*28 OTTOBRE 2015:LA NUOVA ERA COMUNICA…..
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Hausse des ventes mondiales de smartphones
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*Par Lefigaro.fr avec AFP
*Mis à jour le 28/10/2015 à 18:48
*Publié le 28/10/2015 à 18:47
Les ventes mondiales de smartphones ont augmenté de 6,8% au troisième
trimestre, selon des estimations mercredi du cabinet IDC qui relève
notamment un durcissement de la concurrence face à Apple et Samsung sur
le créneau des appareils haut de gamme.
Toutes marques confondues, 355,2 millions de smartphones ont été
écoulés au troisième trimestre. IDC précise que ce total est un peu en
dessous de ses attentes, invoquant des ventes d’iPhone “légèrement plus
basses que prévu” et la sortie par plusieurs fabricants de nouveaux
produits vedettes opérant sous Android, le système d’exploitation mobile
de Google, et peut-être un peu trop chers au goût des consommateurs.
Anthony Scarsella, un analyste d’IDC, note ce trimestre “une
insistance particulière sur les appareils vedettes, les fabricants
essayant de se dépasser mutuellement à la fois du point de vue des
fonctionnalités offertes et du design”.
Lefigaro.fr avec AFP
http://www.lefigaro.fr/flash-eco/2015/10/28/97002-20151028FILWWW00315-hausse-des-ventes-mondiales-de-smartphones.php
-VEDI QUESTO SCRITTO SULLA PUBBLICAZIONE ORIGINALE SUL MIO BLOG DEI FATTI INTERNI :
http://dottgiuseppeciancimino.bloog.it/faites-internes-1continuation-243.html
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5 NOVEMBRE 2015:LA NUOVA ERA CAMBIA IL PAESAGGIO URBANO
CHE LA NUOVA ERA HA CAMBIATO IL MODO DI VIVERE E INTERAGIRE IN SOCIETA
NON E' NOVITA E FIN TROPPO NE HO PARLATO IN QUESTE PUBBLICAZIONI.VEDIAMO
ADESSO ALTRE MODALITA DI COME LA NUOVA ERA CAMBIA IL PAESAGGIO
URBANO(E NON SOLO), LE ABITUDINI E IL MODO DI INTERAGIRE IN SOCIETA:
1-NUOVI "SCATOLONI",UBER
-SU LA REPUBBLICA:
Londra, troppo forte la concorrenza di Uber: chiude la scuola dei tassistiLONDRA -
Prima ancora che si estinguano i "black cabs", i taxi neri simbolo della
capitale britannica, rischiano di scomparire i "cabbies", i taxisti,
altrettanto tipici, che li guidano. Knowledge College, la
principale scuola che da trent'anni forniva una licenza di guida agli
autisti dei taxi di Londra, ha annunciato che a dicembre chiuderà i
battenti. La ragione è duplice: calo degli iscritti e aumento
dell'affitto. "Avevamo mediamente 350 studenti all'anno", racconta
Malcom Linskey, il 70enne direttore dell'istituto, al Financial Times, "ora ne abbiamo meno di duecento e l'anno prossimo sarebbero ulteriormente diminuiti". |
Un responsabile della imminente chiusura, dicono gli esperti, è Uber,
l'applicazione per telefonino che, a partire da San Francisco, ha messo
sulle strade di mezzo mondo una flotta di taxi a minor prezzo,
suscitando vaste proteste fra i tassisti tradizionali ma conquistando
rapidamente una crescente fetta del mercato. L'altro colpevole è la
"gentrification" (da "gentry", che significa piccola nobiltà), ovvero
l'imborghesimento di Islington, il quartiere in cui sorge il college: su
Caledonian road, strada di confine fra la Londra povera e quella
yuppie, proprio davanti alla Pentoville Prison, uno dei carceri della
città (la primavera scorsa un ragazzo di 13 anni fu assassinato a
coltellate da un coetaneo, a poche centinaia di metri dalla scuola, per
rubargli la bicicletta), ma ad appena cinque isolati di distanza
dall'ex-abitazione che occupava Tony Blair prima di trasferirsi nel 1997
a Downing street. Un fenomeno che cambia la metropoli sul Tamigi, come
tanti altri centri urbani di tutto l'Occidente, portando alle stelle i
prezzi degli immobili, da acquistare o da affittare.
"Knowledge", il nome del college, andava inteso alla lettera: con un
corso di sei mesi, gli studenti imparavano a muoversi con disinvoltura
tra le 25 mila strade di una delle più grandi città d'Europa, un
labirinto che pochi sanno attraversare senza perdersi. Ma anche questa
forma di conoscenza non è più così necessaria: gli autisti di Uber, come
chiunque altro, ora possono contare sul filo d'Arianna dei navigatori
satellitari, anche questi installati comodamente con un'app sullo
smartphone. I "cabbies" di Londra hanno vivacemente protestato per
quella che considerano una concorrenza sleale, accusando fra l'altro il
sindaco di Londra Boris Johnson di favorire indebitamente Uber,
consentendole di agire senza necessità di speciali licenze. In maggio
una loro dimostrazione ha bloccato per ore il centro della metropoli. Ma
la polemica non è servita e, qui come altrove, Uber continua a
conquistare una fetta sempre più larga del mercato. "Questo era un
mestiere passato di padre in figlio", dice il direttore del Knowledge
College. Non più: adesso, quando un autista di "black cab" va in
pensione, spesso consiglia alla propria prole di cercarsi un altro
lavoro. E' un altro pezzo della storia di Londra che se ne va, forse
inevitabilmente, travolto dalla rivoluzione digitale e dal boom del
mattone.
http://www.repubblica.it/economia/2015/11/02/news/uber_taxi_londra-126463708/?ref=HRLV-5
-
2-E IN ITALIA?
-SU LA REPUBBLICA:
L'Antitrust legittima Uber: "Il Parlamento regolamenti il servizio"
L'authority chiede
l'intervento del legislatore "per garantire la concorrenza, la sicurezza
stradale e l'incolumità dei passeggeri, definendo un 'terzo genere' di
autisti oltre a quelli dei taxi e degli Ncc"
MILANO -
L'Antitrust sdogana Uber anche in Italia e chiede al Parlamento di
intervenire per "disciplinare al più presto l'attività di trasporto
urbano svolta da autisti non professionisti attraverso le piattaforme
digitali per smartphone e tablet". Un chiaro riferimento a Uber e le App
che consentono di accedere a servizi simili. L'authority ha messo nero
su bianco il proprio parere in risposta a un quesito del ministero
dell'Interno su richiesta del Consiglio di Stato, auspicando in
proposito che "il legislatore intervenga con la massima sollecitudine"
per regolamentare queste nuove forme di trasporto.
L'Autorità guidata da Giovanni Pitruzzella chiede quindi di
"regolamentare - nel modo meno invasivo possibile - queste nuove forme
di trasporto non di linea, in modo da consentire un ampliamento delle
modalità di offerta del servizio a vantaggio del consumatore". Anche
perché "lo sviluppo di queste nuove App e anche l'adozione di strumenti
tecnologici simili da parte delle compagnie di radio-taxi stanno
provocando in tutto il mondo complesse questioni d'interferenza con i
servizi tradizionali".
Abbastanza perché l'Antitrust decidesse di sollecitare il Parlamento a
intervenire regolamentando il "settore per garantire la concorrenza, la
sicurezza stradale e l'incolumità dei passeggeri, definendo un 'terzo
genere' di autisti oltre a quelli dei taxi e degli Ncc". Fino ad allora
l'authority continuerà a ribadire anche la "legittimità, in assenza di
alcuna disciplina normativa, della piattaforma, trattandosi di servizi
di trasporto privato non di linea, come riconosciuto anche dal Consiglio
di Stato".
Via libera, quindi anche ai servizi UberBlack e UberVan, che si
differenziano tra loro per la diversa tipologia di veicoli utilizzati -
le berline fino a quattro posti il primo e i mini-bus o monovolume da
cinque posti in su l'altro -: la stessa Autorità giudica "di fatto
inapplicabili" gli obblighi stabiliti dalla legge vigente.
Per quanto riguarda UberPop, il servizio svolto da autisti non
professionisti, l'Antitrust si richiama all'ordinanza con cui il
Tribunale di Milano - bloccando l'utilizzazione dell'App sul territorio
nazionale - "ha evidenziato che l'attività in questione non può essere
svolta a discapito dell'interesse pubblico primario di tutelare la
sicurezza delle persone trasportate". Perciò l'Autorità invita
il legislatore ad adottare "una regolamentazione minima di questo tipo
di servizi", con l'intento di "sottolineare con forza gli evidenti
benefici concorrenziali e per i consumatori finali derivanti da una
generale affermazione delle nuove piattaforme di comunicazione".
http://www.repubblica.it/economia/2015/11/02/news/uber_antitrust-126477180/?ref=HRLV-5
-VEDI ANCHE CUA:
http://cianciminotortoici.blogspot.com.uy/2013/06/nuova-era-e-costumeun-mondo-senza-fili.html
Un responsabile della imminente chiusura, dicono gli esperti, è Uber, l'applicazione per telefonino che, a partire da San Francisco, ha messo sulle strade di mezzo mondo una flotta di taxi a minor prezzo, suscitando vaste proteste fra i tassisti tradizionali ma conquistando rapidamente una crescente fetta del mercato. L'altro colpevole è la "gentrification" (da "gentry", che significa piccola nobiltà), ovvero l'imborghesimento di Islington, il quartiere in cui sorge il college: su Caledonian road, strada di confine fra la Londra povera e quella yuppie, proprio davanti alla Pentoville Prison, uno dei carceri della città (la primavera scorsa un ragazzo di 13 anni fu assassinato a coltellate da un coetaneo, a poche centinaia di metri dalla scuola, per rubargli la bicicletta), ma ad appena cinque isolati di distanza dall'ex-abitazione che occupava Tony Blair prima di trasferirsi nel 1997 a Downing street. Un fenomeno che cambia la metropoli sul Tamigi, come tanti altri centri urbani di tutto l'Occidente, portando alle stelle i prezzi degli immobili, da acquistare o da affittare.
"Knowledge", il nome del college, andava inteso alla lettera: con un corso di sei mesi, gli studenti imparavano a muoversi con disinvoltura tra le 25 mila strade di una delle più grandi città d'Europa, un labirinto che pochi sanno attraversare senza perdersi. Ma anche questa forma di conoscenza non è più così necessaria: gli autisti di Uber, come chiunque altro, ora possono contare sul filo d'Arianna dei navigatori satellitari, anche questi installati comodamente con un'app sullo smartphone. I "cabbies" di Londra hanno vivacemente protestato per quella che considerano una concorrenza sleale, accusando fra l'altro il sindaco di Londra Boris Johnson di favorire indebitamente Uber, consentendole di agire senza necessità di speciali licenze. In maggio una loro dimostrazione ha bloccato per ore il centro della metropoli. Ma la polemica non è servita e, qui come altrove, Uber continua a conquistare una fetta sempre più larga del mercato. "Questo era un mestiere passato di padre in figlio", dice il direttore del Knowledge College. Non più: adesso, quando un autista di "black cab" va in pensione, spesso consiglia alla propria prole di cercarsi un altro lavoro. E' un altro pezzo della storia di Londra che se ne va, forse inevitabilmente, travolto dalla rivoluzione digitale e dal boom del mattone.
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-SU LA REPUBBLICA:
MILANO - L'Antitrust sdogana Uber anche in Italia e chiede al Parlamento di intervenire per "disciplinare al più presto l'attività di trasporto urbano svolta da autisti non professionisti attraverso le piattaforme digitali per smartphone e tablet". Un chiaro riferimento a Uber e le App che consentono di accedere a servizi simili. L'authority ha messo nero su bianco il proprio parere in risposta a un quesito del ministero dell'Interno su richiesta del Consiglio di Stato, auspicando in proposito che "il legislatore intervenga con la massima sollecitudine" per regolamentare queste nuove forme di trasporto.
L'Autorità guidata da Giovanni Pitruzzella chiede quindi di "regolamentare - nel modo meno invasivo possibile - queste nuove forme di trasporto non di linea, in modo da consentire un ampliamento delle modalità di offerta del servizio a vantaggio del consumatore". Anche perché "lo sviluppo di queste nuove App e anche l'adozione di strumenti tecnologici simili da parte delle compagnie di radio-taxi stanno provocando in tutto il mondo complesse questioni d'interferenza con i servizi tradizionali".
Abbastanza perché l'Antitrust decidesse di sollecitare il Parlamento a intervenire regolamentando il "settore per garantire la concorrenza, la sicurezza stradale e l'incolumità dei passeggeri, definendo un 'terzo genere' di autisti oltre a quelli dei taxi e degli Ncc". Fino ad allora l'authority continuerà a ribadire anche la "legittimità, in assenza di alcuna disciplina normativa, della piattaforma, trattandosi di servizi di trasporto privato non di linea, come riconosciuto anche dal Consiglio di Stato".
Via libera, quindi anche ai servizi UberBlack e UberVan, che si differenziano tra loro per la diversa tipologia di veicoli utilizzati - le berline fino a quattro posti il primo e i mini-bus o monovolume da cinque posti in su l'altro -: la stessa Autorità giudica "di fatto inapplicabili" gli obblighi stabiliti dalla legge vigente.
Per quanto riguarda UberPop, il servizio svolto da autisti non professionisti, l'Antitrust si richiama all'ordinanza con cui il Tribunale di Milano - bloccando l'utilizzazione dell'App sul territorio nazionale - "ha evidenziato che l'attività in questione non può essere svolta a discapito dell'interesse pubblico primario di tutelare la sicurezza delle persone trasportate". Perciò l'Autorità invita il legislatore ad adottare "una regolamentazione minima di questo tipo di servizi", con l'intento di "sottolineare con forza gli evidenti benefici concorrenziali e per i consumatori finali derivanti da una generale affermazione delle nuove piattaforme di comunicazione".
http://www.repubblica.it/economia/2015/11/02/news/uber_antitrust-126477180/?ref=HRLV-5
-VEDI ANCHE CUA:
http://cianciminotortoici.blogspot.com.uy/2013/06/nuova-era-e-costumeun-mondo-senza-fili.html