO SMARTPHONE.NON E' COSA DA POCO IN TERMINI DI DIFUSSIONE DELLA MIA,DELLA VOSTRA "NUOVA ERA".E CERTAMENTE FA GOLA AD OGNI INVESTITORE:INVESTIMENTO A ZERO RISCHIO E CON RITORNO SICURO.
NON C'E' DUBBIO CHE LA NUOVA ERA E' EGEMONICA IN TUTTO IL MONDO.E NON SOLO IN MATERIA DI TECNOLOGIA,MA QUESTA E' UN'ALTRA STORIA.
(1)(PERCHE DI QUESTO SI TRATTA,NON E' UN'ANALISIS DI MERCATO PER ALTRI PRODOTTI MOBILI DELLE TELECOMUNICAZIONE CHE DELLO SMARTPHONES,CIO'E' IL PRODOTTO SIMBOLO PER DEFINIZIONE DELLA NUOVA ERA.NON IL CELLULARE NE IL PC O IL TABLET MA LO SMARTPHONES DA ME IDEATO.)

-E QUALCOSA TI PERDERAI SE NON VEDI QUESTO SCRITTO NELLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE SUL MIO BLOG DEI "FATTI INTERNI":
http://blog.libero.it/CIANCIMINO/12205164.html

-ILLUSTRAZIONE FOTOGRAFICA: LA ERA DEI POVERI










STAMPIDE INDONESIANA: Mercoledì 25 Novembre. Migliaia di persone si sono radunate fuori da un centro commerciale a Jakarta, l'obiettivo è di essere in grado di acquistare i telefoni cellulari venduti a prezzi scontati. La vendita, organizzata da un produttore locale di telefonia mobile, è stata fissata a 99 rupie al punto (7 euro) mentre il prezzo iniziale è di 299 rupie (21 euro). (Fedriansyah Irwin / AP / SIPA)

6 AGOSTO 2013:THE DAY AFTER

PIU BUGGIE DEL CONSENSO

-NOTA SU "LA STAMPA":Economia

05/08/2013 - come cambia il lavoro

Così America ed Europa dicono addio alle fabbricheOperai al lavoro in uno stabilimento per la produzione di televisori a Shenzhen, città cinese simbolo dell’industria hi-tech
La produzione si sposta in Cina.
Ma in Occidente restano le attività ad alto valore aggiunto.
Per sopravvivere dobbiamo puntare sulla tecnologia
enrico moretti *
La cartina economica del mondo sta cambiando rapidamente e radicalmente. Nuovi centri di propulsione economica stanno soppiantando i vecchi. Città che fino a qualche decennio fa non erano che minuscoli punti a stento percepibili sulle cartine si sono trasformate in floride megalopoli con migliaia di nuove aziende e milioni di nuovi posti di lavoro.
In nessun luogo al mondo tale fenomeno è più evidente che nella cinese Shenzhen. Se non l’avete mai sentita nominare, prendetene nota. È uno dei centri urbani con il più rapido ritmo di crescita a livello mondiale.
In trent’anni si è trasformata da piccolo villaggio di pescatori a immane metropoli di oltre 15 milioni di persone. Shenzhen ha visto crescere la propria popolazione di 300 volte; e in questo processo è diventata una delle capitali dell’industria manifatturiera del pianeta.
Il suo destino fu deciso nel 1979, quando le autorità cinesi si risolsero a farne la prima «Zona Economica Speciale» del Paese. In breve tempo le aree di questo tipo cominciarono a calamitare investimenti esteri. Il flusso degli investimenti fece sorgere migliaia di nuove fabbriche che producono una parte sempre crescente dei beni di consumo dei paesi ricchi. Una porzione consistente dell’industria manifatturiera americana si è trasferita in quelle fabbriche. Mentre Detroit e Cleveland perdevano posti di lavoro e si avviavano al declino, Shenzhen prendeva quota. Oggi è disseminata di grandi stabilimenti produttivi. È al primo posto tra i centri della Cina per volume di esportazioni e vanta uno dei porti più trafficati del mondo, pieno di gru enormi, camion imponenti e container di tutti i colori, che vengono trasferiti su navi da carico pronte a salpare per la costa occidentale degli Stati Uniti o per l’Europa. Ogni anno lasciano il porto venticinque milioni di container: quasi uno al secondo. In poche settimane la merce arriva a Los Angeles, Rotterdam o Genova e viene immediatamente caricata su un camion diretto verso un centro di distribuzione Walmart, un magazzino Ikea o un Apple store.
Shenzhen è il luogo dove vengono assemblati l’iPhone e l’Ipad, esempi iconici della globalizzazione. La Apple è nota per dedicare grande attenzione e risorse alla progettazione e al design. Nel caso dell’iPhone e dell’iPad, la Apple ha dedicato la stessa attenzione alla progettazione e all’ottimizzazione della catena di produzione globale. Capire come e dove si svolge la produzione di celebri smartphone e tablet è importante per capire come la nuova economia globale stia ridisegnando la localizzazione dei posti di lavoro e quali siano le sfide del futuro per i lavoratori dei Paesi occidentali.
L’iPhone e iPad sono stati concepiti e progettati dagli ingegneri della Apple a Cupertino, in California. Questa è l’unica fase del processo di produzione realizzata negli Stati Uniti. Vi rientrano il design del prodotto, lo sviluppo di software e hardware, la gestione commerciale, il marketing e altre funzioni ad alto valore aggiunto. In questo stadio i costi del lavoro non rappresentano il fattore principale. Gli elementi chiave sono piuttosto la creatività e l’inventiva degli ingeneri e dei designer. I componenti elettronici dell’iPhone – sofisticati, ma non innovativi quanto il design – sono fabbricati in gran parte a Singapore e Taiwan. L’ultima fase della produzione è quella a più elevata intensità di manodopera, con gli operai che assemblano a mano le centinaia di componenti che costituiscono il telefono e lo predispongono per la distribuzione. Questo stadio, in cui il fattore essenziale è il costo del lavoro, si svolge nella periferia di Shenzhen. Lo stabilimento è uno dei più grandi al mondo e le sue dimensioni sono già in sé qualcosa di straordinario: con 400.000 dipendenti, supermercati, dormitori, campi da pallavolo e persino sale cinematografiche, più che una fabbrica sembra una città. Se comprate un iPhone online, vi viene spedito direttamente da Shenzhen.
E quando raggiunge il consumatore americano il prodotto finale è stato toccato da un solo lavoratore americano: l’addetto alle consegne dell’Ups. È naturale, quindi, domandarsi che cosa resterà ai lavoratori americani (e per estensione, europei) nei prossimi decenni. L’America e l’Europa stanno entrando in una fase di irreversibile declino? La risposta, almeno per l’America, è ottimistica. Per l’Europa, un po’ meno. Nel XX secolo, la ricchezza di un Paese era in gran parte determinata dalla forza del suo settore manifatturiero. Oggi questo sta cambiano. In tutti i Paesi occidentali, l’occupazione nell’industria manifatturiera sta calando ormai da trent’anni. Come si vede dalla figura, questo trend accomuna un po’ tutte le società avanzate, dagli Stati Uniti al Giappone, dalla Gran Bretagna all’Italia e persino la Germania. Oggi l’impiego nell’industria rappresenta più l’eccezione che la regola: in America, meno di un lavoratore su dieci lavora in fabbrica. E’ molto più probabile che un americano lavori in un ristorante che in una fabbrica. Dal 1985 negli Stati Uniti l’industria manifatturiera ha perso in media 372.000 posti di lavoro all’anno.
Questo declino non è solo l’effetto di fenomeni a breve termine, come le recessioni: l’industria perde posti di lavoro anche durante le fasi di espansione. Le ragioni sono due forze economiche profonde: progresso tecnologico e globalizzazione. Grazie agli investimenti in sofisticati macchinari di nuova concezione, le fabbriche occidentali sono molto più efficienti che in passato e per produrre la stessa quantità di beni impiegano sempre meno manodopera. Oggi, in media, l’operaio americano fabbrica ogni anno beni per 180.000 dollari, oltre il triplo che nel 1978. Per l’economia in generale l’accresciuta produttività è un’ottima cosa, ma per le tute blu ha conseguenze negative. Pensiamo, per esempio, alla General Motors. Negli Anni 50, gli anni d’oro di Detroit, ogni operaio dell’azienda produceva una media di sette auto l’anno. Oggi ne produce 29 all’anno. Il calcolo dei posti di lavoro persi è molto semplice: per fabbricare ogni auto oggi la General Motors impiega un numero di operai quattro volte inferiore a quello del 1950. Gli operai dell’industria producono più che in passato, e di conseguenza guadagnano stipendi più alti, ma sono numericamente ridotti.
La seconda forza che sta decimando l’occupazione manifatturiera dei paesi occidentali è la globalizzazione. Le produzioni più tradizionali sono state le prime a essere delocalizzate. L’industria tessile è l’esempio più ovvio. Provate a guardare dove sono fabbricati gli abiti che indossate. Se si tratta di capi venduti da una ditta occidentale, probabilmente sono stati prodotti da qualche terzista ubicato in Paesi come il Vietnam o il Bangladesh. I brand americani e europei godono di ottima salute, ma solo una manciata di posti di lavoro – nel design, nel marketing e nella distribuzione – sono rimasti negli Stati Uniti e in Europa.
Altre parti della manifattura tradizionale hanno esattamente le stesse dinamiche. Persino la produzione di componenti elettroniche, computer e semiconduttori non è immune da questi trend. Oggi, in America, lavorano nelle fabbriche di computer meno addetti che nel 1975, quando il personal computer non era ancora stato introdotto.
La ragione è che ormai fabbricare computer non è più particolarmente innovativo. L’hardware è diventata un’industria matura, quasi quanto il tessile. L’assemblaggio e la fabbricazione di molti componenti è stata trasferita in Cina o Taiwan. Il primo lotto di duecento computer Apple I fu assemblato nel 1976 da Steve Jobs e Steve Wozniak nel leggendario garage di Los Altos, nel cuore di Silicon Valley. Negli Anni 80 la Apple fabbricava la maggior parte dei suoi Mac in uno stabilimento situato poco lontano, a Fremont. Ma nel 1992 l’impianto fu chiuso e la produzione spostata, prima in aree più economiche della California orientale e del Colorado, poi in Irlanda e a Singapore. Oggi a Shenzen. È lo schema seguito da tutte le altre imprese americane. Tutti conosciamo Apple, Ibm, Dell, Sony, Hp e Toshiba. Quasi nessuno ha mai sentito parlare di Quanta, Compal, Inventec, Wistron, Asustek. Eppure il 90% dei computer portatili e dei notebook venduti con quei marchi famosi è in realtà fabbricato negli impianti di una di queste cinque aziende, a Shenzhen.
Anche se tutte le società occidentali sono accomunate dalla contrazione strutturale del settore manifatturiero, non tutte hanno saputo reagire in maniera soddisfacente a questo declino. In questo quadro, l’economia Americana è posizionata molto meglio di molto altri paesi occidentali.
A differenza della maggior parte dei Paesi Europei, e dell’Italia in particolare, negli ultimi cinquant’anni, gli Stati Uniti si sono reinventati, passando da un’economia fondata sulla produzione di beni materiali a un’economia basata su innovazione e conoscenza. L’occupazione nel settore dell’innovazione è cresciuta a ritmi travolgenti. L’ingrediente chiave di questo settore è il capitale umano, e dunque istruzione, creatività e inventiva. Il fattore produttivo essenziale sono insomma le persone: sono loro a sfornare nuove idee. Le due forze che hanno decimato le industrie manifatturiere tradizionali – la globalizzazione e il progresso tecnologico – stanno ora determinando l’espansione dei posti di lavoro nel campo dell’innovazione.
La globalizzazione e il progresso tecnologico hanno trasformato molti beni materiali in prodotti a buon mercato, ma hanno anche innalzato il ritorno economico del capitale umano e dell’innovazione. Per la prima volta nella storia, il fattore economico più prezioso non è il capitale fisico, o qualche materia prima, ma la creatività.
Non sorprende perciò che la parte più importante di valore aggiunto dei nuovi prodotti sia appannaggio degli innovatori. L’iPhone consta di 634 componenti. Anche se vi lavorano in centinaia di migliaia, il valore aggiunto generato a Shenzhen è molto basso, perché l’assemblaggio potrebbe essere effettuato in qualsiasi parte del mondo. La forte competizione globale limita anche il valore aggiunto dei componenti, comprese le parti elettroniche più sofisticate, come la flash memory o il retina display. La maggior parte del valore aggiunto dell’iPhone viene dall’originalità dell’idea, dalla formidabile progettazione ingegneristica e dall’elegante design. Quindi non deve stupire che, pur non producendo nessuna parte materiale del telefono, la Apple guadagni 321 dollari per ogni iPhone venduto, il 65% del totale, ben più che qualsiasi fornitore di componenti coinvolto nella fabbricazione fisica dell’apparecchio. Ciò è di notevole importanza non solo per i margini di profitto della Apple, ma soprattutto perché si traduce nella creazione di buoni posti di lavoro in America.
Oggi è questa la parte dell’economia che crea valore aggiunto. Una parte dei 321 dollari incassati dalla Apple finisce nelle tasche degli azionisti della società, ma una parte va ai dipendenti di Cupertino. E l’alta redditività incentiva l’azienda a proseguire sulla via dell’innovazione e a reclutare nuovo personale. Studi economici recenti mostrano che più un’impresa è innovativa, più alti sono i salari offerti ai dipendenti.
Il settore dell’innovazione comprende l’advanced manufacturing, o industria avanzata (come quella che progetta gli iPhone o gli iPad), software e servizi Internet, le biotecnologia, l’hi-tech del settore medico, la robotica, la scienza dei nuovi materiali e le nanotecnologie. Ma l’ambito dell’innovazione non è circoscritto all’alta tecnologia. Vi rientra qualsiasi occupazione capace di creare nuove idee e nuovi prodotti. Ci sono innovatori nel settore dell’intrattenimento, in quello dell’ambiente e persino nella finanza e nel marketing. L’elemento che li accomuna è la capacità di creare prodotti nuovi che non possono essere facilmente replicati. Tendiamo a concepire l’innovazione in termini di beni materiali, ma può anche trattarsi di servizi, per esempio di nuovi modi per raggiungere i consumatori o per impiegare il nostro tempo libero.
Nei prossimi decenni la competizione globale sarà incentrata sulla capacità di attrarre capitale umano e imprese innovative. Il numero e la forza degli hub dell’innovazione di un Paese ne decreteranno la fortuna o il declino. I luoghi in cui si fabbricano fisicamente le cose seguiteranno a perdere importanza, mentre le città popolate da lavoratori interconnessi e creativi diventeranno le nuove fabbriche del futuro. Nel prossimo articolo vedremo come l’Italia si posiziona in questo quadro globale sempre più competitivo.
* Enrico Moretti, docente di Economia alla University of California di Berkeley, è autore di «La nuova geografia del lavoro», per la rivista Forbes «il libro di economia più importante dell’anno» 
 CUA DIRETTAMENTE:http://lastampa.it/2013/08/05/economia/cos-america-ed-europa-dicono-addio-alle-fabbriche-c3iTadQ8Wwx3iRuPyM2JLJ/pagina.html
REAZIONE:
1-LE BUGGIE DEL CONSENSO http://cianciminotortoici.blogspot.com/2013/01/le-buggie-del-consensoe.html  NON SONO GIA APANNAGIO SOLO DI "LA REPUBBLICA" MA ANCHE "LA STAMPA" HA SEGUITO QUEL ESSEMPIO,E ANCHE PARTICOLARMENTE QUESTO LIBRO CHE ALTRO SCOPO NON HA CHE PRETENDERE APROPIARSI DELLA NUOVA ERA INDUSTRIALE CREATA NELLA MIA OPERA,TANTO NEI LIBRI CHE IN QUESTE PAGINE ONLINE.PRIMA DI SPIEGARVI IL PERCHE E IL COMO DI QUESTA FALSIFICAZIONE INTELLETUALE VI DIMOSTRO QUESTA INTENZIONE DI RISCRIVERE I MIEI PRINCIPALI CONCETTI:QUESTA NOTA METTE L'ATTENZIONE SULLA CONCEZZIONE DELLA TECNOLOGIA E USA DUE PAROLINE CHE METTE ALLO STESSO PIANO:"CREATIVITA" E "INVENTIVA".NO, NON HANNO LO STESSO VALORE SEMANTICO,HO SPIEGATO UNA E MILLE VOLTE CHE PER ME L'INVENTIVA NON ESSISTE E LA CONCEZZIONE DI IDEE NUOVE SI BASA SULLA "CRE-A-TI-VI-TA",CIO'E' NON NEL SOFFIO DI UN "VENTO" DIVINO ARRIVATO DALL'ALTO,DAL NULLA MA DALLO SFORZO COSTANTE E LAVORIOSO DEL CREATORE.NIENTE IDEE INSOFFIATI DA UN NEUMA DIVINO MA SUDORE E ANCORA SUDORE,TRANSPIRAZIONE E LUNGHE ORE DI RICERCHE,PROVE E RIPROVE.NON SONO CONCETTI IDENTICI CREAZIONE E INVENZIONE E LA "NUOVA ERA" NON HA NULLA DI INVENTIVA MA DI CREAZIONE.
MOLTI ALTRI ESSEMPI POTREBBE AGGIUNGERE:VEDIAMO,QUESTA NOTA FA UN ECCESIVO ED ESSAGERATO PUNTO SUL "DESIGN",TUTTI SANNO L'IMPORTANZA DATA PER ME ALLA CREZIONE NEL PIANO DEGLI "USI E COSTUMI",MA IO NON HO MAI USATO IL TERMINE "DESIGN" MA "MODA" E "PRET-A PORTER".E NON HO MAI SOPRAVALUTATO QUESTA COMPONENTE DELLE MIE CREAZIONI(SMARTPHONE,TABLET E LAPTOP) E HO MESSO PIU TOSTO L'ACCENTO SUL "SUPPORTO".
BASTANO QUESTE DUE ESSEMPI PER CAPIRE CHE QUESTO LIBRO E' SOLTANTO UNA RI-LETURA DELLA MIA OPERA NON IN CHIAVE SCIENTIFICA MA INTELLETUALE,PERFINO POETICA SE VUOI.INSOMMA QUESTO LIBRO E' UN PLAGIO DELLA MIA OPERA,PERO DIFORMATA,RISCRITTA AL PIACERE DI ALTRI INTERESSI CHE NON SONO QUELLI DELLA SCIENZA E LA NUOVA ERA.
2-QUESTO LIBRO IN APPARIENZA OGETTIVO HA SOLO COME SCOPO PROPAGANDARE APPLE E LA CINA PERO IN UN MODO "ALL'ITALIANA"
-APPLE:HO GIA SPIEGATO UNA E MILLE VOLTE CHE  L'AVANGUARDIA DELLA NUOVA ERA E' GOOGLE NON APPLE NE MICROSOFT NE CHIUNCHE ALTRA GRANDE AZIENDA DELLE TELECOMUNICAZIONI.NON MI LEGA NEUSUN INTERESSE A GOOGLE(NE A NIENTE ALTRO)PERO QUESTA E' STATA LA FIRMA CHE PER PRIMO HA CREDUTO NEI MIEI CONCETTI E CHI PER PRIMA E MEGLIO LI HA APPLICATI E CONTINUA FACENDOLO OGGI.E IL SOLO FATTO CHE QUESTO LIBRO MENZIONI SOLO APPLE E MAI GOOGLE O ALTRA AZIENDA DELATA NON SOLO IL SUO SCOPO PROPAGANDISTICO MA ANCHE QUELLO DI CONTRSTARE L'AVANGUARDIA DELLA NUOV ERA RAPRESENTATA PER GOOGLE..COME PROPAGANDISTICO E' ANCHE L'ECCESIVO VALORE AGGIUNTO DEL DESIGN,CHE COME TUTTI SANNO E' UNA "SPECIALITA" ITALIANA .PERO IL DESIGN NULLA CENTRA CON LA CREAZIONE SCIENTIFICA,SI CON LA COMMERCIALIZZAZIONE.
DIVERSO E' IL CASO DEL "PRET A PORTER" CHE SI UNISCE INSINTRICAMENTE CON LA IDEA DI "SUPPORTO UNICO"(MOBILE,INDIVIDUALE  E PERSONALE),CHE ANCHE SE NON E' UNA IDEA SCIENTIFICA,E' INTIMAMENTE LEGATA ALL'IDEA DI INTEGRAZIONE DEI SENSI IN UN SOLO ISTRUMENTO,CONCETTO PRINCIPALE DELLA TECNOLOGIA DELLA NUOVA ERA(E DELLA ROBOTICA)
LA CINA:FA DELLA CINA IL PARADIMMA DELLA "DELOCALIZAZZIONE INDUSTRIALE  MANUFATTURERA" DELLA GLOBALIZAZZIONE,CHE TRA L'ALTRO METTE IN UN PIANO INFERIORE AD ALTRE PRODUZIONI DI TECNOLOGIA DELLE TELECOMUNICAZIONI CATALOGANDOLA NEGATIVAMENTE PER POSSIEDERE SCARSO VALORE AGGIUNTIVO.BENE QUESTO HA UNO SCOPO BEN PRECISO E PER CAPIRLO DOBBIAMO SAPERE LEGGERE COSA VUOL DIRE QUANDO PARLA DI PRODUZZIONE INDUSTRIALE "da qualche terzista ubicato in Paesi come il Vietnam o il Bangladesh".TERZISTA E' LA PAROLA CHIAVE:E BENE NEL DOPOGUERRA MOLTI INDUTRIALI TRANSFUGA DELL'EUROPA E DI AMERICA SI SONO STABILITI CON LE SUE MACHINARIE E IL SUO KNOW HOW DI ALLORA IN PAESI DEL TERZO MONDO COME SONO QUELLI ASIATICI O IN SUDAMERICA.QUESTI "TERZISTI",FRA QUI NATURALMENTE  MOLTE DITTE ITALIANE HANNO STABILITO LEGAMI COMMERCIALI STRETTI CON PAESI SOTTOSVILUPPATI O POVERI FRA I QUALI LA CINA,E QUINDI QUESTA NOTA HA COME SCOPO POROPAGANDARE E FAVORIRE IN GENERE QUESTI.MA IN QUESTO SENSO SI ESSAGERA LO SVUOTAMENTO DELLA PRODUZIONE MANUFATTURERA IN EUROPA E USA.E POI QUESTO E' STATO COSI FIN CHE L'ATTUALE CINA HA ADOTTATO I MIEI CONCETTI DELLA NUOVA ERA E HA MUTATO COSI LA NATURA DEL SUO COMUNISMO VECHIO STAMPO E ABBANDONANDO IL "TRANSFORMISMO" CHE ANCORA CONTINUANO A COLTIVARE LE SINISTRE EUROPEE, SI HA CONVERTITO IN UNA ECONOMIA DI MERCATO CON UNA INDUSTRIA DELLE TELECOMUNICAZIONE SEMPRE PIU INNOVATIVA E CON ALTO VALORE AGGIUNTIVO ALLA STREGUA DEI PAESI CAPITALISTI.TANTO E' COSI CHE OGGI LA SUA INDUSTRIA DELL'ENERGIA RINNOVABILE COME SONO I PANNELLI SOLARI COMPITONO IN QUALITA E MASSA DI FABRICAZIONE CON I MIGLIORI DEL MONDO E DI RECENTE HANNO ENTRATO NELL'UNIONE EUROPEA.ALLO STESSO MODO LA SUA PRODUZIONE DI TECNOLOGIA DELLE TELECOMUNICAZIONI E' SEMPRE PIU COMPETITIVA.CERTO NON SENZA UNO "STORCERE DEL NASO" DELL'INDUSTRIALI NEOLIBERALI ITALIANI CHE SI SONO OPPOSTO CON TENACIA ALL'INGRESSO NELL'UNIONE EUROPEA O CON CERTA INDUSTRIA USA CHE GRIDA ALLA COPPIA O ALLO SPIONAGGIO INDUSTRIALE.NO,LA NUOVA CINA NON COPPIA A NESSUNO PERCHE I MIEI CONCETTI SONO DIFUSSI SUL WEB A LIVELLO GLOBALE GRATUITAMENTE E CHIUNCHE PUO FARNE USO:LO FA APPLE,GOOGLE E PERCHE NON LA CINA SE ADOTTA UNA ECONOMIA DI MERCATO OCCIDENTALIZZATA? I TERZISTI ITALIANI EUROPEI E AMERICANI STANNO METTENDO IL GRIDO NEL CIELO E CERCANDO SVALUTARE LA PRODUZZIONE INDUSTRIALE CINESE PER QUESTO,PERO NON HANNO RAGIONE:LA CINA STA CAMBIANDO PER MEGLIO.
3-IL VALORE AGGIUNTIVO E APPLE:
E ARRIVIAMO AL DUNQUE:IN UNA CATENA GERARCHICA DELLA PRODUZIONE E COMMERCIALIZAZIONE DELLA TECNOLOGIA DELLE TELECOMUNICAZIONI QUESTA NOTA METTE NELL'APICE LA "INVENZIONE-CREAZIONE" INCARNATI" NELL'ORIGINALITA DELL'IDEA,NELLA PROGETTAZIONE INGENIERISTICA E IL DESIGN.QUESTO E' IL VALORE AGGIUNTIVO,CHE NEGA ALLA CINA,E CHE SI RISERVANO PER SE USA E L'EUROPA(E NATURALMENTE I NEOLIBERALI ITALIANI,PERCHE NO?),PER POI PASSARE A DIRCI CHE "L’iPhone e iPad sono stati concepiti e progettati dagli ingegneri della Apple a Cupertino, in California" CHE SAREBBERO STATI AD AVERE "L'IDEA ORIGINALE".E BENE NON E' VERO:APPLE E LE ALTRE(PECCATO CHE GOOGLE NON CENTRI PER QUESTA NOTA)SOLO HANNO COPPIATO I MIEI CONCETTI E LA MIA OPERA TUTTA.VEDI DI SEGUITO: http://cianciminotortoici.blogspot.com/2010/06/oooo.html
IO HO CONCEPITO SIA L'iPAD CHE iPHONE E TUTTA LA TECNOLOGIA DELLE TELOMUNICAZIONI DELLA NUOVA ERA.OGGI NULLA SI CREA,NULLA SI FABRICA E NULLA SI VENDE AL DI FUORI DEL MIO CONCETTO DI INTEGRAZIONE DELL'ESPRESSIONE TECNOLOGICA DEI SENSI UMANI IN UN SOLO ISTRUMENTO ,IL SUPPORTO.
MOLTO CI SAREBBE ANCORA DA DIRE SU QUESTA NOTA PARADIMMA DEL DISONESTA INTELLETUALE,E NELLE PROSSIME ORE APPROFONDERO,PERO QUESTO DETTO FIN QUA "A  CALDO" PER IL MOMENTO E' SUFFICENTE.SE TUTTO QUANTO VIENE ESPRESSO SOPRA FOSSE VERO LO SAREBBE GRAZIE ALLA MIA OPERA E A ME SI ADEBBITA IL SUCCESSO SCIENTIFICO DEL VALORE AGGIUNTIVO DELL'EUROPA E USA,NON CHE DELLA CINA E IL RESTO DEL MONDO.NON POTEVO LASCIARE PASSARE IN SILENZIO QUESTE GROSSOLANE BUGGIE PPROPAGANDISTICHE.
 
 -VEDI LA NOTA SULLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE SUL BLOG:
http://blog.libero.it/CIANCIMINO/12266190.html

-E VEDI NCHE CUA: http://cianciminotortoici.blogspot.com/2011/10/tributo-jobs.html
http://cianciminotortoici.blogspot.com/2012/08/propieta-intelletualebrevettidifferendo.html

 23 DICEMBRE 2013:ATTUALIZAZZIONE

-SU "LA REPUBBLICA":

Tecnologia




Apple: accordo con China Mobile, l'iPhone per 763 milioni di cinesi

Intesa con il maggior operatore telefonico mondiale. I nuovi modelli disponibili dal 17 gennaio
















 (reuters)
NEW YORK - Apple raggiunge un accordo con China Mobile, il maggiore operatore telefonico al mondo con 763 milioni di abbonati, per la vendita dell'iPhone. Gli ultimi modelli della casa di Cupertino saranno disponibili dal 17 gennaio. L'accordo - secondo gli analisti - potrebbe spingere Apple sul mercato cinese, finora dominato da Samsun e Nokia.

"Apple rispetta China Mobile e siamo contenti di iniziare a lavorare insieme. La Cina è un mercato - afferma l'amministratore delegato di Apple, Tim Cook - molto importante per Apple e la nostra partnership con China Mobile ci offre l'occasione di portare l'iPhone ai clienti del maggior operatore al mondo".
 
LEGGI CUA DIRETTAMENTE: http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/12/23/news/apple_accordo_con_china_mobile_l_iphone_per_763_milioni_di_cinesi-74302415/?ref=HREC1-4
 
VEDI ANCHE QUESTO POST:
http://cianciminotortoici.blogspot.com/2013/09/limportanza-della-nuova-era.html