giovedì 8 marzo 2007

TRE RIPERCUSSIONI"NON PLUS ULTRA"

Non ho dovuto "stare a vedere" molto tempo,tre nuovi fatti testimoniano l'andamento della difussione di queste ripercussioni.
1)Il mio "modus operandi" e la mela della discordia:
Sembra che non ero informato completamente ma c'e´gia in atto un "modus operandis" di "Gigi"( che non sta per Gigi Padovani ma per la "Doppia G" come si chiama Google in linea) che non assomiglia al mio(vedi post "Il gennaio caldo delle tecnologie delle comunicazioni-2"),addirittura e´identico.Infatti il motore di ricerca in lingua solamente Inglese e in fase ancora sperimentale (questo e´ il motivo perche non mi ero informato ancora)"Google Book Search" permette accedere ai contenuti di miglaia di libri scannerizati e immagazinati nei server di Google.E questo il mio "modus operandis" che Google lo ha esteso oltre che ai libri anche ai Video su "You Toube", un sito di condivisioni di video.
A Microsoft, inatteso "paladino della protezione dei diritti degli autori ed EDITORI",questo "modus operandis" non piace perche secondo loro l'approccio di Google ed altre aziende "permette fare soldi alle spalle di autori e produttori attraverso la pubblicita ed altre forme di lucro senza creare contenuto"
A niente ha servito sapere che questa mesa online dei libri conta con l'autorizazione degli autori ed editori che partecipano al progetto, e che il motore non permette di stampare le pagine del materiale ne di selezionarlo per copiarlo o incollarlo da qualche altra parte.Due fatti lo spingono ad insistere, uno che ci sono materiali con copyright in mano a propietari che si vedono spinti ad opporrersi a questo "modus operandis" (l'articolo non lo spiega pero e´ logico suporrere che insorgono differenze di tipo economico.La propieta del Copyright,che non coincide con i diritti d'autore ne con la propieta intellettuale, non deve essere bisognosamente in mano ad autori:si vendono,si ereditano,ecc );e l'altro il fatto che in un paese Europeo Google sia stato condannato per violazione dei diritti di autori per articoli del "News".Allora anzi che mollare ha fatto accordi con EDITORI discografiche,che nella veduta di Microsoft sarebbe sinonimo della protezione dei "diritti d'autore".
Insomma aldila che dobbiamo prendere questo come un "riscaldamento" circostanziale di questa guerra delle tecnologie delle telecomunicazioni tutti contro tutti, ritengo io che sbagliano tutte due.
Fermo restando che ne uno nell'altro sono originali in questo "modus operandis" (vedi nel post anteriore che Microsoft usa anche questo metodo) ,sono d'accordo per la preocupazione di Microsoft sul contenuto, pero lo sbaglio di Google e' precisamente quello di non permettere di stampare il materiale e non tanto il lucro per la pubblicita che in fin dei conti fa parte delle regole del gioco.Senza dimenticare che il titolare della propieta intellettuale ha il diritto di permettere la copia ha chiunche voglia,non permettendo stampare il materiale la diffusione su questo supporto potrebbe transformarsi in una partecipazione diretta nei guadagni sulla propieta intellettuale,in una co-propieta dell'autoria, una co-autoria virtuale insomma.(Pensiamo alla difussione primigenia di materiale di autore non solo inedito ma addirittura non ancora pubblicato ne difusso)
Ma Microsoft e´ preocupato degli editori,dimenticando che editare,pubblicare e diffondere il materiale( "protetto dal Copyright") sono cose diverse ed independenti fra di loro non essendo necessario l'intervento di un editore ne per l'essercizio della propieta intellettuale ,ne per la pubblicazione ne per la difussione del materiale.E non dimentichiamo ne anche che come ho detto prima non e´ lo stesso Diritto di Autore,Propieta del Copyright e Propieta Intelletuale.Sia come sia l'essercizio della propieta intelettuale e quindi della pubblicazione e difussione non passa per l'edizione del materiale, e d'accordo con le nuove leggi di diritto di autore imperanti in occidente non c'e´bisogno di nessun Copyright,ne di nessun certificato,il propio materiale intellettuale creato ne e' la prova dell'autoria.LA LEGGE DIFFENDE LA PROPIETA INTELLETTUALE SENZA BISOGNO DI CERTIFICATO DI DIRITTO D'AUTORE NE DI COPYRIGHT,NE NESSUN ALTRO.(Forse nel paese che ha condannato Google le leggi non sono ancora aggiornati?)In questo senso vedete il primo post di questo blog.
In somma cosi ne uno nell'altro contribuiscono alla diffusione delle conoscenze e la cultura(obbiettivo pubblicamente dichiarato da Bill Gates come uno dei principali benefici del supporto Internet),ne ad una vera e propia diffesa dell'autore e la sua propieta intellettuale.Per quanto importanti siano gli Editorie il suo ruolo non dovrebbe transformarsi in un'ostacolo nella diffusione delle conoscenze ,dello sviluppo intellettuale ne dell'essercizio della propieta intellettuale;e daltronde l'autore e la sua propieta intellettuale non dovrebbe transformarsi in ostaggio della procedura buracratica del Copyright,o dei diritti d'autore.
Staremmo a vedere come finisce quest'altro episodio GiGi "Vs" questo moderno "Paladino" del contenuto,ma per chiarirvi a voi lettori,anche se chirurgo non sono ho voluto fare questa "disezzione" della disputa dove gli interessi dell'Editoria(anche dei propietari del Copyright e dei diritti di autori) si ha transformato nell'ago della bilancia,la mela della discordia in somma.
Ma l'autore,il propietario della propieta intellettuale cosa dira?
Allego foto dell'articolo
2)La Cina si avvicina
Le borse rappresentano il mercato?Forse si perche in fin dei conti la borsa e´ il congresso,il parlamento dei soldi.Erede moderno dell'agora,del Foro,del BAZAR ,della piu occidentale e moderna fiera,raffigura l'espressione istituzionalizata della democrazia dell'economia ed della finanza.
Ma forse no perche in questo foro di scambio merce non tutti sono rappresentati e non tutti possono incidere nel suo soffisticato funzionamento,devenuto spazio di pochi adetti ai lavori.
Fatto e´che rappresentativo o no le borse hanno voluto dire la sua sul mercato ed in questi giorni c'e´stata una crisi dei mercati finanziari che ha punto di partenza della borsa di Shangai
per efetto domino ha inciso sulle borse del resto del mondo compresse le grandi economie del mondo industrializato.Quello di Shangai e della Cina vengono chiamati mercati emergenti,e sono precisamente questi quelli che vogliono avere voce in capitolo.Si sa che il mercato Cino rappresenta un grossisimo boccato per internet e le nuove tecnologie delle telecomunicazioni e i mass-media per le sue dimensioni ,ma si sa anche che questi "mercati emmergenti"(in quello che si fa chiamare Terzo Mondo,parlando chiaro) non vogliono avere il ruolo di consumatori passivi di tecnologie prodotti altrove e forse e´questo cio che sta alla base di questa crisi .Non sono ne anche io un "adetto ai lavori" e il linguagio tecnico delle finanze a volte sfugge alla mia comprensione pero non c'e´bisogno di troppé lumi per capire che gli indici legate all'industria e particolarmente alle tecnologie della comunicazione sono stati coinvolti in questa crisi dei mercati.(Anche afettati i mercati legati all'energia.)
In somma alla pari dei sindacati e dei consumatore le borse stanno dicendo la sua sulle nuove tecnologie e la stanno dicendo nei "mercati emmergenti" dove paesi come la Cina cercano spazio tra le grande potenze,hanno voglia di partecipazione nei profitti di questa "nuova era" ,rivival della rivoluzione industriale.Mi rimmando al titolo:"la Cina si avvicina" (Allegofotocopia di uno dei tanti articoli pubblicati in questi giorni)
3)Le "mutande" e i consumatori
Come avevo detto nell'altro post l'istituzioni stanno diventando "mutanti"(prego non confondere), e via via si producono queste metamorfosi, partendo dai sindacati stanno facendo "partage" con le organizazioni di consumatori,con i fabricanti,con i ricercatori e tecnici produttori di tecnologia ecc.,e adesso anche insieme alle borse,per cosi incidere sul mercato.E come avevamo anche detto questo "partage" non si limita alle tecnologie delle telecomunicazioni e i mass-media ma anche al dibattito in corso sulla famiglia,le copie di fatto e i diritti degli omosessuali.(Ritengo che la pubblicita di "Dolce&Gabbana" sia stato solo una scusa per partecipare al dibattito su i diritti sessuali.Comunque scusa o non scusa ci troviamo a dibattere su violenza alla donna e omosessualita insieme a difensori dei consumatori)
Derivante di queste "partecipazioni-proteste" continua il dibattito in tutta Europa e altre nuove ripercussioni la testimoniano.
Mentre la foto pubblicitaria di "Dolce&Gabbana" continua in difficolta a causa dei "difensori dei diritti dei consumatori",in coincidenza con il giorno internazionale della donna altri manifestazioni pubbliche si sussegono,atti politici ,dichiarazioni governamentali,proteste in piazza ecc contro la violenza sulle donne,ed altri rivindicazioni di genero.Aggiungo foto di alcuni articoli della stampa che testimoniano il fervore di questo dibattito in Italia,ma vorrei dire che forse non dovrebbero prendersela con il Papa,in fin dei conti il Santo Padre e´ stato solidale con questa forma di "esposizione visuale stagionale", e se tre giorni di carnevale vi sembrano essigue e´restrittivo dovete prendervela con il calendario.E ancora, se di calendario Risorgimento e d' indumentaria si tratta(che in fin dei conti questi manifestazioni c'entrano con el consumo come gia habbiamo visto) no perdere d'occhio l'alterita Italiana, perche in Europa,Occidente ed il resto del mondo direi ,da quando Napoleone si ha proclamato imperatore("con tanto di cappello") togliendo la "corona"dalle mani del papa e coprendosi il capo lui stesso, "tutto l'anno pou essere carnevale".(In teoria,quanto meno,ma nessuno si stupirebbe piu di tanto se cosi fosse)(vedi le foto)
E l'ultima ripercussione riguarda all'Ingliterra dove il calendario(Cristiano?(1)Gregoriano? Vittoriano?) ha anche i suoi "rispettuosi" fans.(Vedi le foto).(E anche questo e´un fatto di consumo)
Ma malgrado l'adesione di questi "conservatrici fans"del calendario, l'era Vittoriana ha sofferto anche delle "mutazioni" a mano dei "Laburisti"(ed il suo Libro Bianco?Indirettamente anche cui partecipiamo al dibattito sui valori della famiglia e la sessualita?).Cosi lo testimonia la restrizzione al 20% della rapresentanza senza voto nella camera dei Lord.
(Comunque subito dopo altre liti con altre conservatrici "fans" del calendario" hanno inguaiato i "vincitori":infatti nel Summit Europeo i "Laburisti" hanno avuto scontro con la Merckel e i suoi "fans":certo i motivi sono stati altri ma sicuro e´ che la primo Ministro di un governo conservatrice,di destra ,figlia di Pastore Protestante,nella sua Germania altamente Industrializata ed hiperconsumista questi "mutande" non le vorrebe ne anche vedere.)
In somma "mutatis mutandis" il dibattito non si arresta.Ma a carnevale siamo,ancora. E se vuoi sapere piu sui consumatori clicca cua,vai sul post "MISCELANEA" e leggi l'items 6: www.cianciminotortorici.spaces.live.com?mkt=it-it

(1)In realta,se vogliamo essere precisi il nostro calendario non e´ propiamente "Cristiano":il calendario non fa altro che informarci dei movimenti dei pianeti a cui diamo una dimensione temporale. Per una convenzione umana abbiamo deciso conteggiare questa "dimensione" iniziando dalla nascita di Cristo,e chiamare alcuni periodi dei suoi tempi con nomi raffiguranti(con defformazioni)dell'era Greco-Romana-Cristiana.Pero in "ultima ratio" Cristiana e´soltanto la nostra era e non il calendario.Ma la nomenclatura sia dell'era che del calendario altro non
sono che una convenzione e non una realta oggettiva .