martedì 16 ottobre 2012

GOOGLE NEI GUAI

-SCRITTO 1
-14 OTTOBRE 2012:TORNA BILL GATES(CON MICROSOFT CONVERTITA ALLA "NUOVA ERA")
-NOTA SU "LA STAMPA":
Economia
14/10/2012-DALLA COMMISSIONE FEDERALE DEL COMMERCIO CENTO PAGINE DI ACCUSE
Google finisce nel mirino dell’Antitrust Usa


Contro Google è pronto a muoversi l’Antitrust Usa
“Il motore di ricerca discrimina i concorrenti”

MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA NEW YORK
C’è Google nel mirino dell’Antitrust americana. La commissione federale per il Commercio (Fcc) ha redatto un memorandum di cento pagine di accuse nei confronti del più popolare motore di ricerca sul web e se entro la fine dell’anno non avrà ricevuto tutte le chiarificazioni necessarie, partirà la denuncia per violazione delle leggi sulla concorrenza. Il contenuto del documento è trapelato sul New York Times nell’evidente intento di aumentare la pressione su Google, i cui portavoce continuano ad assicurare di aver dato e di voler continuare ad assicurare «completa collaborazione alla commissione per chiarire ogni dubbio». Gli addebiti riguardano il funzionamento del motore di ricerca che, secondo i sospetti sollevati, tende a privilegiare siti e prodotti di Google rispetto a quelli della concorrenza.
Milioni di persone dunque, ogni singolo giorno, affiderebbero le proprie ricerche online a un motore viziato all’origine per favorire alcuni prodotti a dispettodi altri. La denuncia da cui è partita l’indagine su questo fronte viene da NexTag, una società di servizi online che dopo aver lanciato il servizio «Wize Commerce» ha registrato la brusca riduzione del traffico in arrivo dal sito di Google. NexTag è un concorrente di Google e in quanto tale sarebbe stato penalizzato da una misteriosa correzione del funzionamento del motore di ricerca che ne mette in dubbio l’imparzialità. Altri sospetti riguardano la presunta «discriminazione» da parte di Google ai danni di inserzionisti pubblicitari concorrenti di AdWord così come i dubbi sull’originalità dei brevetti del sistema operativo di Android che ha consentito lo sbarco sul mercato dei cellulari. Una denuncia contro Google riproporrebbe il braccio di ferro fra governo federale e nuove tecnologie che negli anni Novanta vide Microsoft sul banco degli imputati.
A spingere la Fcc in questa direzione sono non solo le denunce dei concorrenti di Google ma anche le indagini iniziate dai procuratori generali di sei Stati diversi: Texas, Ohio, New York, California, Oklahoma e Mississippi. Nelle prossime settimane i cinque componenti della Fcc dovranno esprimersi sul memorandum e se in maggioranza sosterranno la denuncia vi sarebbe ulteriore tempo per un tentativo finale di composizione con Google, prima di andare allo scontro in aula. «Ci troviamo di fronte ad un tema assai difficile» spiega al New York Times Albert Foer, presidente dell’Istituto dell’Antitrust, esprimendo la convinzione che le rivelazioni possano spingere Google ad adottare le modifiche tecniche necessarie per non incorrere nella procedura di infrazione della concorrenza.
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REAZIONE:GOOGLE FORTE DEL SUO SUCCESSO PLANETARIO GRAZIE ALLA "NUOVA ERA" HA PECCATO DI SUPERBA INFRINGENDO  LE REGOLE DEL BUON "AUTO-GOVERNO" VERSO I SUOI UTENTI E QUELLE DELLA CONCORRENZA:RISCHIA L'AVANGUARDIA.

-SCRITTO 2:

-IL GIORNO DOPO:2 NOTE(A e B)

A-NOTA SU "LE FIGARO":

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L'Europe exige de Google de mieux protéger les données

Mots clés : Internet, Google
Par Marc Cherki Mis à jour le 16/10/2012 à 15:54 | publié le 16/10/2012 à 13:20 Réactions (2)



VIDÉO - La Cnil, pour le groupe de l'ensemble des autorités européennes de l'informatique et des libertés, formule trois critiques au géant de l'Internet. Google a quatre mois pour s'y conformer.

Même si Google affirme que ses «nouvelles règles de confidentialité respectent la loi européenne», la Cnil (Commission nationale de l'informatique et des libertés), après sept mois d'enquêtes, pense le contraire. «Nous donnons de trois à quatre mois à Google, à partir du 16 octobre, pour adopter nos recommandations. Sinon, la période contentieuse pourrait s'ouvrir dans chaque pays européen», prévient Isabelle Falque-Pierrotin, la présidente de la Cnil. Sa menace doit être prise au sérieux par le géant de l'Internet. Car les recommandations de la Cnil française ont été approuvées, à l'unanimité, par les autres autorités en Europe en charge de l'informatique et des libertés, qui l'avaient mandatée pour conduire son enquête. «C'était la première fois que les autorités ont conduit ensemble une enquête commune», a ajouté Jacob Kohnstamm, le président de la Cnil aux Pays-Bas et également responsable du G29, qui rassemble les instances de chaque pays de l'Union européenne. En outre, les autorités à Hongkong, en Australie et même au Canada ont soutenu l'initiative européenne.
L'étude poussée a été conduite car Google a décidé de passer en force et a refusé de retarder, après le 1er mars 2012, l'application de ses nouvelles règles de confidentialité des données personnelles en Europe. Ainsi, 60 règles différentes, selon le service proposé par Google, ont été unifiées sous la même bannière sans que la Cnil ait pu avoir communication des anciennes politiques du géant de l'Internet. En outre, malgré deux courriers envoyés à la société américaine depuis le début de l'année, le groupe a effectué des réponses «vagues et imprécises», dénonce la présidente de la Cnil. Et Google «ne veut pas s'engager sur des points précis». L'entreprise, présidée par Larry Page, «n'a pas répondu sur la période de conservation des données personnelles», s'étonne la présidente.4 règles ne respectent pas la réglementation
Tout d'abord, la Cnil demande donc que Google prenne un «engagement politique fort» sur «le respect des principes de l'informatique et des libertés», car le groupe ne «s'y est pas engagé», assure Isabelle Falque-Pierrotin. Et elle ajoute trois critiques que le groupe doit effacer par des mesures appropriées.
La présidente de la Cnil critique un «déficit d'informations aux utilisateurs des services», des «combinaisons excessives et sans précédent des données personnelles» et un «engagement précis sur la durée de conservation des données». Elle souhaite que les utilisateurs des services de Google sachent quelles données sont collectées et pour quel usage. La Cnil demande un traitement spécifique pour les données récupérées sur la position géographique, le numéro de téléphone et les informations biométriques de l'utilisateur, qui auraient été introduites par Google. Par ailleurs, l'autorité française assure que 4 des 8 règles d'usage des données par le groupe américain ne respectent pas la réglementation européenne de 1995. Le consentement de l'utilisateur n'est pas requis pour l'amélioration des services. Quand un internaute ne souhaite pas recevoir de la publicité ciblée, la méthode pour s'en défaire nécessite «6 actions» de l'utilisateur, quand il arrive à trouver la démarche à suivre…
Google va continuer de discuter avec la Cnil. Mais si le groupe ne se conforme pas aux recommandations, il risque des amendes dans chacun des pays européens. En France, l'amende maximale est de 150.000 euros. Le règlement européen, qui pourrait entrer en vigueur en 2016, prévoit des sanctions pécuniaires pouvant atteindre jusqu'à 2 % du chiffre d'affaires mondial.
Lire aussi:
 Protection des données: la Cnil plus stricte que Bruxelles
Par Marc Cherki


B-NOTA SU "LA STAMPA":

Tecnologia
16/10/2012

L’Ue chiede nuove regole sulla privacy Google: “rispettiamo le direttive”

Le Autorità europee chiedono alla società di Mountain View nuove regole sulla protezione dei dati personali
La lettera inviata alla società
di Mountain View, sottoscritta
anche dall’Italia, conferma le preoccupazioni sui possibili rischi per gli utenti europei derivanti dall’attività di combinazione dei dati

roma
Le nuove regole sulla privacy decise da Google non sono adeguate a tutelare gli utenti europei. Lo affermano i Garanti Ue, che hanno chiesto alla società di Mountain View di farsi parte attiva nella tutela della privacy e di rendere conforme alla Direttiva sulla protezione dei dati personali le nuove regole, operative dallo scorso marzo. La nuova «privacy policy», adottata unilateralmente da Google, consente alla società di incrociare in via generalizzata i dati degli utenti che utilizzano qualsiasi servizio (da Gmail a YouTube a Google Maps solo per citarne alcuni). La richiesta dell'Ue tocca anche un aspetto importante, che riguarda la combinazione dei dati dei cosiddetti «utenti passivi», quelli che, per esempio, non sono iscritti ad alcun servizio, ma magari vengono citati in una mail. Anche loro finiscono tra quelle persone i cui dati sono utilizzati senza consenso.
La lettera inviata a Google, spiega una nota, sottoscritta dai Presidenti di tutte le Autorità per la protezione dei dati personali dell’Ue, Italia inclusa, conferma le forti preoccupazioni espresse nei mesi scorsi sui possibili rischi per la privacy degli utenti europei derivanti dall’attività di combinazione dei dati. Sono numerosi infatti i profili di criticità emersi dagli accertamenti, condotti anche con la collaborazione di Google, e «permangono -come scrivono i Garanti Ue- alcune aree grigie».
Google usa i dati degli utenti raccogliendoli in maniera massiva e su larghissima scala, in alcuni casi senza il loro consenso, conservandoli a tempo indeterminato, non informando adeguatamente gli utenti su quali dati personali vengono usati e per quali scopi, e non consentendo quindi di capire quali informazioni siano trattate specificamente per il servizio di cui si sta usufruendo.
Le Autorità raccomandano a Google di adottare rapidamente una serie di garanzie a tutela della privacy degli utenti. Mountain View dovrebbe, in particolare, inserire informative privacy all’interno dei singoli prodotti, anche mediante dispositivi informatici; fornire informazioni accurate riguardo ai dati più a rischio, come quelli sulla localizzazione e quelli sui pagamenti on line; adattare le informative alle tecnologie mobili. Google dovrebbe chiarire agli utenti, inoltre, le finalità e le modalità di combinazione dei dati tratti dai vari servizi forniti e mettere quindi a punto strumenti per consentire agli utenti un più stretto controllo sui propri dati personali.
A tale scopo, i Garanti raccomandano alla società di adottare meccanismi semplificati di `opt out´ (opposizione al trattamento dei loro dati), sia che l’utente sia iscritto o meno ad un servizio, e di ottenere il consenso espresso degli utenti all’incrocio dei dati. L’Autorità Garante italiana, che ha incontrato nei giorni scorsi i rappresentanti di Google, sta seguendo con grande attenzione gli sviluppi della questione.
«Google tratta i dati di milioni di utenti sparsi nel mondo -afferma il presidente dell’Autorità italiana, Antonello Soro- i quali non sempre sono consapevoli dell’uso che viene fatto delle loro informazioni personali. Per questo è indispensabile che operi in modo corretto e nel rispetto dei diritti fondamentali, così come riconosciuti dall’Unione europea». «L’azione coordinata delle Autorità europee svolta nei confronti di Google -conclude- rappresenta in questo senso un messaggio importante ai grandi colossi della rete affinché accettino la sfida di una nuova policy più responsabile e attenta alla dignità delle persone».
(Adnkronos)
AGGIORNAMENTO
Google risponde ai Garanti della privacy Ue: “rispettiamo le direttive”
Google ha risposto alla lettera inviata dai garanti della privacy dell’Unione europea dicendosi fiduciosa del suo pieno rispetto delle direttive europee nel settore. «Abbiamo ricevuto il rapporto e lo stiamo esaminando. Le nostre nuove regole sulla privacy dimostrano il nostro impegno costante nel proteggere le informazioni dei nostri utenti e nel creare prodotti utili - ha affermato il responsabile globale della privacy di Google, Peter Fleischer, con un comunicato -. Siamo fiduciosi che le nostra informativa sulla privacy rispetti la legge Europea”.
(TMNews)Annunci PPN


-E QUALCOSA TI PERDERAI SE NON VEDI LO STESSO SCRITTO SUI MIEI FATTI INTERNI:
http://blog.libero.it/CIANCIMINO/11644374.html

31 OTTOBRE 2012:ATTUALIZAZZIONE
E' IN ATTO UNO SCONTRO FRA GOOGLE ED ALTRE AZIENDE ONLINE.E' ANCHE IN ATTO UNO SCONTRO FRA GOOGLE E LA STAMPA EUROPEA.E' IN ATTO ANCORA UNO SCONTRO FRA CULTURA EUROPEA E AMERICANA.QUESTO BLOG NON PRENDERA POSIZIONE IN NESSUNO DI QUESTI SCONTRI PER QUI QUESTO POST DA ORA IN AVANTI NON VERRA PIU AGGIORNATO NE TRANSFERITO NEI MIEI ALTRI BLOG.