Habbiamo gia visto come la Francia ha fato un passo indietro nei confronti del wimax per via della contaminazione elettromagnetica.Adesso stiamo vedendo come anche in Italia il wimax continua indietreggiando,quasi definitivamente direi.(E trascinata dalla Francia,l'Italia ed altri essempi forse sara il destino del resto dell'Europa.)
A stare a questo articolo pubblicato su "La Repubblica" e identico su "Corriere della Sera" e tutta la stampa Italiana l'andamento della gara per impossesarsi delle licencie non poteva essere piu deludente e conclussiva:tutti o quasi tutti i concorrenti che contano si sono retirati della gara.O per dirlo in parole piu essatte pero anche piu chiari,si sono retirati i piu grandi concorrenti e le regioni piu grande e per tanto con risorse piu ambite:clamoroso è il retiro di Elettronica Industriale-Mediaset perche era il piu interessato a questo sistema e chi piu ha "tifato",poi Fastweb e,Airone e Trentino Network,ecc.E anche fuori è la Lombardia che era la regione piu grande demograficamente densa ,e anche quella piu ambita :non ha avuto offerenti.Ma chi è rimasto in gara?Guarda a caso Telecom che è stato il bianco mobile prediletto del movimento "anti digital divide".Purtroppo anche Telecom ha difezzionato perche le sue offerte hanno escluso la Lombardia(Troppo rischio per il prezzo a pagare in questa grossa regione?).Sono rimasti in gara due o tre eccellenti sconosciuto in campo telecomunicazione che competiranno per un bottino forse poco oneroso e glorioso tranne che per l'onore malinteso di non ammettere che abbiamo sbagliato tutto.
Ma quale è il motivo di questa massicia desserzzione:troppo caro dicono.E io dico:ragione mi danno":quello che ha volte sembra a buon mercato ha il rischio diventare caro come lo avevo predetto nei post anteriori,e il volume complessivo del fatturato non assicura ne l'essito economico finale ne la qualita del servizzio.Viene insinuato che forse la Lombardia non è una regione a rischio "digital divide" e io dico che non è credibbile questo argomento:casomai Pariggi si è rischioso?Piu della Lombardia?.Dicono che Mediaset ha fatto tutta questa gara e speso casino di soldi nell'infrastruttura con 1700 torri per sfruttare e diffondere il segnale televisivo analogico e digitale e non la banda larga mobile:ma c'è nera bisogno?No la novita rivoluzzionaria era il wimax mica la televisione.
Ma in fin dei conti questi sono argomenti di un negativo perbenismo politico anticapitalista:la povera Italia del "antidigital divide",sottomesa a sottosviluppo dal capitalismo che rincorre all'aiuto del piccolo imprenditore per salvarci del black-out Internet.Ma dico io:adesso chi ci dovra salvare dall'oscuramento è l'odiato e villipendiato capitalismo di Telecom?
Nulla di questo è serio:abbiamo essagerato il divario banda larga e non essiste nessuna "divisone digital".E il wimax non è altro che una illusione innecessaria e reazzionaria altro che revoluzione.Queste desserzzioni e l'essempio di Pariggi che ha fatto marcia indietro dovressi
farci riflettre positivamente anzi che tirarre somme vantando una manciata di Euro in favore di una comparazione che non è tale ma una falsa onorevole uscita a questo disastro tecnologico,imprenditoriale e politico.Quello del titolo:"L'anatroccolo non decolla".Dovrei dire prossimamente che non riesce ne meno a gallegiare?(Potrebbe affondare anche)
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TECNOLOGIA & SCIENZA
Dopo Fastweb abbandona la gara anche Elettronica industrialeIl solo grande nome rimasto in corsa è ora Telecom Italia
Asta WiMax, si ritira MediasetAssegnate le prime tre licenze
di ALESSANDRO LONGO
ROMA - - Oggi Elettronica Industriale (gruppo Mediaset) si è ritirata dalla gara per le licenze WiMax, durante la sesta giornata di rilanci. Il motivo è che la gara aveva raggiunto livelli di rilancio troppo elevati per i calcoli previsti nei piani industriali, come spiegano fonti Mediaset. Il valore dell'asta ha infatti raggiunto oggi quota 113 milioni di euro ( 129 per cento rispetto alla base). Ieri si era ritirata Fastweb. Il solo grande nome a restare in gara è adesso Telecom Italia, poiché nei giorni scorsi avevano rinunciato anche Wind e AirOne. Telecom però si è ritirata, a sorpresa, dall'area 1, che è quella di maggior valore poiché comprende la Lombardia. Resta però in testa, con le offerte, in tutte le altre macro regioni. Rimangono in gioco, presenziando molte aree, E-Via (Retelit), Ariadsl e A. F. T. e poi una manciata di altri soggetti: 16, in tutto. Altra notizia di oggi è che sono state aggiudicate le prime tre licenze WiMax italiane: sono quelle relativi alla regione Sardegna. A vincerle sono stati Telecom, A. F. T. e Ariadsl, con offerte di circa 600 mila euro ciascuna, poiché con il ritiro di Mediaset erano le sole rimaste in gara per la Sardegna. L'aggiudicazione sarà formalmente dichiarata domani. "Da segnalare il ritiro, dopo aver presentato la propria migliore offerta, di Mercurio FVG, la società misto pubblico-privata della Regione Friuli Venezia Giulia", spiega Fulvio Sarzana, avvocato esperto di diritto e Internet, presso lo studio Lidis. "Segue a ruota il ritiro di ieri di Trentino Network, altra società partecipata che ha "gettato" la spugna, a dimostrazione del fatto che i rilanci hanno raggiunto un limite oltre il quale i titolari di risorse pubbliche non possono giungere".
A oggi la situazione è quindi la seguente: in area 1 (Lombardia, Bolzano, Trento), in testa per le due licenze macroregionali sono Ariadsl ed E-Via. Per la Lombardia, A. F. T. In area 2 (Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria e Toscana), tornano i nomi di Ariadsl e A. F. T., per le macroregionali. In Piemonte E-Via; in Liguria Mgm (Odeon Tv), mentre in Toscana ha ancora l'offerta migliore Infracom/Acantho. In area di gara 3 (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche) spiccano le offerte di Ariadsl ed E-Via. In Veneto A. F. T.. Infracom/Acantho è anche in Emilia-Romagna. Ariadsl e Telecom Italia hanno le offerte migliori per le licenze macroregionali in area 4 (Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise). A. F. T. in Lazio. In area 5 (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) e in Sicilia ricorrono i nomi di Telecom e di Ariadsl. L'asta riprenderà domani (venerdì) e proseguirà finché non saranno assegnate tutte le licenze. Con tutta probabilità si arriverà fino a martedì (lunedì c'è la pausa). Una licenza è assegnata quando non ci sono più rilanci. L'asta WiMax italiana è sulla buona strada per fissare un record in Europa: potrebbe superare i 120 milioni di euro incassati dal governo francese in analoga circostanza. Segno che da noi il mercato ha molto interesse a sviluppare questa tecnologia, per offrire banda larga nelle zone del digital divide. Il tutto, nonostante i ritardi italiani nel bandire l'asta (pari circa un anno, rispetto agli altri grandi Paesi europei, dove questi servizi sono già disponibili al pubblico) e la minore disponibilità di spettro radio (124 MHz, contro i soliti 200 MHz messi al bando altrove). Elettronica industriale, proprietaria della rete di trasporto e diffusione del segnale del Gruppo Mediaset con 1.700 torri, era finora risultata in testa in molte delle aste per i lotti in gara. Molti osservatori si erano peraltro chiesti il motivo di tanto interesse dimostrato per le frequenze WiMax, azzardando varie ipotesi, compresa quella di un ingresso di Mediaset nelle telecomunicazioni che sarebbe stato il preludio di un eventuale avvicinamento a Telecom Italia. Da Mediaset avevano smentito categoricamente. Altri avevano invece ipotizzato che Elettronica industriale puntasse alla valorizazzione degli impianti di trasmissione avendo come obiettivo quello di trasformarsi in una 'Tower Company'. Era stata invece smentita dai fatti l'ipotesi di un utilizzo delle frequenze WiMax per diffondere il segnale televisivo analogico e digitale. Una soluzione impedita a priori dallo stesso bando di gara, che autorizza a usare le licenze WiMax solo per fare servizi banda larga mobile. (21 febbraio 2008)
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