giovedì 13 marzo 2008

PROSCIUTTO CON VELOCITA 2:LA CONFERMA DEL GIORNO DOPO

Non ho dovuto aspettare per trovare conferma alle mie parole dette ieri:in AMERICA non vogliono la Pillola Rosa,ne il Viagra.
Inn efetti sull'articolo del giornale "La Repubblica" di Italia pubblicato oggi con il titolo "U.S.A la crociata contro il viagra rosa" ho appreso la conferma a tutto quanto ho espresso ieri.
Primo vedi l'articolo e dopo due parole:
TECNOLOGIA & SCIENZA
La pillola blu compie dieci anni e l'industria punta sulla versione femminileMa cresce il movimento di denuncia: "Si medicalizza il sesso per denaro"
Usa, la crociata contro il Viagra rosa"Fa solo gli interessi di Big Pharma"
di ALESSIA MANFREDI
Usa, la crociata contro il Viagra rosa"Fa solo gli interessi di Big Pharma"'
"Sesso per il nostro piacere o per il loro profitto?" Diretto, senza troppi giri di parole è il grido d'allarme lanciato dalla New View Campaign, il movimento che, proprio quando il Viagra si appresta a compiere dieci anni di vita, fa sentire sempre di più la sua voce negli Stati Uniti contro l'eccessiva medicalizzazione della sfera sessuale e, in particolare, la versione in rosa della celebre pillola dell'amore. Alla guida di questa campagna c'è Leonore Tiefer, psicoterapeuta e professore associato presso la New York University. La signora un'aria rassicurante, che però non deve ingannare. E' combattiva e non è sola. Come lei la pensano diversi psicologi, accademici ed esperti di salute - molti sono donne e femministe, come lei - convinti che dietro gli sforzi della ricerca per arrivare ad una pillola magica per le disfunzioni sessuali femminili ci siano solo gli interessi di Big Pharma e non l'attenzione al benessere del paziente. Da quando venne introdotto sul mercato nel marzo 1998, il Viagra fu immediatamente salutato come il portatore di una nuova rivoluzione sessuale, paragonabile solo a quella della pillola anticoncezionale. La compressa azzurrina ha spopolato in tutto il mondo - in Italia ne sono state vendute 60 milioni - ed è partita la corsa per produrne una versione al femminile. Più volte annunciato, il Viagra rosa non è però ancora arrivato. E la conquista della pillola in rosa si è rivelata molto più sfuggente e scivolosa di quanto non si pensasse all'inizio. Molte aziende hanno rinunciato, altre si dicono in dirittura d'arrivo con prodotti in fase avanzata di trial clinici, fra cui un gel che al momento viene sperimentato su decine di migliaia di donne e che potrebbe avere l'ok dall'FDA nel 2009.
Contro tutto ciò si batte la Tiefer, contraria all'idea che passi il messaggio che una donna che non prova desiderio sessuale debba sentirsi malata. Quello che le compagnie farmaceutiche comunicano alle donne è questo, denuncia Tiefer al Washington Post, che al tema dedica un lungo articolo: "Voi non avete bisogno di sapere nulla. Potete avere una vita sessuale soddisfacente, solo chiedendo al vostro dottore". Eppure le cause dei problemi sessuali, continua la terapeuta, possono essere molteplici, da un partner non perfettamente in sintonia, allo stress, alla fatica di dover tenere dietro alla famiglia. Tutti motivi più che validi per un calo di desiderio, senza dover stare a scomodare per forza la medicina. Tiefer e compagni accusano in sostanza Big Pharma di aver creato a tavolino una nuova malattia, motivati dalla conquista di una fetta di mercato tutt'altro che insignificante. "L'industria farmaceutica - si legge nel manifesto del movimento New View - vuole che la gente pensi che i problemi sessuali sono semplici e offre farmaci come costose cure miracolose, ma la sessualità è sempre diversa, i problemi sessuali sono complicati e nessun farmaco è privo di effetti collaterali". Dall'altra parte della barricata, su posizioni opposte, ci sono altri medici fra cui la nemesi della Tiefer, il dottor Irwing Goldstein - direttore centro di medicina sessuale dell'ospedale Alvarado di San Diego - che definiscono i disturbi sessuali femminili un'epidemia silenziosa, che colpisce soprattutto dopo la menopausa, ed emerge a fatica perché molte donne non se la sentono di parlarne liberamente con il proprio medico. Per loro considerare i disturbi sessuali come una questione da affrontare con la psicoterapia significa tornare indietro nel tempo di 30-40 anni quando il Viagra, invece, ha chiarito l'origine clinica della maggior parte dei casi di impotenza. Tiefer però insiste: qui sono le aziende farmaceutiche a dettare le priorità e a stigmatizzare le donne che non sono interessate al sesso. E per la cronaca, ci tiene a sottolineare che il numero di pazienti maschi in terapia presso di lei, non è certo calato negli ultimi anni. Anzi. (13 marzo 2008)
Puoi leggerlo direttamente cua,clicca:
http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/scienza_e_tecnologia/viagra/viagra-rosa-rivolta/viagra-rosa-rivolta.html
E pure vedere il testimonio grafico cua,clicca sulla foto:











Pero questo complicato articolo è minato di trappole che cerchero di dissinescare preche voi ne anche cui ci cascate:
Bene per quanto riguarda al ridimensionamento della cosidetta(autoproclamata direi)"terza rivoluzzione sessuale":nessuno l'ha visto ,non la conosciamo,e questi qui prendendo atto di tale abnormita preferiscono utilizzare sfumature retoriche del tipo "Da quando venne introdotto sul mercato nel marzo 1998, il Viagra fu immediatamente salutato come il portatore di una nuova rivoluzione sessuale, paragonabile solo a quella della pillola anticoncezionale".
Fu salutato da chi? Caso mai è stato un saluto Romano da gladiatore sull'arena:"Ave Cesare ,quelli che vanno alla morte ti salutano".
La "crociata" viene presentata in chiave socio-economica e contro l'autorita dei medici anzi che un fatto di verita scientifica e di morale sanitaria.Sembra si siano uniti femministi,psicologi e inespecifici accademici e operatori sanitari definiti come "esperti di salute" per accusare il guadagno eccessivo dell'industria del farmaco e l'autorita del medico (che altro non è che autorita morale scaturita della sua opinione idoneamente autorizzata)tradotto in "eccesiva medicalizazzione della sessualita"
Il "problema" viene male ennunciato come "gli interessi dei Big Pharma" che transcurarano "il benessere del paziente" passando per alto (o dal basso,come meglio vi pare) che il problema vero è la verita scientifica appunto,e se questa verrebe rispettata non sarebbero problemi ne l'uno nell'altro:il guadagno dell'industria sarebbe tanto legittimo come giusto è il benessere del paziente rispettato perche la salute andrebbe rispettata e/o ristabilita.Questo linguaggio di reminiscenze politiche conosciute adoperato per sogetti sociali difficile di immaginare in America è in sintonia con quell'altra rivoluzione di qui ho tanto parlato dove la malatia,la salute per tanto,viene sostitoita con concetti di alterazioni socio culturali e politici e per tanto sarebbe dipendente del consenso collettivo piu che della verita scientifica.
Una verita scientifica che passa per sapere che il problema non sta solo nell'invenzione di malatie inessistenti per voglia di lucro,non solo nel"eccessivo" bisogno di conferma del nostro benessere sanitario(con o senza astinenza)per parte del medico(eh!...ci sono i psicologi anche.Ci mancherebbe altro...!),non solo nella semplicificazzione dei problemi sessuali in modo di farci pensare che possono essere risolti con l'ingesta di un farmaco o cure tanto miracolose come costose;ne anche nella diversita e multifattorialita dei problemi sessuali,e tanto meno negli efetti collaterali dei farmaci proposti;il problema sta che la disfunzione sessuale essiste e non è una invenzione del sistema ,e che deve essere evitata o risolta per opinioni idonee(tecnica e moralmente).Soluzioni che non passano certo(e qui sta il male intrinseco di questo articolo che sotto la veste di oggettivita dice la sua)per gli efetti collaterali del farmaco ma nella consapevolezza che tale farmaco non essiste, ed è impossibile la sua essistenza perche non essiste un farmaco capace di risolvere da solo ne tutti ne una delle disfunzioni sessuali.E senza bisogno di contraporrere medicazione con psicoterapia perche ambedue sono sinergiche e non contrarie.E qui,in questa "sgambetta" alla verita scientifica che non viene mennzionata ma minimizzatta nella cinica protesta agli efetti collaterali di un farmaco che non dovessi essistere; è che gli interessi dei "Big Pharma" e di questi operatori scientifici "contestari" convergono ma la salute ed il benessere del paziente viene trascurato per la seconda volta. (forse ci sono i posti di lavoro da conservare?)
Ancora,il problema viene presentato come la lotta fra due schieramenti opposti come fosse una partita di calcio semplicificando cosi l'articolista la visione della sessualita per seconda volta ,e facendosi ecco anche di posizioni a volte sbagliati in ambedue gli schieramenti.
Non entrero nel merito tecnico delle cause delle disfunzioni sessuali no è questo il posto adeguato per l'aprofondimento ,basta dire che solo vengono menzionati quelli problemi in rapporto a difficolta socio-culturali ed economici e perche no politici,ma non propiamente mediche :il calo di desiderio sono per quelli motivi ennumerati e tanti altri che non dipendono solo di un marito incurante,una famiglia imbarazzosa, o lo stress(per causa delle difficolta economiche intende dire?),ma anche per problemi psicologici,educazionali e organici che non possono essere risolti con opinioni voluntariste ,perbenistiche o movimenti di massa "consensuali" ma con conoscenze e dedizzione idonea.
Pero la liberta del paziente va rispettata e se non vuole prendere cura delle sue disfunzione sara lui a decidere come sublimarli:hai mai visto un prete dal sessologo o nel divano?Vedi caro amico,io si ma non è il normale che i medici vadano a disturbare a chi non vuole fare uso della sua sessualita inventando "malatie di astinenza".Non credo propio che le monache siano epidemia.E voti di silenzio non sono obbligati a fare,fin dove so io.
Ah, io non mi sentirei scomodato di fare il mio mestire:non so come la pensano i psicologi.(Sul mio mestire dico,non sul suo)
Per finire anche qui si fa ecco della partita "etiologia psicologica versus etiologia organica":e bene sia chiaro che è falsa questa contradizzione,sia chiaro che il Viagra non ha dimostrato un bel nulla,e sia chiaro che la maggior parte dei casi di impotenza non sono di origine organica ma psichica e la soluzione era è e sara di afrontare con psicoterapie insieme ad altri misure tanto farmacologici come psicoigienici.
D'altronde,non entro cua in aprofondimenti pero sia molto chiaro anche che la verita scientifica non ha nulla a che fare con la moda,ne con il consenso delle masse,ne con con lo schieramento in uno o altro "echippe" bipolaristicamente confrontati (perche sarebbe un grave settarismo assolutamente estraneo alla scienza e alla fomazione medica )ma dipende propio della verita accertata dall'unico strumento che si ha dato l'uomo per arrivarci ,cio'è il metodo sperimentale delle scienze naturali .E questo non significa ne retrocedere ne avanzare 30 o 40 anni..(Tra l'altro questo lapsus misurato e concepito in termini di tempo storico non essiste).
E inoltre ringrazerei a l'articolista venga fatta chiarezza se intende dire "origine organica" o "clinica" che non sono la stessa cosa ed cosi ci risparmiera un errore grave.
Non bisoga tornare a dire che non vi preocupati perche la "versione femminile del viagra",la pillola rosa nel lessicco pubblicitario non arriva e non arrivera mai perche non essiste e non potra mai essistere al di fuori di una presentazione commerciale di qualcosa che non comportera nessuna novita in termini biochimici e biologici,come non è stato novita il viagra ne la pillola del giorno dopo:non ci cascati.
Ah.. la verita sempre sara "sfuggente" e "scivolosa" per chi voglia farli sgambette;e se stigma ci sara ,sara uno stigma "di marca" e non qualunchista.Vorrei dire :forse un giorno la FDA dovra aggiungere al suo Vademecum un nomenclator commerciale in piu e basta,tutto qui.