domenica 30 gennaio 2011

NORD AFRICA:LA "NUOVA ERA" NON FA MOVIMENTI POLITICI NE RELIGIOSI

Sappiamo tutti che i mezzi di comunicazioni di massa sono da sempre strumentalizati dal potere:"RIPETE UNA BUGGIA 1000 VOLTE E DIVENTERA REALTA" diceva spudoratamente Goebels,il Ministro di propagada di Hitler. E non crediate che i suoi insegnamenti siano state buttate in sacco rotto.
Fino al momento la NUOVA ERA,la sua tecnologia e visione del mondo,anche se hanno cercato di apropiarsela o strumentalizarla come mezzi di campagna ,la sua essenza apolitica e scientifica non sono mai riusciti a metterla in dubbio e la sua essenza è rimasta estranea a qualsiasi identificazione con proselittismi di fazione alcuna, o di azioni politiche o religiose di ogni genere.Si potrebbe dire che non è mai stata messa alla prova........fino alle ultime dichiarazioni di Hillary Clinton al riguardo dei successi in Tunisia e dopo in Egitto.In una intervista televisiva a Erica della CBS NEWS ha detto nella parte che ci interessa:

DOMANDA: C'è così tanta attenzione, ovviamente, sulla Cina e sulla visita di Stato, ma ci sono altre questioni urgenti, a questo punto in tutto il mondo. E la settimana scorsa il Giovedi, lei ha parlato di Medio Oriente e la situazione stagnante di quelli governi e ha avvertito che la situazione della regione potrebbe sprofondare nella sabbia. Venerdì scorso, abbiamo visto il presidente della Tunisia, il Presidente Ben Ali, che era stato al potere per 23 anni, fuggire dal paese. Credete che questa situazione serve, forse, come un campanello d'allarme per le altre nazioni in quella regione?
Segretario di Stato Clinton: Beh, questo è certamente quello che sento dai miei colleghi in tutta la regione. E come ho detto nella riunione di Doha, nel 21 ° secolo in cui le persone comunicano costantemente con un altro, le vecchie regole non stanno andando piu. Non si può tenere le persone al buio, perché tutti hanno un cellulare o un PDA. Hanno un modo di comunicare ciò che vedono sta accadendo e prendono il proprio video e lo postano su Internet.I governi devono essere consapevoli che le regole sono cambiate. E il modo migliore per affrontare con i desideri repressi da parte del numero enorme di giovani nel mondo di oggi, e in particolare nel mondo arabo che non hanno un lavoro, che ritengono che essi non figurano né sul campo economico né sulla libertà politica, è quello di iniziare a guardare come si crea l'inclusione, il governo partecipativo in grado di fornire risultati per la gente. E, naturalmente, capisco le legittime preoccupazioni di molti governi che dicono se ci apriamo,sono gli estremisti chi entrano in corsa. E la mia risposta è: No, se si stanno dando sostegno alle ONG e altri che sono alla ricerca di partecipazione democratica per fare sentire le sue voci, non taciammo il modo in cui gli estremisti alla fine scegliono di fare. Quindi questo è un delicato e difficile momento di cambiamento in gran parte del mondo, e particolarmente in quella parte del mondo. "
Vedi il post direttamente cua: http://cianciminotortoici.blogspot.com/2011/01/la-nuova-era-dominamessa-punto-di.html

Bene come detto prima ribadisco che non è la NUOVA ERA,ne nella sua tecnologia ne nella sua visione del mondo a creare "movimenti politici o religiosi" spontaneamente come potrebbe intendersi delle sue parole,ma ben si sono i movimenti politici a servirsene della tecnologia delle telecomunicazioni.In questo caso concreto di Egitto si ha provato che è stata una RIVOLTA NON ESPONTANEA MA SOSTENUTA DAL DIPARTIMENTO DI STATO AL QUALE,OVVIAMENTE, QUESTE PAGINE SONO ASSOLUTAMENTE IGNARI ED ESTRANNEE.LA "NUOVA ERA" COME "VISIONE DEL MONDO" NULLA C'ENTRA CON QUESTE RIVOLTE CHE SOTTO LA MASCHERA DI RICHIAMI DEMOCRATICI NASCONDONO IL VOLTO DI ESTREMISTI RELIGIOSI COME I "FRATELLI MUSSULMANI",CHE OVVIAMENTE NON RAPRESENTANO IL VERO POPOLO.
NE HO GIA PARLATO DI QUESTO DIPARTIMENTO DI STATO CHE SECONDO ME HILLARY HA CONVERTITO IN UNA CORTE,PRIMO DELLA PARTITOCRAZIA DEMOCRATA E DOPO TEOCRATICA.PERCHE CORTE? :ANDANDO OLTRE HO DIMOSTRATO DALLE CONTRADIZIONI POLITICHE "FAMIGLIARI","INCOERENZE CHE DELATANO LOTTE DI POTERE INTESTINE,CHE I CLINTON FANNO UN USO QUASI PRIVATO PER SCOPI PERSONALI DELLA POLITICA.
QUIDI PRENDIAMO ATTO DEL SUO RICONOSCIMENTO DEL DOMINIO DELLA "NUOVA ERA PURA E DURA" IN QUANTO ALL'USO DEI MEZZI,DEL SUPERAMENTO DELLA VIRTUALITA VERSO UN MODO NATURALE DI USARLI, MA LASCIAMO DI LATO IL SUO COLLEGAMENTO DI QUESTA NUOVO MODO DI USARE I MEZZI CON UN CERTO DETERMINISMO POLITICO.IL NUOVO USO DEI MEZZI USCITO DALLA "VISIONE DEL MONDO" DELLA "NUOVA ERA" NON E' DI PER SE CAUSA DI MUTAMENTI POLITICI IN MODO INELUTTABILE COME POSSONO FARE CREDERE LE SUE PAROLE.OGGI SAPIAMO CHE QUESTE RIVOLTE NON SONO STATE SPONTANEE,NATURALI MA BENSI PRODOTTO DELLE OPERATORI POLITICHE CHE SE NE SERVONO DI QUESTI MEZZI COME STRUMENTO .E PER TANTO SE NE DERIVA CON ASSOLUTA EVIDENZA E CHIAREZZA CHE QUESTE PAGINE E LA VISIONE DEL MONDO DELLA "NUOVA ERA" NULLA C'ENTRANO CON QUELLO CHE STA SUCCEDENDO POLITICAMENTE E RELIGIOSAMENTE NEL NORD AFRICA,TRANNE CHE E' LA CONFERMA DEL DOMINIO DELLA "NUOVA ERA" FRA I MEZZI DI COMUNICAZIONE A DISTANZA DI MASSA,VALE A DIRE DELLE SUE POTENZIALITA SOCIALI,A PRESCINDERE DEL CONTENUTO, DESTINO,E DETINATARI DEL SUO USO. (SENZA DIMENTICARE INOLTRE CHE HILLARY CLINTON NON E' PIU RAPRESENTATIVA NE RAPRESENTATE DELLA NUOVA ERA ED E' STATA ESCLUSA DI QUESTE PUBBLICAZIONI.E INOLTRE QUESTI MOVIMENTI A SOTTOSFONDO RELIGIOSO E NAZIONALISTA SONO ASSOLUTAMENTE CONTRARIE ALLA VISIONE DL MONDO DELLA "NUOVA ERA".)

-Vedi di seguito la notizia su "THE TELEGRAPH" della GRAN BRETAGNA sull'origine USA delle rivolte in Nord Africa:


The Telegraph

Proteste Egitto: sostegno segreto Americano per i leader ribelli dietro la rivolta

Il governo americano segretamente ha sostenuto i protagonisti dietro la rivolta egiziana che sono stati dietro la pianificazione di un "cambio di regime" durante gli ultimi tre anni, il Daily Telegraph ha mostrato.
Link to this video

Di Tim Ross, Matthew Moore e Steven Swinford,9:23 PM GMT,28 gennaio 2011 1.311

L'Ambasciata Americana del Cairo ha aiutato un giovane dissidente a frequentare un vertice sponsorizzato dagli USA per attivisti a New York, lavorando per tenere segreta la sua identità dalla polizia di stato egiziana.
Al suo ritorno al Cairo nel dicembre 2008, l'attivista ha detto a diplomatici statunitensi che un'alleanza di gruppi di opposizione avevano elaborato un piano per rovesciare il presidente Hosni Mubarak e installare un governo democratico nel 2011.
Il documento segreto completo:
E' già stato arrestato dalla sicurezza egiziana in relazione con le manifestazioni,e la sua identità è protetta dal The Daily Telegraph.
La crisi in Egitto segue la caduta del presidente tunisino Zine al-Abedine Ben Ali, che ha lasciato il paese dopo le proteste diffuse che lo hanno costretto a lasciare la carica.
Le informazioni contenute in precedenti dispacci segreti diplomatici americani pubblicati dal sito Wikileaks, mostra i funzionari Americani che hanno premuto il governo egiziano a rilasciare altri dissidenti che erano stati arrestati dalla polizia.
Mubarak, di fronte alla più grande sfida alla sua autorità nei suoi 31 anni al potere, ordinò l'esercito uscire per le strade del Cairo, ieri dopo che disordini scoppiarono in tutto l'Egitto.
Decine di migliaia di manifestanti anti-governativi sono scesi in piazza in aperta sfida del coprifuoco. Un'esplosione ha scosso il centro del Cairo, e in migliaia hanno sfidato l'ordine di tornare alle loro case. Con la violenza in escalation, le fiamme si vedevano nei pressi della sede del governo del Partito Democratico Nazionale.
La polizia ha sparato proiettili di gomma e usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua, nel tentativo di disperdere la folla.
Almeno cinque persone sono state uccise solo ieri al Cairo e 870 feriti, alcuni con ferite da proiettile. Mohamed ElBaradei, il capo pro-riforma e premio Nobel, è stato messo agli arresti domiciliari dopo essere tornato in Egitto per unirsi ai dissidenti. Scontri hanno avuto luogo a Suez, Alessandria e altre città importanti in tutto il paese.
William Hague, ministro degli Esteri, ha esortato il governo egiziano di ascoltare le "legittime richieste dei manifestanti".
Hillary Clinton, il segretario di Stato americano, si è detta "profondamente preoccupata per l'uso della forza" per reprimere le proteste.
In un'intervista per il canale americano CNN news,che sara domani trasmissione, David Cameron, ha dichiarato: "Penso che abbiamo bisogno di riforme in Egitto.Questo significa, noi sosteniamo la riforma e il progresso in un grande rafforzamento della democrazia e dei diritti civili e il ruolo delle leggi".
Il governo americano aveva previamente stato un sostenitore del regime di Mubarak. Ma i documenti trapelati mostrano che l'America stava offrendo sostegno agli attivisti pro-democrazia in Egitto, mentre lodava pubblicamente il signor Mubarak come un importante alleato nel Medio Oriente.
In uno spaccio segreto diplomatico, inviato il 30 dicembre 2008, Margaret Scobey, l'ambasciatore americano al Cairo, ha registrato che gruppi di opposizione avevano presumibilmente elaborato piani segreti per un "cambio di regime" che si terrà prima delle elezioni, previste per settembre di quest'anno.
La nota, che l'ambasciatore Scobey ha inviato al Segretario di Stato degli USA a Washington DC, è stato segnata come "confidenziale" e intitolata: "attivista del "6 aprile" per la sua visita negli Usa e un cambio di regime in Egitto".
Ha detto che l'attivista ha affermato "piu forze di opposizione " avevano "accettato di sostenere un piano non scritto per una transizione verso una democrazia parlamentare, coinvolgendo una presidenza debole,un primo ministro incompetente,e il parlamento, prima delle elezioni presidenziali del 2011". Fonti dell'ambasciata hano detto che il piano è stato "così sensibile che non può essere scritto".
L'ambasciatore Scobey ha messo in dubbio che un tale complotto "irrealistico" potrebbe funzionare, o addirittura mai esistito. Tuttavia, i documenti hanno dimostrato che l'attivista era stato contattato da diplomatici statunitensi e ha ricevuto un ampio supporto per la sua campagna pro-democrazia da parte di funzionari di Washington.
L'ambasciata ha aiutato l'attivista a partecipare a un "vertice" per giovani attivisti a New York, che è stato organizzato dal Dipartimento di Stato Usa.
I funzionari dell'ambasciata del Cairo hanno avvertito Washington che l'identità del attivista deve essere tenuta segreta perché poteva affrontare "punizione", quando ritornassi in Egitto. Aveva già stato presumibilmente torturato per tre giorni da parte della sicurezza dello Stato egiziano, dopo essere stato arrestato per aver partecipato a una protesta alcuni anni prima.
Le proteste in Egitto sono stati guidati dal movimento giovanile "6 aprile", un gruppo su Facebook che ha attirato i membri soprattutto giovani istruiti rispetto a Mubarak. Il gruppo conta circa 70.000 soci e utilizza siti di social networking per orchestrare le proteste e riferire sulle loro attività.
I documenti rilasciati da Wikileaks rivelano che funzionari dell'ambasciata degli Stati Uniti erano in regolare contatto con l'attivista per tutto il 2008 e il 2009, considerandolo una delle loro fonti più attendibili per informazioni su abusi dei diritti umani.

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TESTIMONIO GRAFICO:











31 GENNAIO 2011:
-IL GIORNO DOPO:FACEBOOK NON FA MOVIMENTI POLITICI

Infatti il giorno dopo a questa mia pubblicazione,e evidentemente sulla scia delle mie parole,su Le Figaro apprendo un breve articolo scritto dal giornalista Francese Thomas Vampouille che ci riporta in una intervista di domande e risposte le parole di una specialista della storia dei movimenti politici,la dottoressa Catherine LACOUR-ASTOL.
Al riguardo vorrei dire che in sostanza arriva alle stesse conclussioni di me in quanto i mezzi della NUOVA ERA di per se non creano i movimenti politici ma richiedono dietro secondo lei,prima un "umore sociale contestario" e la volonta,il convincimento individuale degli ingaggiati.Cosi facendo discosta le social network in generale e Faceboock in particolare dei fatti,principalmente in Tunez ma anche in Egitto.
Quindi fin qui coincide con me,e FACEBOOK non ha fatto movimenti politici ne in Tunisia ne in Egitto:lo/si discosta.Pero ho qualche rimprovero da fare:
1)Mi sembra un po' essagerato chiamare RIVOLUZIONE a cio che è accaduto in Tunisia.Per lei questa parola ha un significato positivo e a me mi sembra troppo "lusinghiere" per una semplice rivolta di piazza.
2)Mi sembra eccessivo anche parangonare i fatti in Egitto o Tunisia con quelli della RESISTENZA in Francia occupata dai NAZI nella seconda Guerra.
Entrambi opinioni la "sbilanciano" con una predica favorevole alla rivolta con qui io non vorrei commulgare insieme a lei,e si come a me mi sembrano eccesive la comparazioni mi permetterei ricordarla alcuni fatti:
-che forse sopravaluta la RESITENZA Francese.In realta la storia ci mostra che in genere i Francesi sono stati abbastanza compiacenti con gli "occupanti", che VICHI ha goduto di lunga e facile vita,e la Francia fu piutosto Liberata dall'estero.
La Francia non ha mostrato questo stesso spirito di RESITENZA nell'invasione GERMANA:La linea Maginot ha caduto senza resistenza e il paese occupato piu presto di quanto canta un gallo.
-In quanto professoressa di Storia chiamare RIVOLUZIONE ai fatti della Tunisia significa oscurare la propia RIVOLUZIONE FRANCESE.
Quindi mi sembra vedere uno spirito di essaltazione un po' smisurato nelle sue parole.E al riguardo penso che trascurare,o piu tosto tacere sul ruolo "stimolante" del Dipartimento di Stato USA nei rivoltosi mi sembra ancora un'altra volta sopravalutare in questo caso "l'umore contestatario" e la volonta interiore dai FRATELLI MUSSULMANI.
Magari domani potro equilibrarla quando mettero qui un'altro articolo raccomandato in questa nota: " Questi "hacktivisti" che sognano di imporre la democrazia" .
In ogni modo mi auguro la sua coincidenza ,in questo caso a proposito di Facebook,con le mie parole al riguardo del ruolo della NUOVA ERA:I movimenti politici o religiosi,con violenza o no,non li fanno i mezzi tecnologici ne la sua "visione del mondo" validi per tutto il "da fare" umano(e non solo per la politica,la religione o le mobilitazioni sociali),ma gli OPERATORI POLITICI.
-VEDI DI SEGUITO LA NOTA:
Egitto e Tunisia:"Facebook non crea la fiamma"

Parole chiave:reti sociali,gli eventi,l'impegno,Egitto,Tunisia, Twitter,Facebook,Internet
Di Thomas Vampouille , 30/01/2011Ultimo aggiornamento:20:47 Commenti(11)

In Egitto come in Tunisia,gli osservatori sottolineano il ruolo importante delle reti sociali su Internet nela contestazione del potere in piazza.Catherine Lacour-Astola,dottorato in storia contemporanea,analizza per le Figaro.fr il loro ruolo alla luce della storia.

-LEFIGARO.FR.-Analizzando il ruolo dei social network negli eventi in Egitto e Tunisia, alcuni non esitano a parlare di una "rivoluzione Facebook".Non è tornare indietro un po' veloce alla storia per capire cosa ha da dirci?

Catherine Lacour-Astola.-Ovviamente,ci sono state movilizazzioni e rivoluzioni,prima della nascita di Facebook e Twitter!Non possiamo dire allora che le reti sociali attuali sono l'origine della mobilitazione. Si tratta di uno dei vettori.

Se si paragona ciò che sta accadendo in Egitto o in Tunisia su Facebook con i fenomeni pre-Internet,come la Resistenza in Francia durante la Seconda Guerra Mondiale,una somiglianza è evidente:il processo di mobilitazione prevede la creazione di una società contestataria.Sotto l'occupazione,i pionieri della resistenza venivano ingaggiati in circoli di sociabilita tradizionali:amici,famiglia,lavoro,attivita associative,militanti ... Per evocare questa difussione dell'ingaggiamento,Germaine Tillion ha parlato di "ragnatela",un social network prima della lettera ... In entrambi i casi,troviamo questa idea di sociabilità.

-Al di fuori della loro funzione di socializzazione,le reti sociali svolgono un ruolo specifico nel processo stesso di ingaggiamento?
In sostanza,essi possono sollevare i dubbi circa l'isolamento.Dobbiamo capire che quando si sono ingaggiati nel 1940-1941,i pionieri della resistenza sono stati costantemente di fronte a dubbi."Io sono l'unico ad analizzare il modo in cui faccio la situazione?Sono la sola a voler agire?".Questi dubbi non hanno impedito l'iniziativa,ma hanno reso necessario l'incontro con gli altri,per garantire la validità del loro ingaggio.Internet lo permette,solleva l'ipoteca dell'isolamento:"Io non sono solo"
-Ma è che il fatto,per Tunisini ed Egiziani,di essere seguiti in tutto il mondo importa?
E' certo che la divulgazione degli eventi dà materialità alla contestazione.Così,nel massacro di Ascq,nel Nord della Francia nel 1944:i resistenti erano stati molto sensibili al fatto che questo è stato riportato dalla BBC.Ma oltre a questo,non credo che i Tunisini hanno sentito il bisogno di riconoscimento da parte dell'Occidente per svolgere il loro rivoluzione.Tuttavia,il fatto che l'informazione si diffonde su scala così grande permette senza dubbio prevenire il fenomeno della negazione da parte dei governi e il soffocamento di una volonta di liberazione.Ma lei non la ha creato.
-Con le reti sociali,l'ingaggiamento è diventato un atto collettivo?
No,per ingaggiarsi bisogna essere intimamente legato alla causa che difendiamo.All'origine di ogni ingaggiamento,vi è per tanto un percorso individuale,un'analisi della situazione e cosa bisogna fare per andarci contro.Per la Resistenza,questo lo abbiamo chiamato la "fiamma" o "lo spirito di resistenza".Questo è qualcosa che è profondamente ancorato dentro gli individui.
In contrario analizzare la mobilitazione in termini di numero di manifestanti cancella l'individuale,e danno ad Internet virtù mobilizatrici che ridurrebero a nulla il suo cammino interiore.Dare un tale ruolo a Internet può essere pericoloso,perché implica che il parere è facilmente mobilizabile,e per tanto manipolabile a piacimento.

Leggi anche:
-"Di fronte alla rivolta,l'Egitto mostra i muscoli con la sua censura del web.
-Questi "hacktivisti" che sognano di imporre la democrazia .
-"SPECIALE - Rivoluzione in Tunisia, il New Deal
Di Thomas Vampouille
TESTIMONIO GRAFICO:












8 FEBRAIO 2011:IL GIORNO DOPO II:C'E' CHI NON MI DA TORTO
Infatti poche giorni dopo sul The Washington Times è stato pubblicato un Editoriale(senza firma per qui esprime la opinione del Giornale)che in certo modo raccoglie le parole di sopra e si occupa dell'argomento.Vedi prima la nota e dopo due mie parole.

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EDITORIALE: Obama il faraone Internet
Il discorso premendo per disciplinare internet guadagna slancio

Dal The Washington Times
- The Washington Times 10:00,Venerdì 4 Febbraio,2011

Il potere degli strumenti di social media come Twitter e Facebook per soffiare sul fuoco degli sconvolgimenti lungo il Nilo deve togliere il sonno ai potenziali dittatori.Il maldestro ordine del governo di Mubarak di tagliare l'accesso elettronico dell'Egitto al mondo esterno il 27 gennaio è un potente rammento di quanto profondamente gli uomini forti risentono della libertà di espressione che Internet incarna.Anche se il servizio è stato ripristinato Mercoledì,la risposta dell'Egitto ai tweets fastidiosi non è così stranna. Un certo numero di schemi sono nei lavori per concedere ai leader Statunitensi poteri simili nel nome della correttezza e della sicurezza.
Il senatore Joseph I.Lieberman,Indipendente del Connecticut,ha introdotto nell'ultima sessione una legislazione che avrebbe dato al cyber-zar della Casa Bianca lo stesso potere di Mubarak,come ad ess. per dichiarare una questione come emergenza,e anche dare direttive alle società private ritenute critiche dal governo. Questo potere senza precedenti, saranno concessi in nome della protezione di Internet da parte dei hacker.Non importa che le entità a lento movimento del governo federale sono i meno capaci di rispondere alla rapida evoluzione,le minacce in evoluzione della tecnologia.Non importa che le imprese hanno più di un incentivo per preservare i propri investimenti da miliardi di dollari anzi che "9 a 5" burocrati di lavoro garantito a vita.
Vale la pena notare che,anche maldestri tentativi di censura del governo egiziano sono stati by-passati con i "server proxy" e altre soluzioni semplici.
Tuttavia,l'amministrazione Obama resta impegnata a mettere la sua mano sulle infrastrutture private che fungono da spina dorsale del discorso online.Il 21 dicembre, lo zar delle comunicazioni del presidente Obama, Julius Genachowski,ha emesso un decreto che impone "Net Neutrality" nelle norme in materia di fornitori di servizi Internet,anche se il Congresso espressamente ha escluso Internet dal regolamento da parte della Federal Communications Commission.Una disposizione del "Telecommunications Act" del 1996 dà la possibilità alla agenzia di "rimuovere gli ostacoli agli investimenti in infrastrutture",e il signor Genachowski si baso su questo per dire che poteva segnalare alle aziende come devono funzionare le reti che hanno costruito con il proprio denaro.
Il Dipartimento del Commercio continua a spingere l'idea di un passaporto Internet che centralizza le credenziali per gli acquisti online e i commenti "anonimi" nel web. Anche se la proposta è destinata a sostituire le decine di password utilizzate ogni giorno con una sola credenziale "di fiducia",i funzionari dell'amministrazione insistono sul fatto che la Strategia nazionale per una identità affidabile nel cyber-spazio non è l'equivalente online di una carta d'identità nazionale.Hanno anche puntato a una sezione del Frequently Asked Questions(ndr:domande piu frequenti) sul sito del Dipartimento che dice che questo programma volontario non è niente di simile ad una carta d'identità nazionale.
Semantica a parte,qualsiasi coinvolgimento del governo nella gestione delle identità o la sicurezza su Internet è una cattiva idea.I personeri del "Big-governo"(Gran-Governo) non possono resistere alla tentazione di controllare le cose se sentono che attualmente sono oltre la loro portata.Internet rimane forse l'unica sede a ruota libera con il sapore del vecchio West.Questo irrita coloro che sarebbero diventati "Net-nanni" allo stesso modo di come fa chi vuole mantenere il potere con ogni mezzo che fosse necessario.
La tentazione di reprimere gli scomodi e inconvenienti discorsi è troppo grande:a nessun politico dovrebbe mai essere dato un pulsante per silenziare l'Internet.Tale regola si applica a Washington tanto piu che a Il Cairo.
© Copyright 2011 The Washington Times,LLC.
TESTIMONIO GRAFICO(inglese):
(Edizione sul Word)
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(Originale con errori tecnici inputabbili al sito)

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ANALISI:Come si vedi si occupa di quello menzionato sopra:la tentazione del potere di appropiarsi dei mezzi e metterli al servizio della sua concezzione politica.
Questa non è la prima volta che in queste pagine si parla del ruolo delle nuove tecnologia delle telecomunicazioni della NUOVA ERA in sucessi politici:mi ho occupato al lungo della liberta di espressione in Cina,in certi paesi mussulmani e nei paesi dietro la ex-cortina di ferro piu di una volta,solo che si trattava di "protezione di un agressore esterno" in situazione di relativa calma sociale.E non è questa volta ne anche la prima che mi occupo del ruolo dei social media della nuova era(rete sociali su telefono mobile)in situazione di sommosse ,l'ho fatto per essempio nelle elezzioni Iraniane e i disturbi sociali che le seguirono,anche in certi paesi dell'Asia o dell'Europa Orientale.Pero capita che adesso ci sono dei fatti nuovi:una certa scalation per parte di Hillary Clinton di coinvolgere la NUOVA ERA con la politica quasi come se ci fosse un certo determinismo che fa dell'uso delle tecnologie della NUOVA ERA e la visione del mondo che la anima sinonimo di rivolte politiche.Niente afatto,la NUOVA ERA non fa politica e la sua VISIONE DEL MONDO è "A SE STANTE" a punto di partenza della scienza.Non è che non produce mutamenti politici, pero non sono la conseguenza ne di proselitismo ne di movimenti organizzati (e tanto meno violenti)ma la risultanza dei mutamenti socio-culturali economici e degli abbiti e il costume coerenti con questa visione.

Hillary Clinton e la sua Amministrazione hanno passato di occuparsi della difussione della Tecnologia della NUOVA ERA al desiderio di metterla al servizzio della politica come abbiamo visto nel discorso di sopra.E adesso vediamo anche Obama mettere le mani su Internet per metterli il bavaglio,concentrando il suo controllo "come quelli che vogliono usare i mezzi per conservare il potere a tutti costi e per ogni mezzo".
Insomma i movimenti politici le fanno gli operatori politici e non la tecnologia della NUOVA ERA e la sua visione del mondo .Non è ne anche che voglia sottovalutare il protagonismo dei nuovi mezzi nella "fiamma" della rivolta.Come bene dice l'editorialista basta soffiare su quelli reti per produrre movimenti politici solo che questa volta si conosce che la rivolta non è assolutamente spontanea ma incoraggiata e sostenuta dal Dipartimento di Stato.Anche nelle sommosse che acompagnarano le elezione Iraniane(1)si diceva che dietro c'era la mano degli USA pero non passava di essere le solite voci che menzionano la CIA al volo di ogni moscardone,invece adesso ci sono informazioni ufficiali ( e non ufficiosi) come il The Telegraph che informano della partecipazione diretta del Dipartimento di Stato a fianco dei rivoltosi.E non significa che non ci sia quel umore contestatario collettivo ,pero evidentemente questo movimento politico(Egitto)è incoraggiato e sostenuto dagli USA e quindi non assolutamente spontaneo,ne la risultanza dell'uso dai nuove media di per se,(che non crea la fiamma)ma prodotto degli operatori politici che se ne asservono.
(1)Guarda a caso in questo caso l'Iran,consapevole del fanatismo religioso che si nasconde dietro la somossa sotto la maschera della rivindicazione di riforme Democratiche,è dalla parte dei rivoltosi a qui sostiene ed incoraggia fino ad instaurare un governo Islamista Teocratico in Egitto.E' dalla parte dei FRATELLI MUSSULMANI quindi,paradossalmente (Oh Dio)un po' coincidente con il Dipartimento di Stato e l'Amministrazione USA( che non è la prima volta che privileggia operatori politici non laici nel mondo Arabe come si ha visto in Pakistan ed altri).
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-SU QUESTO STESSO ARGOMENTO VEDI CUA:
1)-2 MARZO 2011:OBAMA CONTINUA AD ATTACARE LA "NUOVA ERA":
http://espace.canoe.ca/dtgiuseppecianci/blog/view/500072
2)-5 MARZO 2011:"RIVOLTE E NUOVA ERA:SCOPPIA LA POLEMICA":
http://espace.canoe.ca/dtgiuseppecianci/blog/view/500572